31/01/25

I gatti del dottor Panner - ombre dal passato

Scozia, 1882. Il dottor Panner e i suoi sette compagni di viaggio si dirigono verso un luogo di cara memoria per riposare e lasciarsi alle spalle Kamsburg e i ricordi che questo paese inevitabilmente rievoca. 

Lungo il loro cammino e raggiunta la meta, però, tutto troveranno fuorché tranquillità: misteri e magia, non del tutto sconosciuti, sembrano aspettarli e non certo per dare loro il benvenuto. Riusciranno Henry e i suoi sette gatti ad affrontare un passato che credevano sepolto insieme alle loro anime?

Ma come è nato il libro? A raccontarcelo è la sua autrice Adriana Lanz: "I gatti del dottor Panner - ombre dal passato è il secondo libro della trilogia dark-fantasy “I gatti del Dottor Panner” pubblicata nella sua interezza dalla casa editrice Il Ciliegio. Rispetto al primo libro, è leggermente più piccolo (circa 500 pagine), ma pur sempre un bel mattoncino tutto da scoprire! 

L’idea è nata dalla necessità di approfondire il passato del dottor Panner e dei suoi gatti. Quasi tutta la narrazione avviene in Scozia, a Verriner, un villaggio di pescatori di mia invenzione, dove il dottore cerca pace e ristoro

Ma non sa che Anna Wagner è sulle sue tracce e, all’arrivo, troverà tutto tranne che pace. Qualcosa di malvagio trama nell’ombra. Qualcosa che prova un rancore insaziabile. Il rancore è proprio il tema chiave del secondo capitolo, affiancato dall’amore, l’amicizia, la speranza e il desiderio di rivalsa. Per come è strutturata la trilogia, qualora il primo volume non sia piaciuto o non abbia suscitato abbastanza curiosità, il lettore può tranquillamente fermarsi senza avere tra le mani un libro “mozzo”. Dall’altra parte, chi si è appassionato e vuole scoprire come prosegue la storia, ha la possibilità di farlo col secondo volume dal sottotitolo “Ombre dal passato”. Perché sarà proprio col passato che il dottore e i suoi compagni di viaggio dovranno fare i conti. E i conti, spesso, sono molto salati. 

Consiglierei la lettura a un pubblico dai 10 anni in su.


Biografia dell'autrice: Adriana Lanz nasce a Catania, ove risiede, nel 1991. Amante della lettura, è appassionata per il genere paranormale e il fantasy. Dopo aver pubblicato un romanzo e alcuni racconti su Wattpad e aver partecipato attivamente in diversi gruppi di scrittura sui social, decide di dare una possibilità alle opere che attendono da troppo tempo nel cassetto. Il suo racconto horror Tenebre in Terra è pubblicato nell’antologia Terrorea (Horti di Giano, 2022).


 

29/01/25

Giulia e l'anno memorabile

 

Giulia frequenta la quinta elementare e tiene un diario per esercitarsi nella scrittura. Inizia a compilare il diario solo per obbedienza, ma poi scopre di poter narrare volentieri la vita quotidiana sua, di Fatima, l’amica del cuore, e della sua famiglia. 

Scrivendo, si sofferma su alcune parole che la colpiscono particolarmente e riferisce i fatti che le accadono. Una prima svolta importante che cambierà le sue giornate è l’arrivo del nonno, la seconda memorabile svolta arriverà invece verso la metà dell’anno scolastico con il Covid-19: le giornate sempre in casa, la chiusura delle scuole e la didattica a distanza. Quanto può crescere una bambina in soli sei mesi?

Ecco cosa ci ha raccontato su questo libro dolcissimo la sua autrice Eleonora Bellini: 

"Le vicende che Giulia ci racconta nel suo diario sono insieme normali ed eccezionali. Normali perché appartengono alla vita quotidiana di ogni bambina o bambino di dieci anni (o poco meno, o poco più). Eccezionali perché Giulia nutre una la profonda amicizia per i suoi coetanei di altra etnia e cultura, ma soprattutto per la presenza nella sua vita di persone che le offrono l'esempio di esperienze indirizzate a costruire un cammino di bellezza, di solidarietà e di pace: dal papà, giornalista inviato di guerra, al nonno, benevolo, premuroso e valente artista. 

