19/07/24

Casimiro e gli spiriti della montagna

 

Articolo a cura di Nadia Cerchi, autrice del libro


Casimiro è un pastore che vive con sua moglie Cesira in una baita ai piedi di un monte. A fine estate è solito recarsi con le sue 12 capre, ognuna con il nome di un mese dell’anno, ai pascoli più alti. Quell’anno, mentre sale all’alpeggio, si trova davanti a una sgradita sorpresa: una “montagna di rifiuti” lasciata da un gruppo di ragazzi e ragazze in un improvvisato accampamento. 

Sconcertato da quella devastazione escogita un piano, a cui darà vita grazie all’aiuto delle sue 12 caprette, che metterà in fuga gli sprovveduti campeggiatori. Ritornati in compagnia delle guardie forestali, i giovani avranno occasione di osservare e riflettere su come il loro comportamento inadeguato abbia deturpato l’ambiente naturale che li aveva accolti con le sue bellezze

Impareranno, attraverso semplici gesti, l’importanza delle 3R: Riciclare-Riutilizzare-Ridurre e, grazie agli “Spiriti della montagna”, comprenderanno la lezione più importante: “Non solo dobbiamo abitare il nostro spazio nel mondo per il tempo che ci è dato, ma quello spazio dobbiamo anche custodirlo per chi verrà dopo di noi.”

Casimiro è un personaggio nato grazie ad un vasetto di marmellata! Ovvero da un concorso per pubblicizzare una marmellata di mele cotogne. Da lì, parecchi anni fa, era nata l'idea del pastore e delle sue 12 capre. Il concorso non era andato a buon fine e "Le mele di Casimiro" avevano trovato spazio su un periodico valdostano in occasione dell'annuale raccolta delle mele.  

La mia amica illustratrice Claudia Catenelli aveva dato un volto a Casimiro, con pazienza aveva disegnato 12 diverse caprette e io mi ero affezionata a tutti loro. Nel 2021 alcune associazioni ecologiste avevano bandito il concorso letterario: "Mille bottiglie di plastica e una sola borraccia". L'argomento era davvero interessante e mi coinvolgeva, perciò avevo chiamato "a raccolta" Casimiro e le sue caprette e li avevo resi protagonisti di una nuova avventura. "Casimiro e gli spiriti della montagna" si è aggiudicato il secondo posto!

Sono un’insegnante di scuola primaria e negli anni ho imparato che le storie sono un ottimo mezzo per veicolare messaggi con i bambini. Ho più volte utilizzato il racconto a scuola, come incipit di un discorso più ampio, che ben si inserisce nel percorso di ed. civica, sul rispetto della natura e sulla necessità di differenziare. Per far questo ho arricchito il racconto di una parte finale in cui, i giovani lettori, possono mettere alla prova le proprie conoscenze e abilità.

Nel racconto si parla anche di guardie forestali, figure importanti per la tutela dell'ambiente, ho perciò chiesto al Comandante dei Carabinieri Forestali di Pavia di leggere il libro e, se l'avesse trovato adeguato, di arricchirlo con una Sua prefazione. Il Ten. Col. Marina Forgione ha accettato con entusiasmo ritenendolo: “…un racconto giocoso e divertente, arricchito dalle preziose illustrazioni di Claudia Catenelli, che in poche e semplici pagine, di facile lettura anche per i più piccoli, racchiude tutti gli elementi essenziali di una nuova cultura ambientale che sta nascendo e crescendo nelle giovani generazioni.”


Nadia Cerchi

Nadia Cerchi è laureata in Filosofia, ma da sempre lavora come insegnante di scuola primaria a Pavia, la sua città. In collaborazione con l’illustratrice Claudia Catenelli propone animazioni alla lettura presso scuole, biblioteche, librerie, associazioni che ne facciano richiesta. Ha ricevuto riconoscimenti in vari concorsi letterari e questo è il settimo libro che pubblica con Il Ciliegio.

