10/12/25

La coperta di Natale


 La coperta di Natale: intervista a due voci


È la vigilia di Natale e nel bosco ci sono una gatta e sei micini che hanno tanto freddo. 

Toby, cagnolino generoso, decide di regalare loro la sua coperta, ma lungo la strada incontra altri animali che hanno bisogno di aiuto…

L’autrice Giorgia Cozza e l’illustratrice Romina Scarpanti, ci parlano di questo volume illustrato ricco di poesia, gentilezza e magia di Natale. 

Giorgia, come è nata l’idea di un libro ambientato nel periodo natalizio? E tu Romina cosa hai pensato quando Giorgia ti ha proposto questo progetto?


GIORGIA: Questa storia nasce dal mio amore per il Natale. Mi piace tanto questa festività, mi piacciono la sua atmosfera e le fiabe ambientate in questo periodo. Ora anche La coperta di Natale fa parte di questa magia. Spero che il piccolo Toby conquisti il cuore di tanti bambini e bambine. 

ROMINA:  Io ADORO il Natale! Quindi, quando Giorgia mi ha proposto questo progetto, ero al settimo cielo. Peccato solo che fosse... la seconda settimana di gennaio (se non erro) e in quel momento sono entrata in un LOOP natalizio infinito. Per me, il Natale è durato circa 4 MESI! xD

Punti di forza del libro La coperta di Natale?

GIORGIA: Il Natale. Il protagonista che è, a un tempo, tenero, gentile e tanto coraggioso. Il super lieto fine.  

ROMINA: La tenerezza dei personaggi che lo popolano, in particolare il protagonista: Toby è un cagnolino davvero simpatico e irresistibile, sempre pronto ad aiutare il prossimo in difficoltà.

Quale messaggi nasconde, tra le righe, questa storia?

GIORGIA: Toby regala tanti bei messaggi: è gentile, non si tira mai indietro quando qualcuno chiede il suo aiuto e anche se l’aiuto non viene chiesto espressamente, non fa finta di non sentire pianti e lamenti. È generoso perché è disposto a rinunciare alla coperta a cui è affezionato per donarla a mamma gatta e ai suoi micini che non hanno una casa. Non si arrende di fronte alle difficoltà.  

ROMINA: Il messaggio più importante è che l’amore si può donare agli altri senza riserve, e Toby lo fa, donando pezzettino dopo pezzettino la cosa più preziosa che ha al mondo: la sua coperta. Ma ciò che conta per lui è aiutare chi ne ha davvero bisogno. Perché il suo è un amore puro e disinteressato.

Un aneddoto legato al testo/alle illustrazioni?

GIORGIA: Un aneddoto legato sia al testo, sia alle illustrazioni. Da bambina avevo un cagnolino di peluche che amavo tanto. Ecco, Toby è esattamente quel cagnolino. Ho pensato a lui quando scrivevo, e Romina è riuscita a disegnarlo perfettamente, proprio come lo ricordavo. E ora una confidenza: ho scritto molti libri per bambini e sono affezionata a ognuno di loro per motivi diversi, questo però… credo sia il libro a cui voglio più bene. 

ROMINA: All’inizio ero incerta sulla realizzazione grafica delle orecchie di Toby. Le avevo immaginate un po’ più lunghe e soffici. Poi, confrontandomi con Giorgia, ho optato per quelle che oggi noi tutti conosciamo, cioè tozze e leggermente piegate (che amo tantissimo!) :)

La tua illustrazione preferita.

GIORGIA: Cominciamo dall’inizio, quando Chiara legge la storia per il fratellino. La tavola della festa a casa della nonna, l’albero e il presepe. Mi piace tantissimo la scena in cui lo scoiattolo e Toby sono insieme dopo aver raccolto le ghiande, sullo sfondo del bosco innevato. E poi mamma gatta sotto la coperta insieme ai micini. 

ROMINA: Quella che rappresenta Toby che va in soccorso della volpe caduta accidentalmente nell’acqua gelida. Tra l’altro è stato il primissimo disegno che ho realizzato. È una scena che mi ha colpito profondamente.

Il tuo momento preferito della storia.

GIORGIA: I tre momenti in cui Toby si accorge che la sua coperta si è rovinata, bagnata, rimpicciolita e nonostante tutto continua ad avanzare. Un passo alla volta, non si ferma, perché sa che per difendersi dal freddo una copertina logora è sempre meglio di niente. La neve cade sempre più fitta e lui è sempre più stanco, potrebbe tornare indietro, mamma gatta non lo sta aspettando, ma Toby non si arrende.

