Sono cinque gli elementi che costituiscono questo romanzo, così come sono cinque gli elementi che, secondo l’antica filosofia indiana Samkhya, compongono ogni materia in natura: acqua, fuoco, aria terra ed etere.
L’elemento acqua è rappresentato da Leonardo, un giovane musicista che viene malmenato in una notte apparentemente tranquilla come tante altre nel paesino di Brissago Valtravaglia, tra le valli varesine prossime al confine svizzero.
Proprio come l’elemento acqua, Leonardo è un personaggio fluido, irrequieto e in continuo movimento. L’elemento aria è costituito da Davide, coetaneo, ex amico e compagno di suonate di Leonardo. Davide è uno skinhead rabbioso che, pensando che Leonardo sia un ladro di automobili, quasi certamente straniero, una notte gli sferra calci e pugni senza dargli il tempo di difendersi. Proprio come l’aria, Davide è un personaggio che tende a muoversi in correnti e senza forma.
L’elemento fuoco è incarnato da Blessing, una giovanissima ex-prostituta nigeriana che lotta ogni giorno contro i fantasmi del passato e del presente. Blessing è ospite a casa del prete di Brissago Valtravaglia. Come il fuoco, Blessing è la ragazza che accende, brucia, riscalda, purifica e distrugge.
L’elemento terra è costituito da don Mauro, il sacerdote trentacinquenne, con un passato da attivista politico e missionario, in crisi con Dio e con il mestiere che sta svolgendo per la piccola comunità di Brissago. Proprio come la terra, Don Mauro rappresenta la compattezza, la rigidità, la fermezza e la solidità.
Questi quattro fondamentali elementi, tutti con caratteristiche ben distinte fra loro, sono legati da un sottile filo di coincidenze e incontri fortuiti che li conduce ad confrontarsi l’uno con l’altro. In un paese così piccolo, dove tutti si conoscono, aria, acqua, fuoco e terra, sono destinati ad incrociarsi e cambiare le proprie posizioni e la propria consistenza.
I quattro personaggi infatti, coinvolti nella vicenda del pestaggio che innesca ogni ulteriore vicenda, si ritroveranno tutti nello stesso luogo la quieta domenica mattina che sancirà la conclusione del romanzo e che rappresenterà l’elemento etere o akasha. Quest’ultimo e fondamentale elemento rappresenta l’illimitatezza e il vuoto che contiene ogni cosa e dà un senso di espansione.
Massimiliano Piccolo, l'autore del libro, ci racconta come è nata in lui gli l’idea di questa bella storia: "L’idea mi è venuta durante la mia permanenza nel luogo in cui è ambientato. Mentre ci vivevo, mi sono venuti in mente quattro potenziali personaggi legati, in un modo o nell’altro, a varie fasi della mia vita. Ho deciso di costruire e limare ogni personaggio facendogli vivere la propria esperienza in prima persona, in modo da rendere la propria storia unica ed emozionante.
Poi ho pensato a quanto questi personaggi potessero rispecchiare i quattro elementi (più quello finale, cioè l’etere) dal punto di vista caratteriale e di esperienze personali.
Il romanzo segue quindi la narrazione in prima persona del
singolo elemento, lo scorrere incessante di eventi che si incatenano ad altri
eventi, attraverso le prospettive dei quattro elementi che narrano, ognuno in
modo differente, situazioni, emozioni, incertezze, speranze, paure e
disillusioni.
Il contesto del romanzo, il luogo in cui è ambientato, ha un’importanza cruciale; la collocazione geografica è infatti quella del nord del varesotto. Questo territorio di estrema provincia è abitato soprattutto da frontalieri, dai ricordi dei contrabbandieri, da pettegolezzi, dall’intolleranza e dalla diffidenza che respirano le mura di questi vecchi paesi arroccati, così come dalla natura incontaminata che affascina tutti i quattro elementi (e protagonisti) del romanzo.
Massimiliano Piccolo |
Massimiliano Piccolo (1982) ama passeggiare tra i boschi e viaggiare. E’ laureato in Scienze Politiche, ha lavorato come assistente alle Pubbliche Relazioni a Medici Senza Frontiere, nel settore educativo per diversi anni, prima di approdare nel mondo della scuola e della formazione. Ha vissuto per due anni a Brissago Valtravaglia e attualmente vive a Laveno-Mombello, sempre sulla sponda lombarda del lago Maggiore dove coltiva la sua passione per lo Yoga. In questi anni ha pubblicato racconti su varie riviste e questo è il suo primo romanzo, scritto durante un lungo viaggio zaino in spalla in America Latina ed è stato quindi ispirato, senza alcuna ombra di dubbio, dal suo cielo immenso.
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