19/04/24

Una storia irrisolta

 

Ecco cosa ci ha raccontato Alfredo Spanò a riguardo della sua opera Una storia irrisolta: « La guerra ci pone di fronte a ogni tipo di ingiustizia e atrocità. Lo constatiamo oggi che le tecnologie ci consentono, giorno dopo giorno, un filo diretto con la sconvolgente realtà della violenza dal fronte. 

Non c'è pietà per chi combatte,  non c'è pietà per gli innocenti. La propaganda che origina dagli interessi di chi con la guerra alimenta i propri vantaggi economici, politici, carrieristici annebbia la realtà delle cose e confonde ragioni e torti, offusca le regole, cancella il diritto. Le atrocità si susseguono e si accavallano, le intimidazioni, i ricatti sono un'arma per raggiungere i propri scopi perché non c'è giustizia che possa fermare o punire i rei durante la guerra e, spesso, neppure dopo, quando tante ragioni intervengono a coprire i delitti e a salvare i colpevoli. È così oggi ed è sempre stato così.

La lettura di questo romanzo, ambientato alla fine degli anni Cinquanta, ci pone di fronte ai comportamenti dei personaggi che sono rimasti imbrigliati negli orrori della Seconda Guerra Mondiale proponendoci un angosciante quesito morale... Come avremmo agito noi al posto loro?

“Una storia irrisolta” racconta la prima indagine del giovane commissario Antonio Strano. La trama si dipana sullo sfondo della fine della Seconda Guerra Mondiale, dell'occupazione tedesca del Nord Italia, delle leggi razziali introdotte dal fascismo e della persecuzione degli ebrei e annebbia i confini tra bene e male, tra giustizia e vendetta.

Il 6 settembre 1958, nella villa in cui vive con la moglie Vitalba, il figlio Corrado e la domestica, viene ucciso con un colpo di rivoltella Romeo Anceschi, stimato professore universitario in pensione. La scena del delitto suggerisce un tentativo di furto conclusosi tragicamente, un’ipotesi che non convince il vicecommissario Antonio Strano. Strano intuisce che le motivazioni del delitto vanno ricercate nel passato della famiglia Anceschi quando scopre che un ritaglio di stoffa, fotografato accanto al cadavere del professore e poi sparito nel nulla, è una stella di Davide, che gli ebrei erano obbligati a indossare durante il nazismo… ».


Alfredo Spanò, di origini calabresi, ha alle spalle una lunga carriera come giornalista, copywriter e addetto stampa e ha all'attivo la pubblicazione di alcuni libri nel campo della manualistica e della narrativa. Ispirandosi alle intense letture giovanili della grande letteratura investigativa: da Edgar Allan Poe ad Arthur Conan Doyle, da Agatha Christie a Rex Stout e Georges Simenon, ha dato vita al personaggio del commissario Antonio Strano, figura di investigatore colto e attento alle sfumature, immerso nella complessa realtà dell’Italia del dopoguerra, che fa della deduzione meticolosa e dell’indagine psicologica le sue migliori armi inquisitorie. Dopo “Una storia cruenta” e “Una storia diabolica”, “Una storia irrisolta” è la terza inchiesta di cui è protagonista il commissario Antonio Strano.


Alfredo Spanò



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