ROMINA: Ovviamente il lieto fine!

Perché leggere insieme ai bambini nel periodo natalizio?

GIORGIA: Leggere con i bambini è consigliato in tutti i periodi dell’anno: la lettura condivisa garantisce tanti benefici per lo sviluppo cognitivo, linguistico, emotivo e relazionale. E soprattutto, quel tempo vissuto insieme a mamma e papà leggendo o sfogliando le pagine di un libro è un tempo prezioso che parla al bambino di attenzione e affetto. Nel mese di dicembre, le fiabe natalizie fanno parte di quell’atmosfera che rende magico questo periodo. Nel mio manuale Giochiamo a Natale con elfi e folletti suggerisco di preparare una cesta con tutti i libri a tema e ogni giorno dell’Avvento si leggono uno o più titoli. Se in casa non avete ancora tante fiabe natalizie, si può andare in biblioteca e fare una bella scorta. La lettura di una storia di Natale entrerà a far parte di quel bagaglio di ricordi d’infanzia che i nostri bambini custodiranno per sempre nel cuore.  

ROMINA:  Per creare momenti unici e speciali, di condivisione con mamma e papà. Il libro diventa un bellissimo pretesto per creare ricordi da portare per sempre nel cuore.

Consiglia questo libro ai genitori/insegnanti.

GIORGIA: Questo libro ha tanti ingredienti che possono conquistare i bambini (di ogni età!): ci sono gli animali, l’atmosfera natalizia, l’avventura, il lieto fine...

ROMINA: È perfetto per vivere la magica atmosfera natalizia. Ma è anche un libro per affrontare tematiche importanti come la solidarietà e l’empatia, valori fondamentali non solo a Natale, ma in ogni momento dell’anno.

Consiglia questo libro ai bambini e alle bambine.

GIORGIA: Toby vi aspetta tra le pagine del libro per festeggiare insieme l’attesa del Natale e i giorni delle festività. Venite a scoprire la sua avventura, a conoscere lo scoiattolino, la cicala, la volpe. Mamma gatta e i suoi micini sono simpaticissimi!

ROMINA: I bimbi lo ameranno non solo per la storia coinvolgente o per l’atmosfera natalizia che si respira in ogni pagina, ma anche per la dolcezza delle illustrazioni, super colorate e ricche di dettagli. E poi, come si può resistere al piccolo Toby?


Giorgia Cozza nata a Como, è una mamma-giornalista che scrive saggi per genitori e fiabe per bambini. I suoi manuali (Bebè a costo zero, Benvenuto fratellino, I giochi più stimolanti e creativi e altri) sono diventati un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero. Con Il Ciliegio ha pubblicato Ruffo cambia casa, Un fratellino o una sorellina per Tommi, Avventura tra i ghiacci, Santamarta, Quando la mamma va al lavoro, Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale, Il pane alle noci di Lupone e Gino e il suo vasino.

Su giorgiacozza.blogspot.it sono presenti tutti i suoi titoli.

Romina Scarpanti vive a Pizzighettone (Cremona) dove illustra e scrive libri per bambini. In veste di autrice ha pubblicato Piccolo ghiro non ha sonno (Ouverture), Pietro e la valigia del nonno (Rusconi Libri) e con il Ciliegio: La balena Gluglù - una nuova amica, Zuccotto - Il re di Halloween, Fogliolino e Fogliolina, Zuccotto - La vera storia di Halloween, Non è Pasqua senza uova, Che rumore fa il Natale? e Zuccotto e il pentolone incantato. Per Il Ciliegio ha inoltre illustrato: Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale, Il pane alle noci di Lupone, Buonanotte sole e Gino e il suo vasino. 



06/12/25

Passeggiando per Monza alla ricerca di Napoleone Buonaparte

 



Uno spaccato della vita di Marie Josèphe Rose de Tascher de la Pagerie, prima moglie di Napoleone Bonaparte e imperatrice di Francia. Un crudo resoconto della Rivoluzione francese, con il tradimento dei suoi valori fondanti, a cui seguono l’ascesa di Napoleone e le guerre dell’impero fino alla sua caduta. Joséphine, affascinante ma con comportamenti ambigui e dissoluti, si trova a vivere con grande intensità questo complesso periodo storico.


In occasione della presentazione di Scandalosa Joséphine a Monza, il nostro autore ha voluto approfondire il legame profondo tra la città e la storia napoleonica. Nascono così questo articolo, dedicato alla Corona Ferrea e alla Villa Mirabellino: due luoghi che custodiscono ancora oggi i segni dell’epoca in cui vissero Napoleone, Joséphine ed Eugène de Beauharnais.

