Le donne, i
cavallier, l’arme, gli amori…
Delle donne abbiamo detto, è il turno dei cavalieri.
I cavalieri
di
Bianca Degli Espositi
Nel poema di Ariosto, i cavalieri sono più che mai
erranti: girovagano in cerca di tornei, cedono alla seduzione delle maghe, si
smarriscono e smarriscono di tutto.
Anche i cavalli. Non a caso, il primo a comparire è un cavallier che a pié venia (1 10). È Rinaldo
che ha perso il suo Baiardo. Lo segue Ferraù, lui il cavallo ce l’ha, ma mentre
beve gli cade l’elmo in un ruscello. Si imbattono entrambi nella fuggitiva Angelica bella e subito si sfidano per averla.
Ci mettono un po’ ad accorgesi che intanto lei galoppa via.
I due valorosi allora rimandando saggiamente la tenzone a
quando l’avranno presa. Eran rivali, eran di fé diversa (I 22) ma partono sullo stesso cavallo per
raggiungerla… Oh gran bontà de’cavallieri
antiqui! (I 22) commenta ironico il poeta. Naturalmente non ritrovano né
Baiardo, né l’elmo, né Angelica.
La trova invece Sacripante e subito s’apparecchia al dolce assalto (I 58), ma lo sfida un paladino in
bianca armatura. Sacripante è sbalzato di sella e resta immobilizzato sotto al
cavallo. Angelica è salvata da un vero eroe, che si è battuto per una buona
causa, in sella e armato come si conviene. È Bradamante, una donna!
D’altra parte il cavaliere più celebre, il valorosissimo
paladino Orlando, è furioso già nel
titolo. Sappiamo subito che per amor venne
in furore e matto, d’uom che si saggio era stimato prima. (I 2)
Prima: per ventidue canti cerca Angelica e intanto compie
imprese audacissime. Protegge Olimpia dalla malvagità degli uomini e dalla gola
dell’Orca divoratrice di fanciulle, libera la dolce Isabella dalle brame dei
briganti, salva dalla forca il suo innamorato Zerbino, combatte con Ferraù (c’è
ancora di mezzo un elmo) e sgomina da solo due squadre di nemici. È il più
forte e il più innamorato di tutti quindi, quando ha la prova del matrimonio di
Angelica con Medoro, la sua forza diventa terrificante, il suo amore follia. Va
in giro nudo sterminando animali e uomini, rade al suolo boschi e villaggi, va
in Africa a nuoto (è lo stretto di Gibilterra) e solo qui, finalmente, recupera
il senno.
Glielo rende Astolfo che l’ha trovato sulla luna (c’è
andato col carro d’Elia insieme a San Giovanni!), chiuso in un vaso.
Questo cavaliere inglese è un paladino sui generis, non
solo non s’innamora, ma usa il buon senso più della spada. La fata Logistilla
deve ritenerlo il più affidabile se gli consegna un libro e un corno fatati con
cui lui sconfiggerà Arpie, schiere di Amazzoni e mostri invulnerabili. È anche
il solo a saper governare l’Ippogrifo, il che lo facilita molto negli spostamenti.
Di peggior indole è Rodomonte
crudel, il brutto Saracin, l’uom bestial (XXIX 8,13,25) capace di
mettere da solo Parigi a ferro e fuoco. Alla fine sarà ucciso da Ruggiero, ma
noi lo ritroveremo prima, innamorato anche lui e commovente nella sua follia.
Perché la storia continua, con le donne, i cavallier, l’arme, gli amori…
Bianca Degli Esposti è nata nel 1952 ha conseguito la laurea
in Filosofia a Bologna, ha insegnato per nove anni letteratura italiana
nei licei internazionali in Francia e in Marocco e ha collaborato con
l’Istituto di Cultura Italiano a Rabat. Ora è in pensione e vive a Mentone.
Insieme ad Annamaria Zucconi forma il duo delle signore in giallo de Il Ciliegio. Hanno pubblicato L’appartamentode Place Garibaldì (2016); nel mese di marzo 2017 pubblicheranno il secondo romanzo L’immobiliare dei fratelli Morin.
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L'immobiliare dei fratelli Morin Prossima uscita marzo 2017 |
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L'appartamento de Place Garibaldì |