24/01/24

Il sereno è su

 Sappiamo ancora vedere il mondo con gli occhi di un bambino?


È possibile andare oltre le filastrocche e testi di grandi poeti, da Leopardi a Caproni, ai bambini? L’esperienza esposta in questo saggio si concentra proprio sulla lettura ad alta voce di poesie d’autore a bimbi in età prescolare. Scrive Miura Chora: “Guardo la luna. Nuvole se alzo gli occhi, se li abbasso il sereno”. Ma Caterina, cinque anni, basandosi sul proprio vissuto e su ciò che vede, sostiene il contrario: “Il sereno è su, in alto, non in basso”. Ai versi dei poeti, l’autrice Maria Alba de Prà accosta i pensieri, i sentimenti e le poesie dei partecipanti ai suoi laboratori di lettura e scrittura. 

E come ci racconta lei stessa «"Il sereno è su" è una riflessione su una attività di lettura di poesie d’autore vissuta con bambini di quattro e cinque anni. La riflessione su questa esperienza e la raccolta di pensieri, sentimenti, emozioni dei piccoli partecipanti ha avuto come obiettivo quello di dare visibilità a un mondo, quello infantile, che con la nostra lente adulta non riusciamo più a vedere e a ricordare nitidamente. 

Il nostro mondo adulto è molto diverso da quello infantile. Riusciamo a ricordare qualcosa di quella età? Probabilmente sì ma, altrettanto probabilmente, non come lo abbiamo vissuto allora ma come lo spieghiamo e lo definiamo con la nostra capacità logica razionale di ora. A volte ricordiamo fatti e situazioni mal interpretati che ci hanno lasciato un segno. Un genitore, p.es., ha ricordato di aver vissuto come una punizione il giorno in cui non ha più trovato la sua amata seggiolina in vimini, gettata via dalla mamma perché ormai logora ma per lei preziosa e insostituibile. 

Leggere poesie di grandi autori a bambini così piccoli può essere una modalità per comunicare con questo mondo infantile. La poesia è come uno spartito, ha un ritmo fatto di parole-suoni che raggiungono la sfera emotiva. I piccoli non comprendono il significato ma seguono e recepiscono la sua musicalità che penetra nell’area intima. Il dialogo e i pensieri che seguiranno la lettura provengono dal loro mondo interiore. Solo una volta ho chiesto: “Cosa ho letto?”. E la risposta è stata: “Boh…!?!?”.

Un giorno ho letto la poesia di Albert Camus sull'amicizia. Mi è sembrato uno stimolo di discussione per bambini che hanno ancora in fase di sviluppo la capacità di stare insieme e condividere giochi, oggetti con gli altri, riconoscere i primi amici, quelli con cui si sta bene. Ero curiosa di conoscere i loro pensieri, le loro considerazioni sugli amici soprattutto dopo piccoli litigi. Leggo:

Non camminare davanti a me potrei non seguirti

Non camminare dietro di me non saprei dove condurti

Cammina al mio fianco e sii mio amico

Seduti in cerchio sul tappeto i sei partecipanti ascoltano e come spesso accade al termine della lettura segue il silenzio. È A., 4 anni, che rompe questo momento di calma. Sporge un piede verso di me e mi chiede: “Ti piacciono le mie scarpe nuove?”. Per noi adulti, imprevedibile intervento dopo l’ascolto della poesia, ma, a pensarci bene, è poi davvero così imprevedibile e senza senso? In fondo Camus scrive “camminare” e le scarpe hanno la loro importanza, e se poi si aggiunge anche il fatto che sono nuove, sono anche capaci di offrire momenti di orgoglio.


Maria Alba De Prà, pedagogista e psicologa, vive a Genova. Ha lavorato presso Enti Pubblici e come libera professionista. Ha pubblicato articoli su riviste specializzate nel settore pedagogico ed educativo tra cui Riforma della Scuola, Lg Argomenti, Bambini, Scuola dell’Infanzia, il saggio Senza Parole (2019) e Il cane nella vita tra arte, mitologia, leggenda (2023)



















   


  

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