 


17/07/24

Giacomo, Bianca e i mondi nascosti

 

Giacomo ha sei anni, è timido e insicuro, Bianca ne ha quattro ed è forte e coraggiosa. La trama del libro si sviluppa tra mondi fantastici e realtà. Nei mondi fantastici Giacomo deve salvare Bianca e sconfiggere il drago che trattiene i suoi oggetti; i due incontrano inoltre strani animali che rappresentano i vari modi di essere dei bambini. Queste conoscenze saranno poi utili al bambino per rapportarsi con i suoi coetanei nella realtà.

Ecco invece cosa ci ha raccontato il suo autore Iacopo Montagni, su come è nato il libro: “Papà mi racconti una storia lunga?” Nasce così Giacomo, Bianca e i mondi nascosti. Come genitore prima e insegnante poi, ho constatato che non ci sono molti libri per bambini dai 4 ai 6 anni, che non siano albi illustrati o storie molto brevi. 

Questo perché i 5/6 anni sono un’età di passaggio in cui il bambino inizia a scoprire la lettura autonomamente. Ma c’è uno scarto notevole tra le capacità di lettura e le capacità di ascolto in questi bambini. 

Chi sta imparando a leggere ha bisogno di frasi brevi, molte immagini per riposare l’occhio e aiutarsi nella comprensione, e soprattutto poco testo nella pagina: ne viene fuori spesso una trama semplice che si conclude nel giro di una ventina di pagine. Il piccolo nuovo lettore è soddisfatto di aver concluso l’impresa della lettura, ma l’ascoltatore che è in lui reclama trame più complesse, con uno sviluppo dei personaggi in cui potersi identificare e soprattutto una storia che non si concluda in un’oretta. 

Ecco perché ai bambini piace molto che gli si legga le storie anche se sanno già leggere: perché la loro capacità di ascolto è nettamente superiore alla loro capacità di lettura.

Spesso quindi si usa Roald Dahl o libri simili, ma per bambini di 6 anni ci accorgiamo che non vanno bene: non solo per i contenuti, ma anche perché i protagonisti hanno sempre dagli 8 anni in su è così non favoriamo l’identificazione. Inoltre in questi libri la trama procede anche per 200 pagine senza soste.

Giacomo, Bianca e i mondi nascosti nasce proprio con l’idea di accontentare questi insaziabili ascoltatori. Il libro si presta infatti sia all’ascolto per bambini di 4/6 anni sia alla lettura autonoma per bambini di 7/9 anni.

La trama principale si dipana in 21 capitoli, ma ogni capitolo è a sé stante chiudendo un micro episodio all’interno della storia. Quando il micro blocco prevede due capitoli, il secondo capitolo è sempre preceduto da un breve riassunto di quanto avvenuto prima. Questa struttura permette al genitore che legge di interrompere la lettura in qualsiasi momento, senza la paura che poi il figlio non si raccapezzi nella storia, e al bambino lettore di ricordarsi quanto avvenuto prima.

Non ci resta che scoprire: “Cosa vede un bambino quando gioca?” Un mondo non è abbastanza…


Iacopo Montagni

Laureato in Arti e scienze dello spettacolo, Scienze della formazione primaria, Scienze filosofiche, attualmente è insegnante di scuola primaria nella periferia romana. Vive nella capitale con la moglie e i due figli. Appassionato di lettura, gioco di ruolo e videogiochi; con Edizioni il Ciliegio ha pubblicato Connessi nel tempo (2021) e Una settimana da mostri (2023).

12/07/24

L'equilibrio degli elementi

 

Sono cinque gli elementi che costituiscono questo romanzo, così come sono cinque gli elementi che, secondo l’antica filosofia indiana Samkhya, compongono ogni materia in natura: acqua, fuoco, aria terra ed etere

L’elemento acqua è rappresentato da Leonardo, un giovane musicista che viene malmenato in una notte apparentemente tranquilla come tante altre nel paesino di Brissago Valtravaglia, tra le valli varesine prossime al confine svizzero. 

