24/04/18

Scriviamo e pubblichiamo: perché, come funziona? Qual è il compito dello scrittore e quello di chi lavora in casa editrice?



Scriviamo per noi stessi, per essere letti dagli altri, per vedere i nostri sforzi racchiusi fra la prima e la quarta di copertina, per avere il nostro nome in risalto sul dorso di un libro infilato in uno scaffale in libreria. Chi scrive saggi è un divulgatore di sapere, chi si dedica ai romanzi lo fa, invece, perché sente il bisogno di dare un’interpretazione alla realtà. Si scrive narrativa perché è prima di tutto un’esigenza: egocentrismo puro. Si scrive anche se tutto è già stato scritto, e il più delle volte è stato scritto meglio di come abbiamo saputo fare noi, eppure continuiamo a perdere ore di sonno, cene con gli amici, momenti familiari, e continuiamo, mi auguro, a leggere libri anziché fare un po’ più di moto. Ma è doveroso dire che il processo creativo è solo l’inizio di un viaggio.

In vista del suo ultimo libro ho chiesto con insistenza a Giovanni Maria Pedrani, direttore editoriale delle Edizioni Il Ciliegio, di buttare giù qualche riga per questo blog. Ho chiesto di avere un breve articolo col quale fare un po’ di luce su certe dinamiche editoriali. Occupato dal tanto lavoro ci ha messo un po’ a scriverlo, ma alla fine è stato meglio così, perché pochi giorni fa, Catia Proietti, autrice di un bellissimo romanzo di formazione che uscirà fra pochi giorni, del tutto inconsapevole della trattativa che avevo intavolato con Giovanni, mi ha mandato un altro articolo che è anche un atto di umiltà e amore verso il lavoro di chi è nella “stanza dei bottoni” di una casa editrice.

Sono dunque questi due contributi che oggi ho voglia di proporre in questo blog, sempre pronto ad accogliere gli interventi di tanti nostri autori e lettori.

i.b. 

 Una vita da direttore editoriale, 
il libro che svela i segreti delle case editrici
di 
Giovanni Maria Pedrani


Una vita da direttore editoriale
Come si fa a vedere pubblicato il proprio manoscritto gratuitamente, fra le migliaia di fregature vestite da proposte editoriali? Qual è il segreto per fare in modo che un autore possa trarre soddisfazioni dalla propria scrittura? Quanto guadagna una casa editrice? E un autore?

Cominciamo dall’inizio. In principio era il libro. La creatura. Quell’oggetto meraviglioso figlio di un autore, che egli ama e idolatra più di ogni altra cosa.

Per quell’essere prodotto dalla fantasia, dall’intelletto, dalle ansie e dalla passione, l’autore sogna e pretende il meglio. E come succede con la gestione dei figli, cui si vorrebbe donare il mondo, non esiste un prontuario che spieghi come fare il genitore.

Da autore che si poneva alcuni di questi interrogativi e da direttore editoriale, poi subissato da richieste di informazioni da parte dei membri della scuderia, dai nuovi acquisti e anche da chi proponeva dei manoscritti per la prima volta, mi sono reso conto che era necessario dare delle risposte concrete.

E così ci è venuta l’idea di un libro che è una via di mezzo fra il saggio e la testimonianza di vita e che racconta, attraverso l’esperienza di un direttore editoriale, tutti i retroscena di una casa editrice.

Ne è venuta una chiacchierata informale non solo con l’autore esordiente o quello più navigato che vuole qualche dritta, ma anche con chiunque sia interessato a conoscere l’universo editoriale.

Si scopriranno gli attori che ruotano intorno al progetto libro, i costi per realizzarlo e per guadagnarci, i diversi comportamenti delle case editrici per i vari generi letterari, le tecniche più astute di presentare un manoscritto affinché sia selezionato, i trabocchetti dei contratti di cessione dei diritti d’autore, il ruolo delle fiere e dei concorsi letterari, le regole per la pubblicazione della propria opera tradotta all’estero. E poi tanti consigli dalla scrittura del libro ai trucchi per garantire una promozione efficace.

E nello scorrere quelle righe che parlano di un universo professionale, strutturato e organizzato con proprie regole, il lettore scopre che il mondo editoriale delle piccole realtà funziona proprio perché è animato dalla stessa passione delle squadre calcistiche dilettanti che sacrificano tempo per allenarsi e per giocare. La stessa passione di ogni autore che adora la propria creatura.



