24/04/24

Le fate di Ruven

 Creature magiche, dolci fatine e salici incantati per sognare...


Serena è una bambina vispa e intelligente, che ama sognare. Una sera, nel giardino di casa sua, una luce splende più forte tra le lucciole è la fata Diana, esule dal proprio regno per l'incantesimo di una maga cattiva. 

Inizia una grande amicizia e una grande avventura tra sogno e realtà per riportare la pace tra le creature magiche, gli alberi e gli animali del bosco di Ruven. Unicorni, folletti dispettosi, dolci fatine e salici incantati trasporteranno i lettori sulle ali della fantasia.

Ecco cosa ci ha raccontato la sua autrice Chiara Taormina sulla nascita del libro e altre curiosità: "Le fate di Ruven è il libro del cuore, perché dedicato a mia figlia Arianna, che  è diventata la protagonista della storia.

Fate, unicorni, alberi parlanti, folletti e tante altre magiche creature hanno dato vita all’avventura della fatina Diana, ispirandomi ai racconti estivi  che mia figlia mi chiedeva nelle lunghe serate afose nella campagna di Sicilia.

Arianna ha sempre avuto una grande passione per le atmosfere magiche, le fate e tutto ciò che richiama gli scenari fiabeschi più classici, tant’è che è stata lei a suggerirmi di inserirla nella trama come protagonista principale, scegliendo anche il suo nome fittizio: “Serena”.

E’ stata una bellissima esperienza, perché tramite questa storia sono riuscita anche a trasmettere ai bambini dei messaggi importanti come l’amicizia, l’altruismo, l’amore e il rispetto per l’ambiente, tema, quest’ultimo, quanto mai attuale e di grande rilevanza a livello mondiale.

Nei miei libri cerco sempre di portare il bambino in mondi fantastici, e di catapultarlo in avventure straordinarie che possano rubargli un sorriso ma anche stimolarlo a delle riflessioni importanti. Spero di essere riuscita in questo intento anche con Le fate di Ruven."

Chiara Taormina è nata a Palermo, dove risiede. Appassionata di arte e cultura orientale, si diletta anche nella composizione di haiku. Ha ottenuto premi e menzioni in diversi concorsi letterari, nazionali e internazionali. Con Il Ciliegio ha pubblicato Cammy e il tempio del sole (2013), Zeus e la sua magica avventura (2014), Cammy e i pirati dell’ovest (2016), Ruggero e la macchina del tempo, con la speciale prefazione di Luis Sepúlveda (2017), Samson, il cavallo aborigeno (2020).

Chiara Taormina



19/04/24

Una storia irrisolta

 

Ecco cosa ci ha raccontato Alfredo Spanò a riguardo della sua opera Una storia irrisolta: « La guerra ci pone di fronte a ogni tipo di ingiustizia e atrocità. Lo constatiamo oggi che le tecnologie ci consentono, giorno dopo giorno, un filo diretto con la sconvolgente realtà della violenza dal fronte. 

Non c'è pietà per chi combatte,  non c'è pietà per gli innocenti. La propaganda che origina dagli interessi di chi con la guerra alimenta i propri vantaggi economici, politici, carrieristici annebbia la realtà delle cose e confonde ragioni e torti, offusca le regole, cancella il diritto. Le atrocità si susseguono e si accavallano, le intimidazioni, i ricatti sono un'arma per raggiungere i propri scopi perché non c'è giustizia che possa fermare o punire i rei durante la guerra e, spesso, neppure dopo, quando tante ragioni intervengono a coprire i delitti e a salvare i colpevoli. È così oggi ed è sempre stato così.

La lettura di questo romanzo, ambientato alla fine degli anni Cinquanta, ci pone di fronte ai comportamenti dei personaggi che sono rimasti imbrigliati negli orrori della Seconda Guerra Mondiale proponendoci un angosciante quesito morale... Come avremmo agito noi al posto loro?

