Quattro amici adolescenti, mentre trascorrono una serata insieme, vengono catapultati in un’avventura fatta di eventi inspiegabili, tesori nascosti e indovinelli da risolvere.
Un racconto coinvolgente che, con un ritmo incalzante e tanti
colpi di scena, parla di storia e mistero, ma anche di lealtà e amicizia.
Ecco come ci ha raccontato il suo libro il giovane autore, Fabrizio
Di Gioia, rispondendo alle domande del papà Luigi, che ne ha curato le
illustrazioni:
Fabrizio, racconta come ti è venuta l’idea di questa storia.
Perché mi annoiavo, durante l’ennesima partita di pallavolo di mia sorella, dentro una palestra, tra i rumori dei palloni e le urla del pubblico. Ho provato a leggere, ma c’era troppo baccano, così ho preso un’agendina nella borsa di mia mamma e, dopo aver fatto qualche disegno stilizzato di personaggi di Star Wars, ho iniziato a provare a descrivere la scena inziale di una storia inventata che avevo ben chiara in testa, e pian piano ho aggiunto qualche passaggio. Col passare del tempo, però, hanno cominciato a piacermi quei momenti in palestra, perché riuscivo ad avere maggiore ispirazione e a proseguire con la mia storia.
Avevi immaginato che potesse diventare un libro?
No, lo sognavo nella mia fantasia ma non credevo potesse diventare realtà. Tu mi hai proposto di lavorarci seriamente, come se avessi dovuto mandarlo a una Casa Editrice; mi hai fatto mille domande, a cui dovevo dare risposta nella storia, per migliorare le descrizioni, me lo hai fatto rileggere tante volte per cercare errori e parti da migliorare… a tratti è stato faticoso, ma è stato particolarmente bello inventarci le parti misteriose cercando i collegamenti con l’Impero Romano e ragionare per settimane per trovare il miglior modo per completare la storia.
Perché hai voluto aggiungere delle immagini?
Alcune scene le avevo così chiare in testa che mi sarebbe davvero piaciuto
farle vedere a chi avrebbe letto la storia; un modo per farlo entrare ancora di più nella narrazione. Non so se posso dirlo, ma all’inizio, quando ti ho chiesto di poter aggiungere
delle immagini, hai provato con l’intelligenza artificiale, che ridere! Ci
proponeva delle scene che non c’entravano nulla rispetto a come me le immaginavo
io, aggiungeva un sacco di particolari di troppo e così sembrava tutt’altra
storia…
Alla fine ti ho convinto a tirar fuori dall’armadio i tuoi acquarelli e ad
accontentarmi nel disegnare quello che avevo in testa.
Un’ultima domanda, prima che mi scappi via... Quale messaggio vuoi trasmettere
con questo libro?
Non avevo pensato di dover avere un messaggio da trasmettere raccontando una
storia. Poi però scrivendo e rileggendo ho ritrovato l’importanza
dell’amicizia, del potersi fidare degli altri e del riconoscere le cose
importanti.
Ma soprattutto mi piace trasferire agli altri ragazzi della mia età il fatto che
se hanno un’idea, un sogno da voler realizzare, anche se sembra lontano o
difficile, se si impegnano e si fanno aiutare, tutto si può realizzare! Parola
di sognatore.
Papà Luigi e Fabrizio Di Gioia
Fabrizio Di Gioia nato ad Asti a novembre 2014, è appassionato di Star Wars, di Lego, scacchi e tennis. Sempre curioso e creativo, pone spesso domande, alcune delle quali riescono a mettere in difficoltà insegnanti e genitori. Interessato al giornalismo, è solito appuntarsi situazioni e idee dalle quali qualche volta nascono storie avvincenti, come nel caso di questo suo primo libro, scritto mentre frequentava la quinta elementare. Le illustrazioni sono realizzate da Luigi, papà di Fabrizio. Pubblicato da Il Ciliegio ad ottobre 2025.

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