L'Arme
di
Bianca Degli Espositi
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Illustrazione tratta da “L’Orlando furioso” Per gentile concessione della casa editrice Il Mulino a Vento - Gruppo Editoriale Raffaello. Disegno di Elena Mellano |
Se le donne e i cavalieri sono i protagonisti della
meravigliosa storia raccontata da Ariosto, certo l’arme sono una delle loro principali occupazioni. Sarebbero la
sola, se l’amore non li distraesse troppo spesso.
L’arme sono i combattimenti, i duelli, i tornei coi quali i
cavalieri passano il tempo, provano il loro coraggio e si allenano alle grandi
imprese, senza mai venire meno alle leggi della cortesia.
La cortesia impone
di combattere alla pari, di non tradire gli amici e di rispettare i nemici, di
aiutare i deboli. Le regole di coraggio e lealtà sono comuni a pagani e
cristiani e chi le elude non è degno di rispetto. Ariosto descrive innumerevoli
sfide, tornei, contese sempre diverse e sempre “cortesi” anche quando lasciano
un cadavere sul terreno. L’ultimo duello, tra Rodomonte e Ruggiero, segna la
fine del poema, la vittoria dell’esercito di Carlo Magno e la gloria della casa
d’Este.
Siccome di guerra si parla, non mancano le carneficine,
ma l’esagerazione ironica suscita più ilarità che orrore:
il Saracin robusto
(Rodomonte, entrato da solo in Parigi assediata)
Qui fa restar
con mezza gamba un piede,
là fa un capo
sbalzar lungi dal busto;
l’un tagliare
a traverso ne gli vede,
dal capo all’anche
un altro fender giusto. (XVI 22)
E Ferraù, a chi gli ha ucciso un amico:
… divide l’elmo dalla cima
per la fronte,
per gli occhi e per la faccia,
per mezzo il
petto, e morto a terra il caccia.(XVI
73)
È più Pulp fiction che Apocalypse now!
Questo nella prima edizione del poema, di cui ricorre il
cinquecentenario, ma se leggiamo la definitiva del 1536, vediamo incrinate le
certezze cavalleresche. Sono un pugno di ottave aggiunte dal poeta al nono
canto, ma bastano a stendere un velo di nostalgia. Il lettore capisce che quel
mondo è ormai un passato da rimpiangere.
Cos’era successo nel frattempo? La guerra, quella vera:
la sconfitta di Francesco1 di Francia, la confusione degli stati italiani, nel
1527 il sacco di Roma dell’esercito di Carlo V. In Italia gli eserciti
mercenari combattevano per chi pagava di più ed erano armati con le prime armi
da fuoco.
I fucili si usano da lontano, non si vede il nemico in faccia
e lo si può colpire alle spalle. Il mondo della cortesia è finito.
Ariosto è sgomento e ci racconta del re di Frisia
Cimosco, uno che né virtù né cortesia
conobbe mai, drizzò tutto il suo intento alla fraude, all’inganno, al
tradimento ( IX 53). Costui, con
queste armi mai viste prima, opprime il popolo della buona regina Olimpia. Ma
siccome con la fantasia si può far andare il mondo come si vorrebbe che
andasse, Orlando corre in aiuto della donzella, schiva un colpo di archibugio
tiratogli a tradimento, sconfigge Cimosco e getta in fondo al mare
‘l fulmine
terrestre.(IX 66)
…- O maladetto, o
abominoso ordigno,
che fabricato
nel tartareo fondo
fosti per man
di Belzebù maligno
che ruinar per
te disegnò il mondo,
all’inferno,
onde uscisti, ti rasigno.-
Così dicendo,
lo gittò in profondo.(IX 91)
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Bianca Degli Espositi |
Bianca Degli Esposti è nata nel 1952 ha conseguito la laurea in Filosofia a
Bologna, ha insegnato per nove anni letteratura italiana nei licei
internazionali in Francia e in Marocco e ha collaborato con l’Istituto di
Cultura Italiano a Rabat. Ora è in pensione e vive a Mentone. Insieme ad
Annamaria Zucconi forma il duo delle signore
in giallo de Il Ciliegio.
Hanno pubblicato L’appartamentode Place Garibaldì (2016); questo mese di marzo 2017 è stato pubblicato il
secondo romanzo L’immobiliaredei fratelli Morin.
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L'immobiliare dei fratelli Morin |
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