Scriviamo per noi
stessi, per essere letti dagli altri, per vedere i nostri sforzi racchiusi fra
la prima e la quarta di copertina, per avere il nostro nome in risalto sul
dorso di un libro infilato in uno scaffale in libreria. Chi scrive saggi è un
divulgatore di sapere, chi si dedica ai romanzi lo fa, invece, perché sente il
bisogno di dare un’interpretazione alla realtà. Si scrive narrativa perché è
prima di tutto un’esigenza: egocentrismo puro. Si scrive anche se tutto è già
stato scritto, e il più delle volte è stato scritto meglio di come abbiamo
saputo fare noi, eppure continuiamo a perdere ore di sonno, cene con gli amici,
momenti familiari, e continuiamo, mi auguro, a leggere libri anziché fare un po’
più di moto. Ma è doveroso dire che il processo creativo è solo l’inizio di un
viaggio.
In vista del suo ultimo
libro ho chiesto con insistenza a Giovanni Maria Pedrani, direttore editoriale
delle Edizioni Il Ciliegio, di buttare giù qualche riga per questo blog. Ho
chiesto di avere un breve articolo col quale fare un po’ di luce su certe
dinamiche editoriali. Occupato dal tanto lavoro ci ha messo un po’ a scriverlo,
ma alla fine è stato meglio così, perché pochi giorni fa, Catia Proietti,
autrice di un bellissimo romanzo di formazione che uscirà fra pochi giorni, del
tutto inconsapevole della trattativa che avevo intavolato con Giovanni, mi ha
mandato un altro articolo che è anche un atto di umiltà e amore verso il lavoro
di chi è nella “stanza dei bottoni” di una casa editrice.
Sono dunque questi due contributi che oggi ho voglia di proporre in questo blog, sempre pronto ad accogliere gli interventi di tanti nostri autori e lettori.
i.b.
Una vita da direttore
editoriale,
il libro che svela i segreti delle case editrici
il libro che svela i segreti delle case editrici
di
Giovanni Maria Pedrani
Giovanni Maria Pedrani
Una vita da direttore editoriale |
Come si fa a vedere
pubblicato il proprio manoscritto gratuitamente, fra le migliaia di fregature
vestite da proposte editoriali? Qual è il segreto per fare in modo che un autore
possa trarre soddisfazioni dalla propria scrittura? Quanto guadagna una casa
editrice? E un autore?
Cominciamo dall’inizio.
In principio era il libro. La creatura. Quell’oggetto meraviglioso figlio di un
autore, che egli ama e idolatra più di ogni altra cosa.
Per quell’essere
prodotto dalla fantasia, dall’intelletto, dalle ansie e dalla passione,
l’autore sogna e pretende il meglio. E come succede con la gestione dei figli,
cui si vorrebbe donare il mondo, non esiste un prontuario che spieghi come fare
il genitore.
Da autore che si poneva
alcuni di questi interrogativi e da direttore editoriale, poi subissato da
richieste di informazioni da parte dei membri della scuderia, dai nuovi
acquisti e anche da chi proponeva dei manoscritti per la prima volta, mi sono reso
conto che era necessario dare delle risposte concrete.
E così ci è venuta
l’idea di un libro che è una via di mezzo fra il saggio e la testimonianza di
vita e che racconta, attraverso l’esperienza di un direttore editoriale, tutti
i retroscena di una casa editrice.
Ne è venuta una chiacchierata
informale non solo con l’autore esordiente o quello più navigato che vuole
qualche dritta, ma anche con chiunque sia interessato a conoscere l’universo
editoriale.
Si scopriranno gli
attori che ruotano intorno al progetto libro, i costi per realizzarlo e per
guadagnarci, i diversi comportamenti delle case editrici per i vari generi
letterari, le tecniche più astute di presentare un manoscritto affinché sia
selezionato, i trabocchetti dei contratti di cessione dei diritti d’autore, il
ruolo delle fiere e dei concorsi letterari, le regole per la pubblicazione
della propria opera tradotta all’estero. E poi tanti consigli dalla scrittura
del libro ai trucchi per garantire una promozione efficace.
E nello scorrere quelle
righe che parlano di un universo professionale, strutturato e organizzato con
proprie regole, il lettore scopre che il mondo editoriale delle piccole realtà
funziona proprio perché è animato dalla stessa passione delle squadre
calcistiche dilettanti che sacrificano tempo per allenarsi e per giocare. La
stessa passione di ogni autore che adora la propria creatura.
