AUROVILLE: UNA CITTÀ SENZA GOVERNO, RELIGIONE E DENARO.
Articolo a cura di Lucia Cannone
Entrando sul sito web di Auroville si legge: «Auroville vuole essere una città universale in cui donne e uomini di tutti i paesi siano in grado di vivere in pace ed in crescente armonia, al di là di tutte le credenze religiose, di tutte le idee politiche e di tutte le nazionalità: lo scopo di Auroville è quello di realizzare l’unità umana». Auroville è stata fondata nel 1968 dalla francese Mirra Alfassa, nota con il nome di Mère ("la Madre"), compagna spirituale di Auribindo, poeta, scrittore e maestro di yoga. Auribindo si è impegnato per l’indipendenza dell'India. La città è stata disegnata dall'architetto Roger Anger. Al momento ad Auroville vivono 3300 persone
Come riportato sull’articolo comparso sulla rivista Metis Magazine
“Il 28 febbraio 1968, i rappresentanti di 124 nazioni si sono riuniti nell’altopiano sulla costa meridionale dello Stato indiano di Tamil Nadu per trasformare in realtà un’idea fino a quel momento definita utopica e fondare Auroville. Come gesto simbolico dell’unità umana, in quell’occasione, fu versata dentro un’urna a forma di fiore di loto una manciata di terra proveniente dal proprio Paese. Il governo indiano ha sostenuto l’idea e il progetto è cresciuto al punto che la città è stata riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La vita nella città è regolata dagli stessi principi che hanno ispirato il filosofo Sri Ghose Aurobindo e Mère che hanno dedicato la propria vita alla realizzazione di un progetto caratterizzato dalla ricerca spirituale e la diffusione di un pensiero che ha portato cambiamenti sociali in India.
La città è energicamente autosufficiente, vengono riciclati quasi tutti i materiali utilizzati per i cicli produttivi della comunità e si basa sui principi dell’ecosostenibilità. È considerato luogo di accoglienza di tutte le confessioni, credenze e origini di persone provenienti da tutto il mondo e dedito alla continua formazione e ricerca rispetto la crescita spirituale personale e collettiva. Auroville si presenta in forma concentrica, suddivisa in quattro aree, la struttura architettonica è stata disegnata dall’architetto Roger Anger e segue le indicazioni dei fondatori. Nel punto centrale di Auroville sorge una costruzione di forma sferica e reticolare, il Matrimandir, simbolo di unità e luogo dedicato alla meditazione. Le aree in cui la città è suddivisa interessano le principali attività della stessa e sono: la zona residenziale, industriale, internazionale e culturale.
Nella zona residenziale sono presenti abitazioni individuali e collettive, la percentuale di superficie edificata non supera quella delle aree verdi, per cui la densità urbana è in perfetto equilibrio con la natura. Nella zona industriale sono presenti le principali attività produttive della città, ossia aziende agricole e attività artigianali. La zona internazionale ospita aree di aggregazione per residenti e visitatori. Nella zona culturale sono collocate le scuole primarie e secondarie, un centro giovanile e il Kalabhumi, ovvero un insediamento di artisti, un anfiteatro per spettacoli all’aperto, una sala concerti e un centro di produzione cinematografica.
Auroville rappresenta un progetto di vita comunitaria, oltre ad essere uno degli ecovillaggi più estesi al mondo, in cui gli abitanti hanno la possibilità di coltivare sia la dimensione spirituale che quella sociale. Pur essendoci un’area dedicata alla meditazione, non esiste una religione ufficiale, ogni cittadino è libero di professare il proprio credo. Dalla produzione agricola vengono prodotti i beni sufficienti a soddisfare le necessità dei suoi abitanti. Non esiste una moneta di scambio all’interno della realtà cittadina. Essendo, inoltre, totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, l’impatto ambientale è minimo. Non esiste un organo governativo all’interno della città, ma solo il Consiglio di Auroville e i Comitati di lavoro, eletti ogni 4 anni, che si occupano delle questioni amministrative più importanti. Ogni questione, inerente la vita della comunità, viene discussa durante l’Assemblea dei residenti, sede in cui è possibile avanzare anche nuove proposte.”
Dall' articolo "AUROVILLE, L’UTOPISTICA CITTÀ SENZA GOVERNO, RELIGIONE E DENARO" di Tiziana Giannitelli
L’utopia che diventa realtà è la speranza di tutti coloro i quali attraverso piccoli e grandi gesti o progetti sognano di rendere il mondo un posto migliore. Grazie al fotografo Marco Saroldi e all'artista ad Auroville, Dominique Jacques, la collana stART edita da Il Ciliegio, è tra gli scaffali della Libreria di Auroville. Marco e Dominique, ex vicini di casa, amici e persone speciali vivono ad Auroville dal 2014.
I libri della collana affrontano, attraverso l’arte contemporanea, temi come la difficoltà di relazione, la diversità, la corruzione, il senso etico, la coscienza, il rispetto, nella convinzione che imparare a leggere la realtà in forma non convenzionale possa incrementare lo spirito critico delle generazioni future, guidandole nella comprensione dell’importanza del proprio contributo sociale.
La presenza di quattro dei 13 volumi tra quelli di KNOWLEDGE Arts in un luogo come Auroville Library acquista un significato particolare. L’utopia di un mondo di armonia e bellezza, dove non esistono disuguaglianze, discriminazioni e guerre nel luogo dove tutto ciò è realtà.
"Auroville belongs to nobody in particular. Auroville belongs to humanity as a whole."
Auroville non appartiene a nessuno in particolare. Auroville appartiene all'umanità intera.
Sarebbe bello se... il mondo non appartenesse a nessuno e appartenesse all’umanità intera.
stART book series at The Auroville Library in India