Articolo a cura di Massimo Gregori Grgič, autore del libro

La corona ferrea  

Penso a come e in quali occasioni le strade di Napoleone Buonaparte e della città di Monza si incrociarono. Quando Napoleone si proclamò Re d’Italia fece organizzare una solenne cerimonia nel duomo di Milano e impose di essere incoronato con la corona Ferrea, simbolo dei sovrani longobardi, un emblema che in epoche diverse ha cinto le nobili fronti di Carlo Magno e di Carlo V d’Asburgo. All’interno del monile, che risale al 500 ed è più prezioso per la storia che l'accompagna che non per l’oro e per le gemme che lo compongono, c’è un cerchio di ferro che la leggenda vuole sia stato ricavato da un chiodo della croce di Cristo.

La corona Ferrea è custodita da sempre nel duomo di Monza, affidata alla responsabilità dell’arciprete assieme al tesoro di Teodolinda, Agilulfo e Adaloaldo. 

Luigi Villoresi fu incaricato dall’arciprete don Pietro Crugnola di trasferire la corona a Milano, con tutte le cautele del caso. Il corteo era composto da cinquanta cavalleggeri, una sfilata di carrozze che ospitavano uomini del corpo municipale di Monza, fabbricieri e canonici del duomo, l’arciprete Crugnola, il maestro di cerimonie di Napoleone…

L’imperatore nominò Eugène di Beauharnais viceré d’Italia in pectore e gli diede istruzioni per l’ennesima appropriazione indebita.

«Eugène, rimanete a Monza con la motivazione ufficiale di prendere possesso della villa. Ma fate in modo di avere sempre le mani sulla corona ferrea. La porterete via, senza strepito, senza che si sappia.»

La sorveglianza strettissima dei funzionari del duomo di Monza rese vano il tentativo di furto.

La villa Mirabellino

Napoleone Buonaparte con notevole mancanza di coerenza adottò Eugène de Beauharnais, figlio di Joséphine, che diventò così Eugène Napoleon di Francia. Napoleone si era preso come amante la giovanissima Élisabeth de Vaudey, fidanzata di Eugène, che con l’adozione del figlio di Joséphine diventava sua potenziale figliastra, probabilmente più per fare dispetto a Joséphine che per vero amore. 

La situazione era insostenibile ed Eugène, presto nominato viceré d’Italia, abbandonò la povera Élisabeth per sposare la principessa Augusta Amalia di Baviera, alla quale non piacque la villa reale di Monza, dove Eugène elesse la sua residenza, nonostante le ricche sale della reggia fossero state decorate a suo tempo da Giocondo Albertolli, Giuliano Traballesi e Andrea Appiani. 

Il viceré regalò quindi ad Augusta, come dono di nozze, la villa Mirabellino, fatta erigere nel 1776 dal cardinale Angelo Maria Durini in una posizione dominante e che è parte del parco della villa Reale di Monza. La villa riscosse l’approvazione della vice regina, tanto da essere poi conosciuta con il nome di Villa Augusta. Attualmente la villa, che è un importante parte della storia d’Italia e d’Europa, sta cadendo a pezzi. 

Le stanze, vandalizzate fino all’impossibile, sono imbrattate dalle stupide e ignobili scritte senza senso dei writers. Pattume, sporcizia, siringhe, topi: questo è l’arredo di oggi della villa che fu sede della vice regina d’Italia. Il giardino è una selva di erbacce, piante selvatiche, tegole cadute: rimangono solo poche povere testimonianze della grandezza che fu. Una vergogna per una città che ha nel suo stemma la scritta "Est Sedes Italiae Regni Modoetia Magni".

Massimo Gregori Grgič vive in Brianza. Già autore per Il Ciliegio di Omicidio in cattedrale; Il mio nome è Seneca; Avviso di pericolo; Soluzione di Giustizia; Il mio nome è Leonardo; Il mio nome è Bianca. Scandalosa Joséphine è il suo sedicesimo romanzo.




04/12/25

Storie di Natale: "Il pane alle noci di Lupone"

Intervista a due voci

Grande, nero, con il pelo ispido. Lupone fa così tanta paura che gli animali del bosco non vogliono nemmeno conoscerlo. Eppure lui, buono e gentile, mangia solo frutta, verdura e… pane alle noci. Adora il pane alle noci!

