16/07/25

Quando la mamma va al lavoro

 

Intervista a due voci a cura di Giorgia Cozza, autrice del libro, e Cinzia Praticelli che ha illustrato il testo.

Dopo la nascita mamma e bambino trascorrono insieme un periodo che li vede in simbiosi, praticamente sempre insieme, giorno e notte.

Il rientro al lavoro della mamma e/o l’ingresso al nido o alla scuola dell’infanzia del bambino, segna per la diade mamma-bimbo la prima separazione.

Quando la mamma va al lavoro nasce per accompagnare i bambini nell'esperienza non facile del distacco, quando il bimbo deve pian piano imparare che la mamma va via, ma poi ritorna, e che anche mentre non c'è, lo pensa e gli vuole bene. Ma nasce anche per regalare conforto alle mamme che si preparano a vivere questa nuova fase della vita e devono abituarsi a trascorrere parte della giornata lontane dalla loro piccola creatura.

I protagonisti di questa storia hanno trovato una strategia molto semplice eppure efficace per sentirsi vicini anche quando sono lontani.

L’autrice Giorgia Cozza e l’illustratrice Cinzia Praticelli, ci parlano di questo volume illustrato dedicato a tutti i bambini e a tutte le mamme che stanno vivendo o si preparano a vivere la prima separazione.

Chi sono i destinatari di questa storia?

GIORGIA: Le bambine e i bambini che si preparano a separarsi dalla mamma per la prima volta, perché lei tornerà al lavoro o perché loro inizieranno il nido o la scuola dell’infanzia. Ma anche i bambini che dalla mamma si sono già separati, ma che continuano a vivere con fatica il momento del distacco e sentono tanta nostalgia. E poi le mamme, tutte le mamme. Le emozioni in gioco quando ci si allontana dal proprio bimbo sono intense, c’è bisogno di un po’ di empatia e di comprensione!

CINZIA: I destinatari di questa dolcissima storia, a mio avviso, oltre ai bimbi, sono soprattutto le mamme.

Io stessa ho preso spunto dalla storia di Giorgia per aiutare me e il mio bambino in un momento così delicato come quello della separazione. Ho sostituito i nastrini della favola con due dadi colorati (uno lo tenevo io, l'altro il mio bambino) e mi sono inventata anche un giochino (noi in casa amiamo i giochi in scatola). Posso solo ringraziare Giorgia, già lo feci a suo tempo ma ne approfitto per farlo tuttora!

Punti di forza del libro?

GIORGIA: Racconta con serenità l’esperienza della separazione. Suggerisce una modalità pratica per prepararsi e per gestire il distacco. Trasmette il messaggio (fondamentale) che la mamma va e poi la mamma torna.

CINZIA: Il libro è semplice, chiaro e diretto. Il messaggio arriva immediatamente ed è pieno di DOLCEZZA, quella dolcezza che spesso manca alle mamme, nel senso che ne danno sempre tanta e ne ricevono poca soprattutto dalla gente che hanno intorno.

Un aneddoto legato al testo/alle illustrazioni?

GIORGIA: Quando Cinzia ha disegnato i primi bozzetti delle illustrazioni ricordo che mi aveva scritto che per il piccolo protagonista si era ispirata al suo bambino: mi aveva fatto tanta tenerezza. Un retroscena legato al testo, il fatto che negli anni tante mamme mi hanno scritto per raccontarmi le loro emozioni mentre pensavano al rientro al lavoro. Questo libro è dedicato a loro.

CINZIA: Ho inserito un coniglio che non c'entra nulla con la storia, ma con il permesso anche di Giorgia, ha accompagnato Chicco, il protagonista del racconto, durante tutto il suo viaggio. Ho cercato di creare un racconto dentro il racconto, qualcosa di non scritto ma che potesse far interessare ugualmente i bambini che di solito apprezzano gli animali.

Per le illustrazioni poi mi sono spudoratamente ispirata al mio bambino e alla sua fisiognomica: gli occhioni grandi grandi, che all'epoca sembravano un grigio blu, come quelli di mio padre ma che hanno virato poi a un verde marcio come i miei, o come dico io "verde brenta" (il Brenta è il fiume che vicino a casa mia).

La tua illustrazione preferita?

GIORGIA: L’abbraccio. Quando la mamma torna a casa e mamma e bimbo si abbracciano.

CINZIA: Ho un debole per la tavola dove c'è l'abbraccio di Chicco con la sua mamma.

A sinistra ho disegnato la mamma in auto (la mia vecchia Seicento) che corre per arrivare a casa in fretta e stringerlo a sé. A destra, FINALMENTE, l'abbraccio grande grande e spero con questo abbraccio di essere arrivata a toccare tutte le mamme.