Tutto questo genera stupore ed entusiasmo nella mente della bambina che ascolta, osserva, riflette e trascrive nelle pagine del suo diario i sentimenti, le emozioni, i ragionamenti che il mondo che la circonda suscita in lei. Il tutto senza noia e senza pedanteria, ma con la misura, l'apertura e l'istintiva fiducia che soltanto le bambine e i bambini sono capaci di provare. E anche con qualche risata. Viviamo insieme a Giulia diversi mesi di un "anno memorabile" per diversi motivi: è l'ultimo anno della scuola primaria in cui ogni scoperta fa sentire già grandi, pronti per il salto verso una nuova realtà: è l'anno in cui Giulia può coltivare liberamente la sua passione per il disegno; è l'anno in cui scoprire che nemmeno le maestre sono perfette; è l'anno in cui un virus inatteso costringe tutti a chiudersi in casa. 

Le giornate di Giulia, che non sono mai tristi, scorrono e si colorano - narra la mia appendice al suo diario - "nel quartiere medievale di una città in cui i palazzi sono fatti di peperino, una pietra dal nome che fa sorridere. In cui le fontane cantano notte e giorno, i leoni di pietra si affacciano un po' dappertutto, molte strade sono in salita e alcune si arrampicano come scalinate. Su quelle strade non circolano automobili, così i bambini possono andare a scuola da soli". Quella città è Viterbo, nella Tuscia. Per un certo periodo della mia vita l'ho frequentata spesso, con gioia e piacere, e talvolta la frequento ancora, anche se meno di quanto vorrei. Lì, fra strade senza automobili, placidi gatti a passeggio per le antiche vie, muri ricoperti di verdi capperi è nata la storia di Giulia: un tributo all'idea, forse ormai all'utopia, di paesi e città a misura dei bambini."


Eleonora Bellini

Vive in provincia di Novara, non lontano dal Lago Maggiore sulle cui rive è nata. Ha diretto per molti anni un’importante biblioteca pubblica e scritto diversi libri per adulti e ragazzi. La sua storia in rima Ninna nanna per una pecorella (Topipittori, 2009 / Uovonero, 2019), inserita nella bibliografia nazionale di Nati Per Leggere, è tradotta in spagnolo, francese, còrso e in simboli WLS. Con Edizioni il Ciliegio ha pubblicato Casa di Luna (2019), Non dire il tuo nome - Don’t say your name (2021), Il ritorno di Sara – Sara’s return (2022) e Rachel Carson (2023).

27/01/25

Nei tuoi occhi io vedo il cielo - La Galaverna e i cristalli di ghiaccio

 

Sulla cima di una collina, immersa in uno scenario quasi idilliaco, si erge una graziosa e antichissima villa denominata “Bocca d’Inferno”. L’infelice appellativo, sebbene non le renda giustizia, profetizza il dolore e le sofferenze dei protagonisti del racconto: le infauste vicende di Anna e Federico che scrivono di Eleonora e Alberto, s’influenzano reciprocamente fino a legarsi in maniera indissolubile tra loro. 

Basato sul sentimento amoroso, filo rosso della narrazione, il testo si prefigge di sensibilizzare ed educare il lettore sui disagi psichici giovanili e le loro inevitabili conseguenze sulla vita famigliare. Le difficili tematiche affrontate mostrano, tuttavia, come sia possibile ritrovare un proprio equilibrio attraverso una fondamentale presa di coscienza nei confronti della vita.

Ecco cosa ci ha raccontato Anna Confalonieri Prandini, l'autrice del libro, sulla storia da lei creata:

"Sullo sfondo quasi fatato di un giardino in pieno inverno, una delicata e struggente storia d'amore ambientata sulle prime ridenti colline si fa strada tra incontri inattesi, attimi di passione, resoconti di guerra, ritrovati equilibri.

Fra i diversi protagonisti, figura di spicco è il giovane Sebastiano, costretto a combattere con pensieri che si annidano e sconvolgono la sua mente. Tuttavia le cure tempestive, l'affetto delle persone vicine e, più di tutto, l'amore saldo e incessante di chi gli vive accanto sapranno trasformare la sofferenza e la rassegnazione in accettazione, coraggio, rinascita.

Il dolore e l'angoscia vengono paragonati al gelo dell'inverno, quando la galaverna impietosa imprigiona in mille cristalli di ghiaccio tutte le cose, rendendo bianco e celeste - come il cielo - il paesaggio immobile, immutato, pietrificato. Ma d'incanto il disgelo della primavera scioglierà nell'attesa paziente ogni laccio, restituendo con forza ogni cosa alla vita."