Manca poco a Natale e il pensiero di trascorrere le feste da solo lo rende triste. Ma il giorno della vigilia...


L’autrice Giorgia Cozza e l’illustratrice Romina Scarpanti, ci parlano di questa fiaba natalizia che racconta come la gentilezza e l’ascolto dell’altro possono aiutarci a superare paure e pregiudizi.

Giorgia, come è nata l’idea di un libro ambientato nel periodo natalizio? E tu Romina cosa hai pensato quando Giorgia ti ha proposto questo progetto?

GIORGIA: Io amo tantissimo il Natale. Le sue atmosfere, i suoi simboli e... le sue storie. Per questo sono stata davvero felice di raccontare una fiaba ambientata in questo periodo. Prima di Lupone, era uscito un altro libro natalizio, La coperta di Natale, ma avevo ancora qualcosina da raccontare legato al periodo più magico dell’anno...

ROMINA: Ovviamente ero entusiasta dell’idea di Giorgia! E poi, da fan numero uno del Natale, non vedevo l’ora di iniziare a disegnare le tavole!

Un lupo grande e nero, con denti aguzzi e pelo ispido. Perché è stato scelto un protagonista che fa paura? Romina, è stato difficile creare un lupo che corrispondesse alla descrizione ma non corresse il rischio di spaventare i bambini?

GIORGIA: Era necessario. Lupone è proprio così, sin da quando era un cucciolo, ha un aspetto temibile. Il pelo, gli occhi gialli, i denti, tutte le sue caratteristiche esteriori fanno paura. Ma è proprio questo il punto, non fermarsi alle apparenze. Fuori Lupone è fatto così, ma dentro…. Dentro com’è? Chi è Lupone? I piccoli lettori capiscono subito che è buono e gentile. Sono pronti ad andare oltre, a conoscere l’altro per come è veramente. Ed è bellissimo, durante le letture ad alta voce, quando intervengono in difesa di Lupone e si lamentano nel vederlo escluso e solo.  

ROMINA: La mia innata capacità di rendere “puccioso” l’impossibile, mi è tornata utile anche stavolta. Ho proprio questa inclinazione a disegnare i personaggi in uno stile “carino e coccoloso”. Quindi dare a Lupone un aspetto non troppo minaccioso è stato piuttosto semplice. :)

Punti di forza del libro Il pane alle noci di Lupone

GIORGIA: Il messaggio. L’atmosfera natalizia. L’originalità. 

ROMINA: Sicuramente la tematica dell’accoglienza e dell’accettazione di ciò che è diverso.

La volpe, il riccio, la cinciarella, il castoro… sono cattivi gli animali del bosco?

GIORGIA: No, non sono cattivi. Hanno paura. Si fanno influenzare da luoghi comuni e pregiudizi. È un rischio che corriamo tutti di fronte a qualcuno che a prima vista sembra molto diverso da noi. Si comportano male, questo sì. E quando si leggono quei passaggi della storia, ai bambini dispiace molto. Ma poi gli animali capiscono di aver sbagliato e lo riconoscono. Questo è molto importante. E cercano di rimediare all’errore fatto. 

ROMINA: A mio avviso, sono semplicemente diffidenti. Condizionati dal pregiudizio e dall’aspetto minaccioso del lupo, purtroppo non riescono ad andare oltre le apparenze. Ma  alla fine si ricrederanno sulle loro convinzioni.

Un aneddoto legato al testo/alle illustrazioni.

GIORGIA: Per me è stato divertente creare un personaggio così diverso dal solito. Ed è stato molto interessante scoprire come Romina lo avrebbe sviluppato. Come sempre, è riuscita a interpretare al meglio i miei pensieri. 

Ah, segnalo anche una particolarità del libro: in fondo al volume trovate la ricetta per preparare il pane alle noci di Lupone: un’opportunità per trascorrere del tempo in cucina, divertendosi con i propri bambini. 

ROMINA:  Ho nascosto alcuni dettagli, soprattutto nelle prime tavole. Lupone da cucciolo ha una giostrina con tre pupazzi che rappresentano tre favole classiche con protagonisti “lupi cattivi”: Cappuccetto Rosso, il Porcellino (dei Tre Porcellini) e il Capretto (dei Sette Capretti). Tuttavia, Lupone, avendo un’indole buona, osserva dubbioso quel giocattolo che gli è stato messo a disposizione.

La tua illustrazione preferita.