Giovanni Maria Pedrani risiede a
Saronno (VA) è Direttore editoriale delle Edizioni Il Ciliegio. Ha pubblicato
numerose opere, ottenendo un centinaio di premi in concorsi letterari. Fra i
suoi ultimi scritti si ricordano i romanzi C’è un cadavere sul treno - Assassinio
sul Malpensa Express e Nebbie d’estate; il testo umoristico 7.16
in ritardo - ovvero manuale del perfetto pendolare.
Il
suo sito è www.giovannimariapedrani.it
La storia non è il libro
di
Catia Proietti
Catia Proietti
Da ora in poi |
Un giorno ho messo un punto e la storia è finita.
Era lì, dentro di me, che spingeva e gridava, bisognosa di aria, di verità, di
riconoscimento e poi non c’era più. Proiettata sulle pagine bianche di uno
schermo e per questo io di nuovo libera, lei non più solo mia. Perché, quando
scrivi, quello che hai detto non è più solo tuo: diventa di tutti. Le immagini
che tu hai creato evocano altri mondi, altri spazi, altri volti. Saranno altro.
Ogni lettore vivrà una verità diversa e si emozionerà scoprendola in sintonia
con quella di un altro. Giocheranno sulla similitudine delle loro riflessioni e
ascolteranno stupiti le discrepanze. Perché il fatto che la parola sia scritta,
ma per ognuno possa evocare altro, rappresenta di per sé una magia. Il motivo
per cui un autore può essere amato da qualcuno e non apprezzato da altri.
E tu hai messo un punto e la storia è finita.
Ma è solo la storia. Non è ancora il libro.
La storia che prima era in te, ora è nel tuo
computer, limitata al tuo uso e a quello di pochi stretti e fidati amici.
Il libro è un’altra storia.
Il libro è quell’oggetto che consente al racconto di
passare in più mani, superare confini, creare legami, riempire vuoti. Il libro
proietta ciò che hai scritto in un oltre a te sconosciuto.
La storia era solo tua. Il libro è la convergenza di
tutte quelle professionalità ed energie che lo renderanno tale. E più quelle
forze saranno in sincronia tra loro, più la forza della tua storia li avrà
pervasi, più il libro viaggerà. È una questione di fiducia e di coerenza.
Fiducia rispetto al messaggio che la storia
contiene.
Coerenza rispetto ai suoi principi.
Un libro è il risultato del lavoro di un direttore editoriale,
di un grafico, di un editor, di un impaginatore, di un ufficio stampa. La sua
dimora è la casa editrice. Più alto è il senso di appartenenza che l’autore
avrà sviluppato con la casa editrice, più lungo e ricco di esperienze sarà il
viaggio del libro. È un viaggio in tandem, dove un conducente e un passeggero
sono entrambi indispensabili per arrivare alla meta, tant’è che smettono di
chiedersi chi guida. È un lavoro in team. I pedali sono collegati tra loro da
una catena che permette di sincronizzare perfettamente il movimento dei due
atleti. Bisogna diventare consapevoli del ritmo del compagno, assecondarne i
movimenti in curva perché da due si diventi uno. Significa dare e avere
fiducia. Di nuovo questa parola. La stessa che un autore chiede al lettore nel
momento in cui inizia a scrivere.
Ti chiedo fiducia. Ascolta la mia storia. Mi sto
assumendo di fronte al mondo la responsabilità di ciò che scrivo. Perché quello
che è scritto non può essere ritratto. Esiste. Vive.
E più in là, quando il libro avrà lasciato la sua
casa e varcato la soglia di librerie e biblioteche, vissuto giornate al freddo
nelle fiere e nei mercati dell’editoria, quando sarà stato presentato a pranzi
di lavoro e aperitivi, il lavoro continuerà nelle mani del suo acquirente che
lo aprirà una volta coricatosi la sera e ne leggerà le prime pagine alla luce
di un abatjour.
Un libro inizia a esistere nel momento in cui lo
scrittore ha posto il suo punto di fine e pensato di aver tutto concluso.
Si è illuso. A quel punto tutto è appena cominciato.
Catia
Proietti
è nata e risiede a Roma. Ha conseguito il diploma di laurea di Assistente sociale
e lavora come educatrice. Da sempre appassionata di lettura e drammatizzazione,
partecipa attivamente ai progetti del comune di Roma per la promozione della
lettura in età prescolare e a numerose iniziative culturali. Con i suoi
racconti è stata finalista e vincitrice in diversi concorsi letterari; collabora
con sceneggiature e scritture a programmi televisivi, riviste on-line,
iniziative socio-culturali.
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