22/11/24

Il pane alle noci di Lupone

 “Lupone faceva proprio paura. Era tutto nero, con i denti lunghi e affilati, il pelo ispido, gli occhi gialli.” È proprio vero che talvolta l’apparenza inganna: Lupone ha un aspetto “decisamente temibile”, ma in realtà è gentile e generoso. 

Nel bosco in cui abita, nessuno degli animali vuole fare amicizia con lui. Nella sua solitudine, c’è una cosa che Lupone ama moltissimo fare: preparare uno squisito pane alle noci. Sarà proprio il suo delizioso pane a permettergli di farsi conoscere per quello che è, e di trascorrere uno splendido Natale in compagnia.


Ecco cosa ci ha raccontato su "Lupone" la sua autrice Giorgia Cozza.

Il pane alle noci di Lupone, una storia contro l’esclusione e i pregiudizi

"Grande, nero, con il pelo ispido e i denti aguzzi. Lupone, sin da quando era cucciolo, ha sempre avuto un aspetto temibile, ma ha un animo buono e gentile. Ora che è diventato abbastanza grande per vivere da solo si è trasferito nel bosco con la speranza di trovare tanti amici. Purtroppo però… nessuno vuole parlare con lui. Fa così tanta paura che gli animali del bosco non vogliono nemmeno conoscerlo. Quando saluta il riccio con gentilezza, il riccio si raggomitola e se ne resta lì tremante finché Lupone non si allontana. Quando indica alla volpe dove può trovare dei lamponi lei non si fida e scappa via. Quando si offre di aiutare il castoro a spostare rami per rinforzare la sua diga, il castoro si tuffa in acqua dicendo che ha già finito.

Ogni suo tentativo di chiacchierare e dare una mano risulta vano perché gli animali sono spaventati dal suo aspetto. Non lo conoscono e così non sanno che Lupone non solo è sensibile e generoso, ma mangia soltanto frutta, verdura e… pane alle noci. Lupone sa cucinare delle buonissime pagnotelle alle noci!

Questa storia racconta la solitudine e la tristezza di chi vive un’esperienza di esclusione e racconta la paura nei confronti di chi è diverso da noi, di chi non si conosce.

“Il pane alle noci di Lupone” si presta a diversi livelli di lettura: i lettori più piccini (dai due anni e mezzo circa) si affezionano agli animaletti del bosco – il riccio, la cinciarella, la volpe, il castoro – e naturalmente al buon Lupone che cucina pagnottelle.

I bambini più grandi trovano tra le righe tematiche importanti come l’accoglienza e l’ascolto dell’altro, il dolore di chi viene escluso, la fatica di superare i pregiudizi e le paure. Tematiche su cui è necessario riflettere, magari insieme a un adulto (un genitore, un nonno, una maestra), per evitare che certe dinamiche si ripetano tra i banchi di scuola facendo soffrire quei bambini e quelle bambine che non riescono a crearsi delle amicizie, che non si sentono accolti o che vengono esclusi intenzionalmente.

Nella storia si empatizza con le emozioni di Lupone per aiutare chi legge a comprendere che dietro a un saluto negato, una risposta sgarbata, un invito a giocare mancato, c’è tanta sofferenza. 

Il riccio, il castoro, la volpe si fanno influenzare dai pregiudizi, dalla paura di chi non si conosce e ci sembra diverso per aspetto, provenienza, abitudini. Capiscono di essersi sbagliati la mattina di Natale, quando trovano fuori dalla loro tana un dono da parte di Lupone, una pagnotella alle noci preparata da lui: “Forse si erano sbagliati ad aver paura di lui. Si erano spaventati per i suoi denti aguzzi e per quel pelo ispido e nero, ma Lupone non aveva mai fatto male a nessuno. Non era giusto che rimanesse solo proprio il giorno di Natale”.

Il lieto fine, legato a un gesto gentile, porta con sé un messaggio di speranza. Chi ha sbagliato può scusarsi e cercare di rimediare, chi ha subito delle ingiustizie può restare sé stesso e non perdere la propria gentilezza.

Vi saluto con un aneddoto legato alle illustrazioni di Romina Scarpanti. Dietro al personaggio di Lupone c’è stato un bel po’ di studio: non era semplice creare un lupo che corrispondesse alla descrizione fatta nel testo e avesse quindi un aspetto temibile, ma allo stesso tempo risultasse simpatico e potesse conquistare la simpatia dei lettori, senza correre il rischio di spaventare i più piccini. Il risultato a me è piaciuto molto, ora speriamo che Lupone possa trovare un posto nel cuore di tanti bambini!".


Giorgia Cozza

È una mamma-giornalista comasca che scrive saggi per genitori e fiabe per bambini. I suoi manuali (Bebè a costo zeroBenvenuto fratellino Benvenuta sorellinaMe lo leggi? e tanti altri) sono diventati un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all'estero.

Con Il Ciliegio ha pubblicato Ruffo cambia casaUn fratellino o una sorellina per Tommi, Avventura tra i ghiacci, Gino Capriccino e i calma-trucchi, Quando la mamma va al lavoro, Avventura tra i ghiacci, Santamarta Gli eredi della Terra di Altrove, Santamarta Battaglia per la Terra di Altrove, La banda delle galline ovaiole, L'uomo nero a colori, La coperta di Natale e l'ultimo arrivato: Il pane alle noci di Lupone. 

Su giorgiacozza.blogspot.it sono presenti tutti i suoi titoli.


Immagine di Lupone, nella fase di
studio del personaggio da parte di
Romina Scarpanti



Romina Scarpanti, classe 1986, vive e lavora a Pizzighettone (Cremona). Illustratrice e autrice, si diploma presso la Scuola del Fumetto di Milano e frequenta il corso di sceneggiatura dell’Accademia Disney nel 2008. In veste di disegnatrice, collabora con case editrici che si rivolgono al mondo dell’infanzia. Nel 2017 esordisce come autrice scrivendo e illustrando il romanzo per ragazzi: Taylor Tales – Senza cuore. Con Il Ciliegio ha pubblicato: La balena Gluglù e Zuccotto il re di Halloween. Mentre dell’autrice Giorgia Cozza ha illustrato: Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole e L’uomo nero a colori.