Anna Confalonieri Prandini


È nata e vive a Piacenza. Laureata in Scienze biologiche, ha insegnato per anni alle scuole medie e superiori. Dopo diverse pubblicazioni scientifiche, si è appassionata alla narrativa e ha scritto per diversi editori libri destinati all’infanzia e all’adolescenza, testi che hanno ricevuto diciassette premi nazionali e internazionali per la poesia, la narrativa e la saggistica e sono stati presentati in auditori, librerie, biblioteche, scuole.

Con il saggio breve Il valore dell’effimero - Telecamera sulla vita, l’autrice nel 2006 ha vinto il secondo premio per la saggistica al concorso letterario Padus Amoenus di Sissa (Parma), nello stesso anno ha ricevuto il diploma del premio Dialogando con madre natura a Rocca di Caprileone (Messina) e una segnalazione al premio Autori di oggi di Genova.

Per Edizioni il Ciliegio ha pubblicato nel 2019 La zia di Pietro e il segreto delle uova azzurre.



20/01/25

Piccolo Coniglietto e la gentilezza perduta


Piccolo Coniglietto è talmente arrabbiato che dentro di lui non c’è più spazio per la gentilezza, e finisce per perderla. Per questo, non fa che litigare con tutta la famiglia. Fortunatamente la sua amica Leprotta la ritrova e cerca di riportarla a Piccolo Coniglietto; non è facile, ma quando il protagonista sente di nuovo la voce della gentilezza, il suo cuore si intenerisce e tutto torna a posto. Una storia per riflettere sulla rabbia e su quanto sia importante essere gentili.

Ma come è nata questa dolcissima storia? A raccontarcelo è la sua autrice Valeria Angela Pisi: "La storia di Piccolo Coniglietto è nato da un pensiero, che mi è sorto tempo fa, quando mia figlia era ancora piccola.

Spesso i genitori vorrebbero insegnare ai bambini a gestire la rabbia, ma a proposito forse è necessario partire dal chiedersi come si sente un bambino, sopraffatto dalle sue stesse emozioni, da una rabbia che non capisce e che non riesce a controllare.

Mi è venuto in mente, allora, di scrivere una storia che raccontasse cosa ci accade quando ci arrabbiamo (ma anche quando la rabbia ci passa) in modo che i bambini possano vedere rispecchiata la loro esperienza e capirsi un po' di più. Così è nata la storia di un coniglietto che si arrabbia così tanto, ma così tanto che dentro di lui non c'è più spazio per la Gentilezza.

Nelle storie che scrivo, mi piace a volte unire alla quotidianità un pizzico di magia, così ho rappresentato Gentilezza come una piccola bolla, delicata e luminosa che esce da Piccolo Coniglietto con un enorme starnuto. La piccola bolla viene trovata da Leprotta, una compagna di classe, che cercherà di riportargliela.

Cosa accade a Piccolo Coniglietto in preda alla rabbia, senza Gentilezza? Non ascolta nessuno e tratta male tutti, fino a usare delle parole cattive con la sua amatissima nonna.

La figura della nonna è fondamentale nel racconto. Ai bambini piace molto per la sua simpatia e anche perché grazie alla nonna si riesce ad affrontare il problema delle male parole in modo ironico, in modo da alleggerire la tensione.

Il tono divertente della storia, lontano dall'essere didascalico o giudicante, riesce a sdrammatizzare una cosa che ci riguarda tutti, e a comunicare il messaggio che capita a tutti di arrabbiarsi e che però, se prestiamo ascolto alla gentilezza che parla dentro di noi, riusciremo a chiedere scusa e a fare la pace, come fa Piccolo Coniglietto alla fine della storia.

Il racconto ha vinto il primo premio al concorso “Floc, l'amico dei bambini e ragazzi” V edizione, con il titolo “Storia del coniglietto che aveva smarrito la gentilezza”. Le illustrazioni di Rosella Pagnini hanno donato molto al racconto: l'illustratrice è riuscita a creare un Piccolo Coniglietto tenero e nello stesso momento buffo, e ha rappresentato Gentilezza in modo efficace e sorprendente."


