19/12/24

La magia del Natale è in una calda copertina...

 


Cos’è la magia di Natale?

C’è tanta magia nell’atmosfera natalizia. Gli addobbi, le luci, l’abete decorato, le musiche natalizie, i preparativi per i doni destinati alle persone che amiamo, ritrovarsi tutti insieme in famiglia… Nel libro “La coperta di Natale” troviamo tutti questi ingredienti e anche qualcosa in più… L’autrice Giorgia Cozza lo racconta così:

C’era una volta un cagnolino che si chiamava Toby e aveva una coperta, una copertina calda che gli era molto cara. Era la sua coperta sin da quando era un cucciolo. La sera della vigilia di Natale, Toby viene a sapere che nel bosco ci sono una gatta e sei micini senza casa che hanno tanto freddo.

Toby è rimasto molto colpito da questa notizia, pensa ai gattini in difficoltà e non riesce ad addormentarsi. Così, pensa e pensa, gli viene un’idea. Decide di andare nel bosco e portargli la sua coperta. Sì, proprio quella coperta a cui è tanto affezionato.

 Esce di casa zitto zitto e si incammina, mentre dal cielo scendono i primi fiocchi di neve. Lungo il percorso Toby incontra altri animali che hanno bisogno del suo aiuto e ogni volta, quando sente qualcuno piangere o lamentarsi, non ha esitazioni: si ferma, va a vedere cosa succede e prova a dare una mano.

Toby avrebbe già la sua missione, sta portando la copertina a mamma gatta, ma non volta le spalle a nessuno, non è da lui far finta di non sentire e tirar dritto per la sua strada quando qualcuno ha un problema.

Ma c’è un’altra cosa che Toby non fa mai. Toby non si scoraggia, non si dà per vinto di fronte alle difficoltà. Lo vediamo quando lungo il cammino, per aiutare lo scoiattolo, la cicala e la volpe, la sua coperta, che era già piccola, diventa ancora più piccola, si rovina e infine si inzuppa. 

In diversi momenti della storia Toby potrebbe decidere di lasciar perdere, voltarsi e tornarsene a casa, al calduccio. In fondo, ormai la coperta è rovinata! Eppure, nonostante i momenti di sconforto, il cagnolino cerca di pensare positivo, si dice che una coperta piccola e bagnata sarà pur sempre meglio di nulla e continua ad avanzare nella neve sempre più alta. 

E alla fine, quando un campanile in lontananza annuncia la mezzanotte di Natale, scopriremo che Toby ha fatto proprio bene a non rinunciare, perché non appena raggiunge mamma gatta e i suoi micini, succede una cosa molto speciale!

In questo cammino nel bosco innevato, il piccolo Toby regala tanti insegnamenti ai lettori piccoli e grandi, ma soprattutto ci svela un segreto molto importante. Il segreto della magia di Natale!

Perché alla fine che cos’è questa magia se non la decisione di essere gentili e generosi?”


Qui il sito della nostra autrice Giorgia Cozza



 

09/12/24

La collana StART è in India presso la The Auroville Library

AUROVILLE: UNA CITTÀ SENZA GOVERNO, RELIGIONE E DENARO. 

Articolo a cura di Lucia Cannone

Entrando sul sito web di Auroville si legge: «Auroville vuole essere una città universale in cui donne e uomini di tutti i paesi siano in grado di vivere in pace ed in crescente armonia, al di là di tutte le credenze religiose, di tutte le idee politiche e di tutte le nazionalità: lo scopo di Auroville è quello di realizzare l’unità umana». Auroville è stata fondata nel 1968 dalla francese Mirra Alfassa, nota con il nome di Mère ("la Madre"), compagna spirituale di Auribindo, poeta, scrittore e maestro di yoga. Auribindo si è impegnato per l’indipendenza dell'India. La città è stata disegnata dall'architetto Roger Anger. Al momento ad Auroville vivono 3300 persone

Come riportato sull’articolo comparso sulla rivista Metis Magazine  

“Il 28 febbraio 1968, i rappresentanti di 124 nazioni si sono riuniti nell’altopiano sulla costa meridionale dello Stato indiano di Tamil Nadu per trasformare in realtà un’idea fino a quel momento definita utopica e fondare Auroville. Come gesto simbolico dell’unità umana, in quell’occasione, fu versata dentro un’urna a forma di fiore di loto una manciata di terra proveniente dal proprio Paese. Il governo indiano ha sostenuto l’idea e il progetto è cresciuto al punto che la città è stata riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La vita nella città è regolata dagli stessi principi che hanno ispirato il filosofo Sri Ghose Aurobindo e Mère che hanno dedicato la propria vita alla realizzazione di un progetto caratterizzato dalla ricerca spirituale e la diffusione di un pensiero che ha portato cambiamenti sociali in India. 

