31/01/24

Il tribunale degli assenti

Quali nodi nuovi dovrà sciogliere il maresciallo Tulipano?




Che nesso potrà esserci tra Padre Gutierrez, capo inquisitore della curia milanese, il generale della marina argentina Raùl Ortega, uno dei comandanti dei voli della morte, Armerio, il libraio anarchico in epoca fascista ed Elio, il figlio del Podestà, annegato nel lago il giorno di Sant’Anna? Sono i nodi che il maresciallo Tulipano deve sciogliere per condurre in porto l’indagine in merito alle minacce ricevute da Carolina, una giovane donna. Una storia complessa in cui sono protagoniste tre donne, accomunate dalle ingiustizie subite e dalla medesima, originale, modalità di vendetta.

Secondo la voce stessa del suo autore, Giovanni Corti, "Il tribunale degli assenti" è nato così: «Una visita in compagnia del proprietario di Palazzo Prina, l’antica dimora oggionese del Governatore spagnolo e la scoperta di un passaggio sotterraneo sotto il palazzo stesso mi ha permesso di vedere di persona ciò avevo solo sentito dire fin da piccolo, ovvero come gli edifici del centro storico e la stessa chiesa del paese fossero tra loro collegati da antichi cunicoli sotterranei, sbarrati in tempi più recenti con muri e cancelli dai proprietari e trasformati in ghiacciaie, cantine e ripostigli. 

Mi incuriosiva che, come in grandi città, per esempio Napoli, Roma, Parigi o, per le tristi tragiche e attuali vicissitudini, Gaza, anche in un piccolo borgo della Brianza collinare esistesse una sorta di “città” sotterranea e soprattutto l’idea di conoscere a cosa servissero queste gallerie. Ovviamente il fine di queste costruzioni era per la difesa personale, una via di fuga in caso di pericolo, ma in caso di epidemie, di lockdown diremmo oggi, anche per evitare divieti e comunicare, non visti, senza uscire alla luce del sole. Una misteriosa segreta viabilità sotterranea utilizzata nei momenti di necessità, dal medioevo ad oggi, da chi ne era a conoscenza e naturalmente dai protagonisti del romanzo.

Giocare con il tempo e con le storie costituisce il mio divertimento per la costruzione di ogni romanzo giallo che mi accingo a scrivere. In quest’ultimo ho toccato tematiche, ahimè attuali, come l’emigrazione e la violenza contro le donne, riportandole indietro nel tempo, un gioco letterario per far capire come certi fenomeni non sono frutto esclusivo dei tempi moderni, a dimostrazione che l’uomo non cambia. Ma, per me, è interessante anche studiare la reazione di chi patisce la violenza. C’è chi risponde affidandosi alla giustizia degli uomini, chi facendosi giustizia da sé, chi subisce rassegnato senza reagire e c’è chi, come nel libro, sperimenta invece una via nuova.

La vicenda avviene sul finire del secolo scorso, l’anno poco importa. Carolina, una giovane donna argentina, figlia di genitori desaparecidos, torna in Italia e riprende possesso della casa dei nonni, emigrati in Sudamerica prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Il suo ritorno alla terra d’origine è una scelta personale che non riguarda solo la sfera affettiva dei legami famigliari. Vuole ricostruirsi un’identità e una nuova vita, in fuga dall’Argentina e dal suo recente passato, condizionato da fatti drammatici che l’hanno vista protagonista.

Pur essendo una perfetta sconosciuta, l’accoglienza in paese però non è delle migliori, anzi la sua presenza pare non essere gradita e la ragazza diviene oggetto di minacce anonime, che evidentemente riguardano il passato della sua famiglia, di cui lei stessa non è a conoscenza. Sono tanti i nodi da sciogliere per il maresciallo Tulipano, protagonista in pianta stabile degli ultimi romanzi, per condurre in porto l’indagine in merito a quelle strane minacce. Bisognerà indagare nel passato, ricostruire una vicenda complessa che si ripete nel tempo con morti misteriose. Così la storia apre altre storie. Una saga famigliare, una catena in cui le donne sono protagoniste, accomunate dalla dote innata della veggenza, dalle ingiustizie subite e dalla medesima, originale, modalità di vendetta.»

Giovanni Corti è nato a Oggiono (Lecco) nel 1955. Con il Ciliegio Edizioni ha pubblicato i romanzi: Azzurro Marco; A bello, peste et fame libera nos domine; Il re che verrà; 4 + 1 = 5 Cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia; Occhioperocchio; La corona della cittadina Eufemia; Vacche olandesi.






Nessun commento:

Posta un commento