BIOGRAFIE: Valeria Angela Pisi vive e lavora a Reggio Emilia. Dopo la formazione giuridica ha svolto la professione di avvocato, occupandosi anche di bullismo, cyberbullismo ed educazione digitale. È appassionata di libri e di libri illustrati. Ha iniziato a scrivere per ricordare le storie che raccontava a sua figlia quando era piccola, e non intende più smettere perché scrivere la rende molto felice.

https://valeriapisi.weebly.com

Rosella Pagnini è un'Illustratrice. Vive a Rosignano Solvay, sul mare, nella sua Toscana. Dopo aver frequentato il corso di E-design presso l’Accademia Nemo a Firenze e molti workshop di animatori e illustratori, inizia a pubblicare con case editrici italiane e ispaniche, proponendo progetti sia come autrice sia come illustratrice. Ama combinare tecniche tradizionali e digitali, per trovare stili nuovi.


17/01/25

Il lago dei silenzi - L'ultima inchiesta di Andrea Pinciroli

 


Il lago dei silenzi è un thriller che ha per protagonista Andrea Pinciroli. Dopo i crimini dell’hinterland milanese, il commissario di Nebbie d’Estate è chiamato a indagare su alcuni delitti che hanno la stessa matrice. In questa occasione il teatro della vicenda è il Lago Maggiore, il cui incanto contrasta con un male profondo. Questa volta l’inchiesta è seguita dall’arma dei carabinieri. Il maresciallo Papaleo sarà l’alter ego del protagonista e dovrà scoprire la verità in una catena di misteri che si intrecciano fra loro.

Ecco cosa ci ha raccontato su questo avvincente giallo, il suo autore Giovanni Maria Pedrani: 

"Il lago dei silenzi nasconde un doppio segreto. Ma partiamo dall’inizio, come farebbe un bravo e metodico investigatore.

Nel 2010 uscì per CSA Edizioni un romanzo intitolato “Nebbie d’estate”, che vinse il premio “Autori Italiani”. Ebbe un discreto successo. Il protagonista era un certo commissario Pinciroli, che operava nell’hinterland milanese.

Le persone che l’avevano letto chiesero all’autore se ci fosse un seguito e se avesse intenzione di conservare il personaggio per farne un’epopea in giallo. La sua risposta fu che di primo acchito la scrittura di una saga è privilegio solo dei grandi. Ma Pinciroli in verità continuava a vivere dentro di lui. Giovanni si immaginò tante avventure. Decise di scriverne una e nacque il libro appena uscito.

Il contesto è completamente diverso. Il protagonista opera con uno spirito differente, in un’ambientazione lacustre, coinvolto in un’indagine complessa che fra l’altro ha come titolare un carabiniere tutto d’un pezzo. Ma il fiuto di Pinciroli è il medesimo, così come il suo animo tormentato che cela il primo mistero citato all’inizio di questo articolo.

La cosa che si nota subito prendendo in mano il libro… sono le dimensioni! Sì, “Il lago dei silenzi” è un romanzo piuttosto cicciotto. Perché 688 pagine? I giallisti e più frequentemente le case editrici sono avvezzi a misure spesso più ridotte per i thriller. La risposta è nella trama: le indagini vere sono complesse, così come i crimini spesso si intersecano, confondendo gli inquirenti. 

Questa è la verità autentica di un’investigazione nel mondo reale e pieno di contraddizioni! Non sempre tutto si svolge in una nobile magione inglese, in un tempo e uno spazio congelati, con una decina di sospettati di un omicidio avvenuto in una biblioteca chiusa dall’interno. Aggiungiamo che la realtà è noir. Non tutto finisce sempre bene nella vita. Talvolta rimane un po’ di amaro in bocca. E anche per questo il romanzo è lo specchio del mondo reale.

Quindi fra molti colpi di scena, tanta suspense e riflessioni condite dalle contemplazioni paesaggistiche di una zona stupenda, succede qualcosa di completamente inaspettato, ma paradossalmente reale! Che cosa sarà?

E qui veniamo al secondo segreto😉".


Giovanni Maria Pedrani



È un ingegnere, autore per passione. Da solo o in antologia con altri, ha pubblicato molte opere, soprattutto thriller, con case editrici prestigiose. Dall’inizio della sua carriera ha ottenuto più di 170 premi in concorsi letterari. 

Portano la sua firma romanzi, short story, raccolte, racconti umoristici, il saggio Una vita da direttore editoriale e Lettera a Francesco, una testimonianza di vita dedicata al figlio. Con uno pseudonimo è autore di molte favole per bambini.

www.giovannimariapedrani.it