05/12/16

La mappa e l'Ascari a Più libri più liberi

Giovedì 8 dicembre
Sala Corallo, ore 17,00
La mappa e l’Ascari
Incontro con l’autore
Andrea Fraschetti


La mappa e l'Ascari
ROMA – Sarà presentato a Più libri più liberi il romanzo La mappa e l’Ascari di Andrea Fraschetti, edito da Edizioni Il Ciliegio. L’incontro si svolgerà presso la Sala Corallo, giovedì 8 dicembre, alle 17,00.

Si tratta del terzo romanzo dello scrittore romano e segue Le lacrime di Odino e Il mistero della legione perduta. Una trilogia storico-thriller suggestiva e avventurosa.

Irene Fraschetti introdurrà l’incontro mentre Marco Lucchetti, giornalista e scrittore, approfondirà le note storiche che fanno da sfondo al romanzo. Previsto anche un reading di alcuni brani tratti da La mappa e l’Ascari. L’autore affronterà poi la genesi del romanzo e racconterà alcuni aneddoti riguardanti la stesura del libro. Alla fine sarà lasciata al pubblico la possibilità di rivolgere allo scrittore qualche domanda. La presentazione terminerà con i saluti e un veloce rinfresco.



Andrea Fraschetti
«La genesi di questo libro è curiosa. Tutto è nato da una sfida che il mio amico Marco Lucchetti mi ha lanciato, forse scherzando, forse no – spiega Andrea Fraschetti - Mi suggerì di riscrivere la storia dell’Arca Perduta. Risposi che Spielberg l’aveva già fatto, ma lui obiettò che quella del regista era una storia fantasy, con spiriti che uscivano dall’Arca per uccidere i nazisti. È stato così che ho iniziato a considerare di raccontare una storia più plausibile. Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che alcune fonti riportano che l’Arca dell’Alleanza fu conservata, in gran segreto, in una chiesa copta in Etiopia. A parte le ovvie considerazioni su segretezza e veridicità dell’informazione, mi colpì la localizzazione. L’Etiopia attuale è l’antico regno di Saba. E qui la fantasia ha cominciato a galoppare: Salomone, Arca, Saba, Etiopia, guerre coloniali italiane. Mancava l’aggancio con l’era moderna e me l’ha dato Internet. Il colpo di scena finale, invece, un mattino alle quattro. Il resto è la storia del team, ormai collaudato, dei professori universitari che a vario titolo collaborano in una visione tecnologica dell’archeologia, professori che, nel tempo libero, si divertono a suonare in un gruppo rock.»



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