Danilo Di Gangi,
esploratore dell’umanità prima ancora dei luoghi della Terra che ha visitato,
ancora una volta ci regala un articolo appassionato, che ci offre uno spunto di
riflessione. Lo fa in un momento particolare, un momento in cui sostenere certe
posizioni è diventato impopolare.
Oggi il pericolo di
lasciarsi vincere dalla “banalità del male” rischia di prendere nuovamente il
sopravvento. Succede quando si decide di tapparsi le orecchie per non ascoltare
e di coprirsi gli occhi per non vedere.
i.b.
di
Danilo Di Gangi
Carissimi sostenitori della sacra inviolabilità dei
confini della real patria e del suo andamento economico, terrei a sottolinearvi
alcune semplici questioni.
A- L’unica vera differenza esistente in tutta
la popolazione mondiale è quella fra ricco e povero.
B- Se sei ricco puoi liberamente circolare in
ogni dove sul pianeta, godere delle meraviglie dei paesi altrui, comprare
biglietti aerei low cost a 300 euro per fare vacanze esotiche a casa di coloro
che detesti, usufruire delle migliori strutture ricettive e ritornare a casa
tua, solo quando lo desideri, pieno di ricordi sottopagati o sottratti
illegalmente, per autoincensarti nei racconti post viaggio con gli amici.
C- Se sei povero e costretto a scappare da
situazioni di indigenza assoluta, guerre o regimi autarchici, o semplicemente
perché aspiri a migliorare le tue condizioni di vita, devi pagare almeno 3000
euro per sfidare la morte e, spesso, incontrarla, giungere nei paesi di coloro
che ti detestano, affrontare un inferno simile a quello che hai lasciato, non
avere diritti poiché non possiedi denaro ed essere il capro espiatorio di ogni
male del paese che non vorrebbe accoglierti ma rispedirti (subito) da dove sei
venuto, possibilmente pieno di lividi.
D- I veri importanti flussi migratori non sono
sicuramente quelli (infinitesimali) europei ma, da sempre, quelli di milioni e
milioni di persone che si muovono nei paesi più poveri dell’Oriente e
dell’Africa perché cacciati (per molteplici ragioni) dalle loro terre di
origine.
Ho
la fortuna di essere nato nella parte di pianeta “ricca”, quella che può
permettersi di girarlo il “mondo”, e da 25 anni lo faccio, con sguardo attento
e rispettoso verso coloro che hanno meno fortuna di me, ma tanto di più da
insegnare. La povertà, quella vera, l’ho vista con i miei occhi, ne sono stato
a stretto contatto, ne ho sentito l’odore. È la povertà dei bassifondi di Calcutta, degli
slums di Nairobi, delle discariche di Agbogbloshie in Ghana, della pelle dei
corpi nudi che dormono per le strade di New Delhi, degli stracci laceri che
vestono i bambini nei villaggi nepalesi e tibetani, del guano delle cave della
Malaysia, delle migliaia di senzatetto che languono nel marcio e nel fango di
misere capanne costruite con pezzi di legno e sacchi di plastica
dell’immondizia. Sì, esattamente quella plastica che qui, giustamente, mettiamo
al bando, per spedirne quintali nei paesi poveri. È la povertà frutto del
nostro secolare sfruttamento delle “loro” materie prime, è la povertà frutto
della delocalizzazione delle nostre fabbriche, per usare la “loro” manodopera a
costo zero, è la povertà frutto della nostra fame insaziabile di progresso, i
cui scarti divengono “loro” patrimonio.
Permettetemi,
senza presunzione, di dirvi che coloro che urlano ai quattro venti che la
povertà nel proprio paese è aumentata a causa dei costi di mantenimento
dell’immigrazione non sanno di cosa parlano e, se il loro tenore di vita non è
più confacente allo standard occidentale (sebbene continuino a possedere
smartphone di ultima generazione, televisori, computer, auto, ecc.), la causa
non è da ricercarsi in coloro che “la povertà”, “quella vera”, l’hanno tatuata
sulla pelle dalla nascita.
Danilo Di Gangi |
L'ultimo libro di Danilo Di Gangi
pubblicato con Edizioni il Ciliegio si intitola Nepal fra terra
e cielo. Danilo Di Gangi è nato a Cuneo, ove
risiede, nel 1963. Scrittore, viaggiatore e insegnante, ha pubblicato per le
edizioni L’Arciere: Cieli d’infinito.Mongolia, terra senza tempo (2003); Il
Gioiello di neve. Kailash, l’essenza del Tibet (2004); Fra barbari
e dei. La vera politica cinese in Tibet (2008). Per le edizioni
Campanotto: Siberia (in)contaminata (2010). Per le edizioni Il
Ciliegio: Viaggio al limitare del tempo. Un racconto
esoterico (2010); Lungo come l’Indo (2012). Per le
edizioni Pietre Vive:Forse spazi (2013), raccolta di poesie e
immagini.
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