Il tuo momento preferito della storia?

GIORGIA: Quando la mamma e il bambino preparano i nastrini. È un momento importante della storia, ed è un suggerimento che può aiutare tanto i bambini a prepararsi alla separazione. Per loro è tutto vero: nel nastrino ci sono davvero i baci della mamma e le loro parole d’amore. E l’idea di poter tenere con sé “un po’ di mamma” è di grande conforto.

CINZIA: Indubbiamente coincide con la tavola preferita, ossia… quando la mamma torna a casa per riabbracciare il suo bambino!

 La lettura può essere una valida alleata di genitori e bimbi...

GIORGIA: Sempre. Nella vita quotidiana perché leggere con i bambini garantisce loro importantissimi benefici a livello cognitivo, linguistico, emotivo e relazionale, e quando ci si trova ad affrontare delle tappe della crescita o dei cambiamenti, come può essere appunto l’ingresso al nido o alla scuola dell’infanzia o il ritorno al lavoro della mamma.

CINZIA: Altroché! Una validissima alleata e può dare molti spunti, molte idee su come affrontare un momento così delicato. È un libro che può essere letto, come un rito, tutte le sere, o proprio quando la mamma ritorna a casa finalmente.… e lo stesso libro può poi essere lasciato al proprio bimbo.

Si può spruzzare anche il libro con il profumo della mamma, si possono lasciare dei cuoricini di carta all'interno delle pagine e anche i nastrini... poi ogni mattina si può aprire, si possono prendere i nastrini, annusare le pagine, abbracciarsi , legarsi i nastrini e salutarsi.

Questo libro mi ha aiutata molto!

A chi consiglieresti questo libro?

GIORGIA: A tutte le famiglie che si preparano a vivere l’esperienza della separazione: nella storia non si specifica se il bimbo andrà al nido/scuola dell’infanzia o se resterà a casa con i nonni o con una baby sitter. In questo modo ogni mamma può adattare la storia alla sua realtà. E lo segnalo alle famiglie dove magari anche dopo anni (perché il bimbo ha 4, 5 o 6 anni) la separazione è vissuta con fatica. Il libro è stato letto anche per prepararsi a trasferte di qualche giorno o all’assenza della mamma per via di un ricovero ospedaliero (in questo caso, parlando di ospedale anziché di lavoro).

CINZIA: A tutte le mamme che come me hanno fatto un po' fatica a separarsi dal proprio cucciolo, e a quei cuccioli particolarmente attaccati alle loro mamme. Io lo sono stata… Sono stata una cucciola disperatamente attaccata alla sua mamma e purtroppo anche una mamma ahimè abbastanza ansiosa.

In questi anni Quando la mamma va al lavoro è stato letto da tantissime famiglie. Tra i feedback ricevuti ne ricordi qualcuno in particolare?

GIORGIA: Sì, quello delle mamme che mi hanno raccontato di aver letto il libro ai loro bimbi piccolissimi, bimbi di tre o quattro mesi che non capiscono ancora le parole ma amano ascoltare la mamma, la sua voce rassicurante e colma di affetto. In questi casi la lettura è una carezza, un “ti capisco” per le mamme. E quando una mamma mi scrive: “Mi ha fatto sentire un po’ meglio”… ecco, questo è il senso del mio lavoro.

CINZIA: Sono stati molti i complimenti ricevuti (parlo per le illustrazioni ma ugualmente tanti complimenti anche per il testo), in particolare, gli amici che conoscono il mio bimbo hanno subito colto la somiglianza!

Giorgia Cozza, nata a Como, è una mamma-giornalista che scrive saggi per genitori e fiabe per bambini. I suoi manuali (Bebè a costo zero, Benvenuto fratellino, I giochi più stimolanti e creativi e altri) sono diventati un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero. Con Il Ciliegio ha pubblicato Ruffo cambia casa, Un fratellino o una sorellina per Tommi, Avventura tra i ghiacci, Santamarta, Quando la mamma va al lavoro, Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale e Il pane alle noci di Lupone.

Su giorgiacozza.blogspot.it sono presenti tutti i suoi titoli.

Cinzia Praticelli diplomata all’Accademia di belle Arti di Venezia. È stata guida didattica per la Fondazione Peggy Guggenheim e tiene corsi di pittura e disegno. Per Edizioni il Ciliegio ha illustrato diversi testi tra cui: I Tre Pasticcioni, La mia Supernonna, Aròmia e le saponette magiche e Ohibò! Prima o poi ce la farò, Segnale, via libera! Di Batti le mani e gioca con me è anche autrice. Ha ideato e disegnato per CreativaMente il gioco di carte Poop Poop.

 


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