25/06/24

Underground

 

In Italia è in corso una guerra civile e a Roma rischiano la vita anche i bambini. Un giovane e i suoi sostenitori decidono di metterli in salvo in un bunker sotterraneo che poi diviene un luogo di deportazione. Chi vi entra viene indotto dimenticare il passato per adeguarsi a una società ipoteticamente basata sui principi di uguaglianza, in realtà una dittatura che nega anche il diritto allo studio. 

Ma non tutti dimenticano Massimo è un ribelle, legge i libri della biblioteca nascosta e vuole tornare in superficie. I suoi amici cercano di proteggerlo, ma Massimo viene incarcerato. Riesce poi a evadere e in un susseguirsi di peripezie gli amici accedono alla biblioteca e riescono a trovare il modo di seguirlo.

Ma come è nato questo bel libro? Ecco cosa ci ha raccontato la sua autrice Aurora Vannucci: "Ho scritto Underground in un periodo molto singolare: avevo quindici anni, stavo vivendo il lockdown, alternavo la didattica a distanza con la presenza in classe e avevo poche certezze.

Scrivere Underground è stata una di queste, è stata un’ancora di salvezza. La storia è nata in modo naturale, mi sentivo imprigionata in casa come molti altri ragazzi e quindi è stato spontaneo raccontare le avventure di un gruppo di miei coetanei rinchiusi in un bunker nel sottosuolo da un dittatore crudele.

Questi giovani non ricordano nulla del mondo sopra le loro teste, sono stati rinchiusi là sotto quando erano solo dei bambini ma vivono una vita, per certi aspetti, similare a quella di tutti noi: vanno a scuola, mangiano tutti insieme in una mensa comune e pregano la divinità del sottosuolo, la “Grande Talpa”.

La routine del protagonista Marcorossi cambierà quando scoprirà, insieme a un gruppo di amici, una biblioteca segreta zeppa di libri. Leggendoli, inizierà a ricordare il mondo da cui proveniva e a cercare il modo per ritornarci, almeno fino a quando il dittatore in persona gli farà una proposta per la quale anche le sue “sicurezze di ragazzo ribelle” inizieranno a vacillare.

Questa storia alterna una parte ambientata nel sottosuolo a una ambientata in superficie ed è incredibile come durante il lockdown io abbia di punto in bianco lasciato il libro incompleto per poi scrivere la parte ambientata nel “mondo di sopra” solo a fine pandemia o, per dire meglio, a fine prigionia.

Underground è il quinto libro che ho scritto e il primo di genere distopico, a oggi il mio preferito. Il mio intento era mostrare come diritti che oggi diamo per scontati possano volatilizzarsi in poco tempo e come la nostra mente sia facilmente influenzabile. Il libro vuole ricordarci che è meglio pensare sempre con la propria testa, anche se a volte può essere più difficile che lasciarsi condurre da altri.


Aurora Vannucci

Ha diciassette anni e risiede a Parma. Frequenta il Liceo, pratica sport, scrive, legge, disegna e viaggia. Ha partecipato a svariati premi letterari per ragazzi e adulti con eccellenti risultati. Nel dicembre 2021 è stata insignita dell’onorificenza di Alfiere della Repubblica. Ha una pagina Instagram aurora.writer.vannucci e una pagina facebook I libri di Aurora.


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