29/09/25

Un Fantasma in frac

 

La storia di un piccolo fantasma in frac che attraversa i paesi di mare e di montagna portando con sé un acchiappafarfalle e una grande valigia senza fondo, dove mettere tutte le paure dei bambini. Il libro ha lo scopo di aiutare i bambini che hanno paura di qualcosa mettendo in luce alcuni messaggi: la paura è un’emozione naturale e valida, a tutti capita di provarla, piano piano è possibile “addomesticarla” e soprattutto non si è mai soli quando la si deve affrontare, c'è sempre qualcuno pronto a donare ascolto e sostegno emotivo.


La storia del Fantasma in Frak nasce da due aspetti che definirei biografici. Il primo riguarda la mia passione per le fiabe, una passione che nasce da molto lontano. Da una nonna che si chiamava Italia. Quando ero bambina pensavo che nessuno fosse più brava di lei a raccontare fiabe e favole.  

Preparare l’atmosfera, modulare la voce, creare la magia, suscitare la suspense fino all’ultimo respiro dell’ultima parola: questo era il suo vero talento. Le preferite quelle di Perrault, le adoravo. Non potrò mai scordare come le narrava, se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire la sua voce. Era talmente brava che avrebbe potuto permettersi di raccontare le pagine gialle, con me lì estasiata sotto la pesante trapunta. Dormivo con la nonna e non avrei mai rinunciato a quello che io ritenevo un sacrosanto privilegio: addormentarmi al suono della sua voce, mentre raccontava la fiaba serale.

Il secondo aspetto invece si riferisce al mio lavoro di Pedagogista e Facilitatore in Mindfulness. Per i miei bimbi e le loro famiglie sono la dottoressa delle emozioni e dovete sapere che proprio grazie alla pratica professionale ho maturato la convinzione che la fiaba sia un potente strumento di comunicazione e di cura. 

Non solo per i bambini, ma anche per gli adulti perché il piacere di ascoltare le fiabe non ha tempo, né spazio, né età. Esse continuano a parlare al cuore e alla mente di adulti e bambini, entrati ormai a pieno titolo nel terzo millennio. Possiedono un potente valore terapeutico, psicologico ed educativo. Un valore che va salvaguardato e rivalutato. La fiaba che diverte, che fa sognare, che apre alla fantasia, che contatta le emozioni, la fiaba che cura, che guarisce. E ancora. La fiaba che allena l'ascolto e l'attenzione, che potenzia la mente, che crea complicità, che permette di esprimere le ansie, suggerendo contemporaneamente soluzioni ai problemi che ci assillano. 

Quando l'adulto legge una fiaba è come se aprisse un forziere, contenitore di straordinari tesori, che trasportano il bambino in un mondo fantastico, meraviglioso. Tesori che aiutano a scoprire le soluzioni adattive e in maniera limpida inviano il messaggio che nella vita le fatiche esistono, ma sono superabili. Tesori che racchiudono dentro di sé la pillola dell’ottimismo: invitano a non rinunciare, a non abbandonare la strada della ricerca perché molto presto la soluzione si troverà. Tesori che permettono alle emozioni di trovare la giusta via verso l'ordine e l'armonia. 

Addirittura dati clinici dimostrano come i bambini piccoli a cui si legge e si narra, si ammalano di meno perché fanno esperienza di benessere e di serenità. Lo sguardo, la voce, il calore, la vicinanza sono tutte promesse di felicità poiché la valenza più grossa del raccontare sta racchiusa in questa immagine della piacevolezza, che unisce il bambino e l’adulto. È proprio questo che rende indimenticabile l’esperienza al bambino e così pure il rapporto con chi gli legge una storia. Oserei dire che il rapporto che si crea nel raccontare una fiaba, non si crea in nessun altro modo.

La mia fiaba parla ai bambini della paura e vuole farlo consegnando al loro cuore i seguenti messaggi. Che la paura è un’emozione naturale e valida come tutte le altre, che a tutti i bambini capita di provarla, che piano piano è possibile confrontarsi con essa trovando strategie utili per addomesticarla e soprattutto che non sono soli, c' è sempre qualcuno pronto a donare loro ascolto comprensivo e sostegno emotivo. 

Proprio come fa il protagonista della fiaba, un simpatico Fantasma in Frak che, con i suoi strumenti magici e con il coinvolgimento stesso dei bambini li aiuterà a immaginare un modo per lasciare andare le paure. 

Come? Con la giusta dose di magia e creatività e con l’aggiunta di qualche piccolo richiamo ai fondamenti della Mindfulness, metodo che aiuta i bambini a sviluppare fin dalla più tenera età, consapevolezza, stemperando pensieri ansiosi e paure grazie al respiro e all’immaginazione.

In ogni fiaba che scrivo “c’è” mio figlio Gabriele, fonte di ispirazione per i miei racconti, mio talismano speciale, presenza di luce bellissima nella mia vita. Ci sono anche tutti i bambini che ho incontrato in studio e nelle scuole dell’infanzia. A loro vorrei dire: sappiate di avere il diritto di provare paura e così pure di poterla raccontare. Vorrei per ultimo far arrivare a tutti gli adulti che leggeranno questa fiaba a un bambino o una bambina questo augurio: possiate essere capaci di ascoltarli, rassicurarli e proteggerli.  Possiate soprattutto essere dei buoni acchiappapaure.

Concludo con questo pensiero. Credo che in tutti i momenti della vita, i bambini, abbiano un piede nella fiaba e uno nella realtà. Ogni bambino dovrebbe saper camminare nella realtà convinto di possedere dentro di sé delle forze magiche, pronte a sostenerlo. È una consapevolezza o forse semplicemente una speranza, che noi adulti possiamo donare loro, anche attraverso il racconto delle fiabe.


Gabriella Arcobello, nata a Como nel 1966, è pedagogista, psicometrista, consigliere di orientamento scolastico e professionale, esperta di problematiche psicopedagogiche. Si occupa di prevenzione in età evolutiva, lavorando con bambini, genitori, insegnantie conduce corsi di formazione per docenti, educatori e genitori.Ha scritto Nove possibilità di donna (Effatà, 2012), due libri illustrati di fiabe per bambini (Ti dono una fiaba, Monti, 2012; Storie di cose così,Monti, 2013) e il romanzo Come fiocchi di neve (Lettere animante, 2015). Per Edizioni il Ciliegio pubblica Stella Piccina va all’asilo, La scimmietta Arianna e il dottor Talpone e La Bacca Rossa e Babbo Natale, Che fine hanno fatto i Sette Nani? e Un fantasma in frac.

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