Proprio come l’elemento acqua, Leonardo è un personaggio fluido, irrequieto e in continuo movimento. L’elemento aria è costituito da Davide, coetaneo, ex amico e compagno di suonate di Leonardo. Davide è uno skinhead rabbioso che, pensando che Leonardo sia un ladro di automobili, quasi certamente straniero, una notte gli sferra calci e pugni senza dargli il tempo di difendersi. Proprio come l’aria, Davide è un personaggio che tende a muoversi in correnti e senza forma.

L’elemento fuoco è incarnato da Blessing, una giovanissima ex-prostituta nigeriana che lotta ogni giorno contro i fantasmi del passato e del presente. Blessing è ospite a casa del prete di Brissago Valtravaglia. Come il fuoco, Blessing è la ragazza che accende, brucia, riscalda, purifica e distrugge.

L’elemento terra è costituito da don Mauro, il sacerdote trentacinquenne, con un passato da attivista politico e missionario, in crisi con Dio e con il mestiere che sta svolgendo per la piccola comunità di Brissago. Proprio come la terra, Don Mauro rappresenta la compattezza, la rigidità, la fermezza e la solidità.

Questi quattro fondamentali elementi, tutti con caratteristiche ben distinte fra loro, sono legati da un sottile filo di coincidenze e incontri fortuiti che li conduce ad confrontarsi l’uno con l’altro. In un paese così piccolo, dove tutti si conoscono, aria, acqua, fuoco e terra, sono destinati ad incrociarsi e cambiare le proprie posizioni e la propria consistenza.

I quattro personaggi infatti, coinvolti nella vicenda del pestaggio che innesca ogni ulteriore vicenda, si ritroveranno tutti nello stesso luogo la quieta domenica mattina che sancirà la conclusione del romanzo e che rappresenterà l’elemento etere o akasha. Quest’ultimo e fondamentale elemento rappresenta l’illimitatezza e il vuoto che contiene ogni cosa e dà un senso di espansione.

Massimiliano Piccolo, l'autore del libro, ci racconta come è nata in lui gli l’idea di questa bella storia: "L’idea mi è venuta durante la mia permanenza nel luogo in cui è ambientato. Mentre ci vivevo, mi sono venuti in mente quattro potenziali personaggi legati, in un modo o nell’altro, a varie fasi della mia vita. Ho deciso di costruire e limare ogni personaggio facendogli vivere la propria esperienza in prima persona, in modo da rendere la propria storia unica ed emozionante. 

Poi ho pensato a quanto questi personaggi potessero rispecchiare i quattro elementi (più quello finale, cioè l’etere) dal punto di vista caratteriale e di esperienze personali.

Il romanzo segue quindi la narrazione in prima persona del singolo elemento, lo scorrere incessante di eventi che si incatenano ad altri eventi, attraverso le prospettive dei quattro elementi che narrano, ognuno in modo differente, situazioni, emozioni, incertezze, speranze, paure e disillusioni.

Il contesto del romanzo, il luogo in cui è ambientato, ha un’importanza cruciale; la collocazione geografica è infatti quella del nord del varesotto. Questo territorio di estrema provincia è abitato soprattutto da frontalieri, dai ricordi dei contrabbandieri, da pettegolezzi, dall’intolleranza e dalla diffidenza che respirano le mura di questi vecchi paesi arroccati, così come dalla natura incontaminata che affascina tutti i quattro elementi (e protagonisti) del romanzo.

 

Massimiliano Piccolo

Massimiliano Piccolo (1982) ama passeggiare tra i boschi e viaggiare. E’ laureato in Scienze Politiche, ha lavorato come assistente alle Pubbliche Relazioni a Medici Senza Frontiere, nel settore educativo per diversi anni, prima di approdare nel mondo della scuola e della formazione. Ha vissuto per due anni a Brissago Valtravaglia e attualmente vive a Laveno-Mombello, sempre sulla sponda lombarda del lago Maggiore dove coltiva la sua passione per lo YogaIn questi anni ha pubblicato racconti su varie riviste e questo è il suo primo romanzo, scritto durante un lungo viaggio zaino in spalla in America Latina ed è stato quindi ispirato, senza alcuna ombra di dubbio, dal suo cielo immenso.