Giovanni Maria Pedrani risiede a Saronno (VA) è Direttore editoriale delle Edizioni Il Ciliegio. Ha pubblicato numerose opere, ottenendo un centinaio di premi in concorsi letterari. Fra i suoi ultimi scritti si ricordano i romanzi C’è un cadavere sul treno - Assassinio sul Malpensa Express e Nebbie d’estate; il testo umoristico 7.16 in ritardo - ovvero manuale del perfetto pendolare.





La storia non è il libro
di 
Catia Proietti

Da ora in poi
Un giorno ho messo un punto e la storia è finita. Era lì, dentro di me, che spingeva e gridava, bisognosa di aria, di verità, di riconoscimento e poi non c’era più. Proiettata sulle pagine bianche di uno schermo e per questo io di nuovo libera, lei non più solo mia. Perché, quando scrivi, quello che hai detto non è più solo tuo: diventa di tutti. Le immagini che tu hai creato evocano altri mondi, altri spazi, altri volti. Saranno altro. Ogni lettore vivrà una verità diversa e si emozionerà scoprendola in sintonia con quella di un altro. Giocheranno sulla similitudine delle loro riflessioni e ascolteranno stupiti le discrepanze. Perché il fatto che la parola sia scritta, ma per ognuno possa evocare altro, rappresenta di per sé una magia. Il motivo per cui un autore può essere amato da qualcuno e non apprezzato da altri.

E tu hai messo un punto e la storia è finita.

Ma è solo la storia. Non è ancora il libro.

La storia che prima era in te, ora è nel tuo computer, limitata al tuo uso e a quello di pochi stretti e fidati amici.

Il libro è un’altra storia.

Il libro è quell’oggetto che consente al racconto di passare in più mani, superare confini, creare legami, riempire vuoti. Il libro proietta ciò che hai scritto in un oltre a te sconosciuto.

La storia era solo tua. Il libro è la convergenza di tutte quelle professionalità ed energie che lo renderanno tale. E più quelle forze saranno in sincronia tra loro, più la forza della tua storia li avrà pervasi, più il libro viaggerà. È una questione di fiducia e di coerenza.

Fiducia rispetto al messaggio che la storia contiene.

Coerenza rispetto ai suoi principi.

Un libro è il risultato del lavoro di un direttore editoriale, di un grafico, di un editor, di un impaginatore, di un ufficio stampa. La sua dimora è la casa editrice. Più alto è il senso di appartenenza che l’autore avrà sviluppato con la casa editrice, più lungo e ricco di esperienze sarà il viaggio del libro. È un viaggio in tandem, dove un conducente e un passeggero sono entrambi indispensabili per arrivare alla meta, tant’è che smettono di chiedersi chi guida. È un lavoro in team. I pedali sono collegati tra loro da una catena che permette di sincronizzare perfettamente il movimento dei due atleti. Bisogna diventare consapevoli del ritmo del compagno, assecondarne i movimenti in curva perché da due si diventi uno. Significa dare e avere fiducia. Di nuovo questa parola. La stessa che un autore chiede al lettore nel momento in cui inizia a scrivere.

Ti chiedo fiducia. Ascolta la mia storia. Mi sto assumendo di fronte al mondo la responsabilità di ciò che scrivo. Perché quello che è scritto non può essere ritratto. Esiste. Vive.

E più in là, quando il libro avrà lasciato la sua casa e varcato la soglia di librerie e biblioteche, vissuto giornate al freddo nelle fiere e nei mercati dell’editoria, quando sarà stato presentato a pranzi di lavoro e aperitivi, il lavoro continuerà nelle mani del suo acquirente che lo aprirà una volta coricatosi la sera e ne leggerà le prime pagine alla luce di un abatjour.

Un libro inizia a esistere nel momento in cui lo scrittore ha posto il suo punto di fine e pensato di aver tutto concluso.

Si è illuso. A quel punto tutto è appena cominciato.


Catia Proietti è nata e risiede a Roma. Ha conseguito il diploma di laurea di Assistente sociale e lavora come educatrice. Da sempre appassionata di lettura e drammatizzazione, partecipa attivamente ai progetti del comune di Roma per la promozione della lettura in età prescolare e a numerose iniziative culturali. Con i suoi racconti è stata finalista e vincitrice in diversi concorsi letterari; collabora con sceneggiature e scritture a programmi televisivi, riviste on-line, iniziative socio-culturali.

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