“Una storia irrisolta” racconta la prima indagine del giovane commissario Antonio Strano. La trama si dipana sullo sfondo della fine della Seconda Guerra Mondiale, dell'occupazione tedesca del Nord Italia, delle leggi razziali introdotte dal fascismo e della persecuzione degli ebrei e annebbia i confini tra bene e male, tra giustizia e vendetta.

Il 6 settembre 1958, nella villa in cui vive con la moglie Vitalba, il figlio Corrado e la domestica, viene ucciso con un colpo di rivoltella Romeo Anceschi, stimato professore universitario in pensione. La scena del delitto suggerisce un tentativo di furto conclusosi tragicamente, un’ipotesi che non convince il vicecommissario Antonio Strano. Strano intuisce che le motivazioni del delitto vanno ricercate nel passato della famiglia Anceschi quando scopre che un ritaglio di stoffa, fotografato accanto al cadavere del professore e poi sparito nel nulla, è una stella di Davide, che gli ebrei erano obbligati a indossare durante il nazismo… ».


Alfredo Spanò, di origini calabresi, ha alle spalle una lunga carriera come giornalista, copywriter e addetto stampa e ha all'attivo la pubblicazione di alcuni libri nel campo della manualistica e della narrativa. Ispirandosi alle intense letture giovanili della grande letteratura investigativa: da Edgar Allan Poe ad Arthur Conan Doyle, da Agatha Christie a Rex Stout e Georges Simenon, ha dato vita al personaggio del commissario Antonio Strano, figura di investigatore colto e attento alle sfumature, immerso nella complessa realtà dell’Italia del dopoguerra, che fa della deduzione meticolosa e dell’indagine psicologica le sue migliori armi inquisitorie. Dopo “Una storia cruenta” e “Una storia diabolica”, “Una storia irrisolta” è la terza inchiesta di cui è protagonista il commissario Antonio Strano.


Alfredo Spanò



18/04/24

I sussurri del vento

Un ciondolo d'oro, una bambina particolare e voci da non dimenticare

Prescia è una bambina speciale, sa ascoltare i venti e captare i misteri e i messaggi che porta con sé. Un giorno, nella pancia di un pesce, Prescìa trova una medaglietta e da quel momento nulla sarà più come prima...

Ecco cosa ci ha raccontato Biagino Sarcinella, autore del libro, sulla sua opera: "Realtà e mistero accompagnano tutte le mie narrazioni.
Unire eventi tragici della storia a fantasia e irrealtà, è una delle mie principali caratteristiche. La bambina protagonista di questo mio romanzo, con il suo “dono” riesce a captare i messaggi che il vento trasporta.

Nei miei romanzi parlo sempre della mia terra, della cultura del passato ma, sotto molti aspetti, ancora radicata nel sentire attuale. Il vento, tipica caratteristica del Salento, mi ha ispirato a inventare una storia per far conoscere ai ragazzi il dramma dell’olocausto.

Prescìa la protagonista, da piccola, dopo aver trovato una collanina d’oro nella pancia di un pesce, attraverso il vento riesce a captare il messaggio di un bambino. Da grande, con l’aiuto del suo compagno, riesce a scoprire che il bambino della voce era una vittima innocente dei campi di sterminio nazisti. Questo è un mio modo per far conoscere ai ragazzi i drammi della storia che, purtroppo, ancora oggi si ripetono."



Biografia di Biagino Sarcinella. Questo è il suo primo libro pubblicato da una casa editrice, ma non è il solo che ha scritto. Prima ha auto pubblicato altri tre romanzi che sono stati molto apprezzati dal “purtroppo” ristretto pubblico che hanno potuto raggiungere. Il suo principale lavoro è stato nel settore edile, ma l’esperienza avuta per anni con i burattini lavorando sul territorio con spettacoli e corsi di drammatizzazione teatrale, l’ha portato a scoprire una nuova passione: scrivere romanzi.
Ha unito così le sue due passioni: La storia e la favole per burattini.

Biagino Sarcinella