GIORGIA: Ancor prima che inizi la storia, sotto al titolo interno c’è una fotografia di Lupone che osserva una farfalla. È un’immagine rivelatrice, racconta la gentilezza d’animo di questo grande lupo nero. Ma l’illustrazione preferita in assoluto credo sia quella di Lupone in cucina mentre prepara l’impasto delle pagnottelle da regalare agli animali del bosco. Adoro la cucina di Lupone, accetterei volentieri un invito per il tè :)

ROMINA: La scena finale che mostra Lupone felice a tavola con gli animali del bosco. Si respira gioia, amicizia e un’autentica aria di festa!

Il tuo momento preferito della storia.

GIORGIA: Dato che Lupone si meritava proprio il lieto fine, mi piace tanto il momento in cui mentre è triste e solo, gli animali del bosco bussano alla sua porta e lo invitano al grande pranzo di Natale. Ma credo che un momento molto “forte” della storia sia quello in cui nonostante i rifiuti e l’esclusione, Lupone pensa di preparare un piccolo dono per tutti i suoi vicini. Avrebbe potuto rispondere al trattamento ricevuto con la rabbia, avrebbe potuto diventare cattivo o maleducato e invece… è rimasto sé stesso. Gentile e generoso. 

ROMINA: Quello dove il buon Lupone si prodiga a interpretare il Babbo Natale della situazione. Mi fa  davvero tanta tenerezza!

Consiglia questo libro ai genitori/insegnanti.

GIORGIA: Questo libro tocca tematiche importanti per i bambini di ogni età. La paura del diverso, i pregiudizi, l’esclusione, la solitudine. Racconta tutto questo senza giudizio, non c’è condanna per gli animali del bosco, non ce n’è bisogno, perché appare subito chiaro (anche per i lettori più piccini) che stanno sbagliando. L’assenza di giudizio favorisce l’immedesimazione. I bambini che hanno già esperienza di contesti scolastici e rapporto tra pari forse qualche volta hanno indossato i panni degli animali del bosco, forse sono stati Lupone, o forse hanno assistito a situazioni simili. La storia offre l’occasione per riflettere ed eventualmente confrontarsi con l’adulto che legge e con i compagni. 

ROMINA: Perfetto come lettura natalizia, Il pane alle noci di Lupone è un libro tenero e significativo, che trasmette un messaggio prezioso: imparare ad andare oltre le apparenze. Attraverso la figura di Lupone si scopre quanto sia importante conoscere davvero qualcuno prima di giudicarlo.

E per concludere in dolcezza, alla fine del libro c’è anche una deliziosa ricetta per preparare il pane alle noci… proprio come Lupone! Un’occasione perfetta per unire lettura, dialogo e attività pratica.

Consiglia questo libro ai bambini e alle bambine.

GIORGIA: La neve, le decorazioni natalizie, la tavola imbandita… la magia di Natale vi aspetta nel bosco dove abitano Lupone e gli altri animali. Venite a conoscere questo lupo gentile, vi svelerà anche la ricetta per cucinare le sue pagnotelle alle noci!

ROMINA: Questo libro aiuta i più piccoli a comprendere che non bisogna avere paura di chi è diverso e che, dietro un aspetto che può sembrare spaventoso, può nascondersi un cuore buono e gentile. Il messaggio viene trasmesso con tanta delicatezza, grazie a anche a illustrazioni simpatiche e coinvolgenti.

Giorgia Cozza nata a Como, è una mamma-giornalista che scrive saggi per genitori e fiabe per bambini. I suoi manuali (Bebè a costo zero, Benvenuto fratellino, I giochi più stimolanti e creativi e altri) sono diventati un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero. Con Il Ciliegio ha pubblicato Ruffo cambia casa, Un fratellino o una sorellina per Tommi, Avventura tra i ghiacci, Santamarta, Quando la mamma va al lavoro, Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale, Il pane alle noci di Lupone e Gino e il suo vasino.

Su giorgiacozza.blogspot.it sono presenti tutti i suoi titoli.


Romina Scarpanti vive a Pizzighettone (Cremona) dove illustra e scrive libri per bambini. In veste di autrice ha pubblicato Piccolo ghiro non ha sonno (Ouverture), Pietro e la valigia del nonno (Rusconi Libri) e con il Ciliegio: La balena Gluglù - una nuova amica, Zuccotto - Il re di Halloween, Fogliolino e Fogliolina, Zuccotto - La vera storia di Halloween, Non è Pasqua senza uova, Che rumore fa il Natale? e Zuccotto e il pentolone incantato. Per Il Ciliegio ha inoltre illustrato: Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale, Il pane alle noci di Lupone, Buonanotte sole e Gino e il suo vasino.