Eccoci giunti all'ultima puntata dell'approfondimento sull'Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Uno dei poemi cavallereschi più amati della nostra letteratura. Bianca Degli Espositi firma il suo ultimo articolo riguardante tale tema. I suoi contributi resteranno a disposizione di chiunque li voglia leggere.
Le donne, i
cavallier, l’arme e, infine,
GLI AMORI
Molti sono gli innamorati nell’Orlando Furioso, il poeta
li osserva con ironica benevolenza e il pizzico di paternalismo di chi “c’è già
passato”.
Angelica e Medoro, Orlando impazzito e rinsavito, Bradamante
e Ruggiero. I sentieri degli innamorati sono infiniti e il lettore può
scegliere quale gli piace di più.
Io preferisco la storia di Isabella, principessa
musulmana di Galizia. È dolce e determinata, sensibile e coraggiosa, non
combatte come Bradamante o Marfisa, non civetta come Doralice, non usa magie, ma
non si arrende mai.
La sua è una storia di amore e di morte e, unica nel
poema, commovente.
Innamorata del cristiano Zerbino, per raggiungerlo gliene
capitano di tutti i colori. Sopravvissuta a una tempesta in mare, Odorico tenta
di violentarla ma lei, quando lo vede più
sempre cupido e villano…si difende con
piedi e con mano, adopera sin l’ugne
e il morso, gli pela il mento e gli graffia la pelle (XIII 28), grida tanto che
la sentono dei pirati… il villano
scappa e lei viene rinchiusa in una grotta, in attesa di essere venduta.
La trova Orlando (e noi con lui) alla fine del XII canto.
È una quindicenne bella sì, che facea il
loco salvatico parere un paradiso (XII 91), dopo Angelica, la più bella è lei.
Neanche a dirlo, Orlando stermina i pirati come fossero un gran drappel di biscie (XIII 38) e la accompagna
da Zerbino. Lui nel frattempo ha rischiato in vario modo la pelle e si è
coperto di gloria in difesa del re Carlo.
I due innamorati non credono ai loro occhi, si baciano,
lei piange di gioia, lui giura ad Orlando eterna fedeltà.
Tutto sembra andare per il meglio, invece, nel giro di
poche ottave, Zerbino, con gran desolazione del lettore e di Isabella, muore
per mano dell’antipatico Mandricardo.
Isabella gli giura eterna fedeltà e sceglie un destino di
casta solitudine.
La incontra Rodomonte, decisamente sfortunato in amore,
che non vede l’ora di farla sua. Lei non può opporre resistenza a quel gigante,
non è armata e non sa combattere, ma è molto più intelligente di lui e lo
frega.
Dice di aver inventato un’acqua che rende invulnerabili,
se ne bagna il collo e le spalle e lo invita a provare su di lei la spada. Lui
le crede e… le stacca dal collo il capo.
Quel
fe’ tre balzi; e funne udita chiara voce che uscendo nominò Zerbino.
Fe’
l’alma casta al terzo ciel ritorno, e in braccio al suo Zerbin si ricondusse. (XXIX 26-30).
È la vittoria dei due innamorati. Una sorta di lieto fine
che non smette di commuovermi.
Ora tocca a Rodomonte diventar matto. Erige una
monumentale tomba a Isabella, sfida i cavalieri di passaggio e vi appende le
loro armi. È diventato quasi buono, a modo suo.
Lo ucciderà Ruggiero in un duello finale, assicurando così
la vittoria cristiana.
Alle
squallide ripe di Acheronte,
Sciolta
dal corpo più fredda che ghiaccio,
Bestemmiando
fuggì l’alma sdegnosa.
Che
fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa.(XLVI
140)
Così finisce Rodomonte, e finisce il poema.
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Bianca Degli Espositi |
Bianca Degli Esposti è nata nel 1952 ha conseguito
la laurea in Filosofia a Bologna, ha insegnato per nove anni letteratura
italiana nei licei internazionali in Francia e in Marocco e ha collaborato con
l’Istituto di Cultura Italiano a Rabat. Ora è in pensione e vive a Mentone.
Insieme ad Annamaria Zucconi forma il duo delle signore in giallo de Il Ciliegio. Hanno pubblicato L’appartamentode Place Garibaldì (2016); questo mese di marzo 2017 è stato pubblicato il secondo
romanzo L’immobiliaredei fratelli Morin.
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L'immobiliare dei fratelli Morin |
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L'appartamento di Place Garibaldì |