Costantinopoli, 1203. Mentre la Quarta Crociata devia il suo corso verso le porte dell’Impero Romano d’Oriente, la maggiore metropoli cristiana del mondo si lacera sotto il peso di antiche fratture: greci contro latini, ortodossi contro cattolici, sudditi contro sovrani. In questo crocevia di culture, fedi e potere, la confraternita occulta dell’Ordo muove le sue pedine nell’ombra. Corax, adepto esule in cerca di riscatto, viene incaricato di recuperare una reliquia celata nel cuore della città: un cimelio arcano, oggetto del desiderio di fazioni in conflitto. Il suo cammino lo condurrà attraverso trappole mortali e un passato che aveva creduto perduto per sempre.
Ecco cosa ci ha raccontato Marco Davide, autore del libro, sulla sua opera:
Amo la Storia. Quell'arazzo intessuto d'innumerevoli fili lunghi anni, secoli e millenni, quell'intreccio di vicissitudini giunto fino a noi attraverso epoche lontane vissute da poche persone capaci di segnarle e moltissime altre di popolarle. Da ingegnere, mi sono sempre interrogato sull'esistenza di leggi nascoste che la spingono a evolvere replicando al contempo parti di se stessa. Da scrittore, mi ha sempre affascinato la sua capacità di custodire al suo interno già tutte le narrazioni possibili per il futuro, o almeno il loro seme.
Amo la Storia e a lungo ho cullato l'ambizione di impiegarla come scenario per uno dei miei romanzi. Chi mi legge sa quanto anche nelle ambientazioni immaginarie io ricerchi di frequente un realismo che ancori la narrazione a terra, piuttosto che farla levare verso il fantastico palese. A lungo ho cullato e a lungo ho rinunciato, frenato dalla necessità imprescindibile di dedicarmi allo studio rigoroso dei contesti prima di potermi cimentare nell'impresa. Se in un mondo di mia invenzione decido che in quella taverna nel bel mezzo di quella contrada si serve zuppa di cipolla, mi basterà essere coerente con l'idea senza dover ricercare alcunché sui costumi alimentari della regione e dell'epoca. Di contro, se il mondo è già esistito, le sue regole dovrai apprenderle e rispettarle, molto più spesso che dettarle.
Poi un giorno, durante un viaggio a Istanbul, ho capito che la mia non era un’autentica rinuncia bensì un procrastinare. La destinazione del viaggio potrà sembrare determinante ma io credo sia trattato piuttosto di un catalizzatore senz’altro suggestivo di un pensiero più profondo: la presa di coscienza che la fatica dello studio sarebbe stata pienamente ricompensata dal godimento nell'affrontarlo.
Il Destino del Corvo nasce oltre un decennio fa da questo sentimento, a metà tra la resa e lo slancio. Ho trascorso anni a scrivere e studiare, nel tentativo di dare vita alla mia storia nella Storia, a immergere i passi di Corax tra le vie di Costantinopoli. Ci sono state notti in cui l'ho sognata io stesso quella città, tanta è stata l'intensità con cui me la sono portata dentro. Mi sono trovato a percorrere le stesse strade che descrivevo, a meravigliarmi dello splendore delle chiese e delle cupole, dei tramonti sul Bosforo.
La Storia è memoria. E di memoria parlano sempre le mie di storie, al loro nocciolo, avvolte negli altri temi e nelle sensazioni che cerco di trasmettere a chi le legge. Il Destino del Corvo non fa eccezione.
Tutto sommato, non poteva essere altrimenti.
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| Marco Davide |
Ingegnere romano classe 1976, debutta nel 2007 con La Lama del Dolore, primo volume della trilogia dark-fantasy Lothar Basler (Armando Curcio Editore). Con Figli di Tenebra (2009) vince il Premio Cittadella 2010. Nel 2016 la saga viene ripubblicata in digitale da Delos Digital, che inaugura la serie sequel Trilogia dell’Estraneo. Curioso per natura e attratto dal chiaroscuro delle storie, alterna la scrittura allo studio di scienza, storia, arte e letteratura. Ama raccontare attraverso i personaggi dei suoi romanzi, immergendoli in scenari dove la tenebra esalta la luce, intrecciando trame col filo dell’epicità, dei sentimenti e della memoria. Per lui, la scrittura è la prova che la magia esiste: capace di far viaggiare le emozioni oltre lo spazio e il tempo. Vive a Roma con la moglie e le due figlie, che a volte si sforzano di stargli dietro, altre volte fingono di farlo. Il Destino del Corvo (Il Ciliegio, 2025) è il suo primo romanzo storico.


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