La città è energicamente autosufficiente, vengono riciclati quasi tutti i materiali utilizzati per i cicli produttivi della comunità e si basa sui principi dell’ecosostenibilità. È considerato luogo di accoglienza di tutte le confessioni, credenze e origini di persone provenienti da tutto il mondo e dedito alla continua formazione e ricerca rispetto la crescita spirituale personale e collettiva. Auroville si presenta in forma concentrica, suddivisa in quattro aree, la struttura architettonica è stata disegnata dall’architetto Roger Anger e segue le indicazioni dei fondatori. Nel punto centrale di Auroville sorge una costruzione di forma sferica e reticolare, il Matrimandir, simbolo di unità e luogo dedicato alla meditazione. Le aree in cui la città è suddivisa interessano le principali attività della stessa e sono: la zona residenziale, industriale, internazionale e culturale.




Nella zona residenziale sono presenti abitazioni individuali e collettive, la percentuale di superficie edificata non supera quella delle aree verdi, per cui la densità urbana è in perfetto equilibrio con la natura. Nella zona industriale sono presenti le principali attività produttive della città, ossia aziende agricole e attività artigianali. La zona internazionale ospita aree di aggregazione per residenti e visitatori. Nella zona culturale sono collocate le scuole primarie e secondarie, un centro giovanile e il Kalabhumi, ovvero un insediamento di artisti, un anfiteatro per spettacoli all’aperto, una sala concerti e un centro di produzione cinematografica.

Auroville rappresenta un progetto di vita comunitaria, oltre ad essere uno degli ecovillaggi più estesi al mondo, in cui gli abitanti hanno la possibilità di coltivare sia la dimensione spirituale che quella sociale. Pur essendoci un’area dedicata alla meditazione, non esiste una religione ufficiale, ogni cittadino è libero di professare il proprio credo. Dalla produzione agricola vengono prodotti i beni sufficienti a soddisfare le necessità dei suoi abitanti. Non esiste una moneta di scambio all’interno della realtà cittadina. Essendo, inoltre, totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, l’impatto ambientale è minimo. Non esiste un organo governativo all’interno della città, ma solo il Consiglio di Auroville e i Comitati di lavoro, eletti ogni 4 anni, che si occupano delle questioni amministrative più importanti. Ogni questione, inerente la vita della comunità, viene discussa durante l’Assemblea dei residenti, sede in cui è possibile avanzare anche nuove proposte.” 

Dall' articolo "AUROVILLE, L’UTOPISTICA CITTÀ SENZA GOVERNO, RELIGIONE E DENARO" di Tiziana Giannitelli 


L’utopia che diventa realtà è la speranza di tutti coloro i quali attraverso piccoli e grandi gesti o progetti sognano di rendere il mondo un posto migliore. Grazie al fotografo Marco Saroldi e all'artista ad Auroville, Dominique Jacques, la collana stART edita da Il Ciliegio, è tra gli scaffali della Libreria di Auroville. Marco e Dominique, ex vicini di casa, amici e persone speciali vivono ad Auroville dal 2014. 

I libri della collana affrontano, attraverso l’arte contemporanea, temi come la difficoltà di relazione, la diversità, la corruzione, il senso etico, la coscienza, il rispetto, nella convinzione che imparare a leggere la realtà in forma non convenzionale possa incrementare lo spirito critico delle generazioni future, guidandole nella comprensione dell’importanza del proprio contributo sociale.  

La presenza di quattro dei 13 volumi tra quelli di KNOWLEDGE Arts in un luogo come Auroville Library acquista un significato particolare. L’utopia di un mondo di armonia e bellezza, dove non esistono disuguaglianze, discriminazioni e guerre nel luogo dove tutto ciò è realtà. 

"Auroville belongs to nobody in particular. Auroville belongs to humanity as a whole."                          

Auroville non appartiene a nessuno in particolare. Auroville appartiene all'umanità intera.

Sarebbe bello se... il mondo non appartenesse a nessuno e appartenesse all’umanità intera.

stART book series at The Auroville Library in India