Terra di Altrove, anno 1251. Sono trascorsi quindici giri di stagione da quando Thias, Nico e i loro cugini hanno fatto ritorno alle loro case dopo aver sconfitto Morion, il druido rinnegato, noto ai Popoli come il Maligno. I fratelli sono diventati adulti e ognuno ha trovato la sua strada. Nelle Terre Morte, però, qualcosa si muove. I Cavalieri del Drago hanno ricominciato a combattere e morire affrontando gli attacchi sempre più frequenti degli orchi, e gli elfi di Santamarta temono che la torre di Morion sia nuovamente abitata. Ma se il male si è svegliato, a chi si potrà chiedere di partire, di nuovo?
Nel frattempo, dal nord al sud
imperversa lo scontento: il popolo è stanco di povertà e soprusi e un movimento
di ribelli trama nell’ombra per rovesciare il potere del governatore. Tra i
candidati al trono, però, c’è GiuLia, che con l’aiuto di AnnaRo sta tentando di
costruire una società più giusta.
Una nuova storia emozionante che
tra colpi di scena, grandi amori, inganni ed eroismo, ci riporterà lungo i
sentieri della Terra di Altrove.
Cominciamo con una domanda. Perché
un sequel? Come ti è venuta questa idea?
Un piccolo accenno al “dopo” lo
troviamo nella lettera scritta da Thias, che è una sorta di epilogo che chiude
il volume Santamarta Battaglia per la Terra di Altrove, in cui viene
narrato cosa è successo nei dodici mesi successivi al momento in cui lui e Nico
sono tornati a casa.
Ma quando la porta sul mondo delle
storie si è aperta di nuovo e ho avuto l’opportunità di tornare nella Terra di
Altrove, ho potuto reincontrare i protagonisti ormai cresciuti, ho scoperto
cosa era successo a chi aveva sacrificato tanto di sé nel corso della storia, e
ho conosciuto alcuni nuovi personaggi il cui cammino si è intrecciato con
quello di Thias, Nico, Teo, Fra, Angi e tutti gli altri.
Una minaccia alla pace costruita a
caro prezzo nella dilogia, il vuoto lasciato da chi non c’è più, un amore
travolgente e alcune faccende in sospeso, tra cui un cuore pieno di rabbia e
qualcuno che desidera impegnarsi in prima persona per migliorare la società del
tempo, chiedevano di essere raccontate.
Perché quando il passato torna a
bussare, si ridisegna anche il futuro.
Sono stata felice di tornare nella
Terra di Altrove e sono stata felice di scrivere quello che sapevo su tutti i
protagonisti. Ci sono delle scene nella parte finale di questo nuovo libro che
mi hanno fatto piangere davvero tanto.
Ma questa era la storia e così
doveva essere raccontata.
Giorgia Cozza, nata a Como, è una mamma-giornalista che scrive saggi per genitori e fiabe per bambini. I suoi manuali (Bebè a costo zero, Benvenuto fratellino, I giochi più stimolanti e creativi e altri) sono diventati un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero. Con Il Ciliegio ha pubblicato Ruffo cambia casa, Un fratellino o una sorellina per Tommi, Avventura tra i ghiacci, Santamarta, Quando la mamma va al lavoro, Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale e Il pane alle noci di Lupone.
Su giorgiacozza.blogspot.it sono presenti tutti i suoi titoli.
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