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18/04/17

Gli amori dell'Orlando Furioso

Eccoci giunti all'ultima puntata dell'approfondimento sull'Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Uno dei poemi cavallereschi più amati della nostra letteratura. Bianca Degli Espositi firma il suo ultimo articolo riguardante tale tema. I suoi contributi resteranno a disposizione di chiunque li voglia leggere.


Le donne, i cavallier, l’arme e, infine,
GLI AMORI

Ché non è in somma Amor se non insania… (XXIV 1) scrive l’Ariosto.
Molti sono gli innamorati nell’Orlando Furioso, il poeta li osserva con ironica benevolenza e il pizzico di paternalismo di chi “c’è già passato”.
Angelica e Medoro, Orlando impazzito e rinsavito, Bradamante e Ruggiero. I sentieri degli innamorati sono infiniti e il lettore può scegliere quale gli piace di più.
Io preferisco la storia di Isabella, principessa musulmana di Galizia. È dolce e determinata, sensibile e coraggiosa, non combatte come Bradamante o Marfisa, non civetta come Doralice, non usa magie, ma non si arrende mai.
La sua è una storia di amore e di morte e, unica nel poema, commovente.
Innamorata del cristiano Zerbino, per raggiungerlo gliene capitano di tutti i colori. Sopravvissuta a una tempesta in mare, Odorico tenta di violentarla ma lei, quando lo vede più sempre cupido e villano…si difende con piedi e con mano, adopera sin l’ugne e il morso, gli pela il mento e gli graffia la pelle (XIII 28), grida tanto che la sentono dei pirati… il villano scappa e lei viene rinchiusa in una grotta, in attesa di essere venduta.
La trova Orlando (e noi con lui) alla fine del XII canto. È una quindicenne bella sì, che facea il loco salvatico parere un paradiso (XII 91), dopo Angelica, la più bella è lei.
Neanche a dirlo, Orlando stermina i pirati come fossero un gran drappel di biscie (XIII 38) e la accompagna da Zerbino. Lui nel frattempo ha rischiato in vario modo la pelle e si è coperto di gloria in difesa del re Carlo.
I due innamorati non credono ai loro occhi, si baciano, lei piange di gioia, lui giura ad Orlando eterna fedeltà.
Tutto sembra andare per il meglio, invece, nel giro di poche ottave, Zerbino, con gran desolazione del lettore e di Isabella, muore per mano dell’antipatico Mandricardo.
Isabella gli giura eterna fedeltà e sceglie un destino di casta solitudine.   
La incontra Rodomonte, decisamente sfortunato in amore, che non vede l’ora di farla sua. Lei non può opporre resistenza a quel gigante, non è armata e non sa combattere, ma è molto più intelligente di lui e lo frega.
Dice di aver inventato un’acqua che rende invulnerabili, se ne bagna il collo e le spalle e lo invita a provare su di lei la spada. Lui le crede e… le stacca dal collo il capo.
Quel fe’ tre balzi; e funne udita chiara voce che uscendo nominò  Zerbino.
Fe’ l’alma casta al terzo ciel ritorno, e in braccio al suo Zerbin si ricondusse. (XXIX 26-30).
È la vittoria dei due innamorati. Una sorta di lieto fine che non smette di commuovermi.
Ora tocca a Rodomonte diventar matto. Erige una monumentale tomba a Isabella, sfida i cavalieri di passaggio e vi appende le loro armi. È diventato quasi buono, a modo suo.
Lo ucciderà Ruggiero in un duello finale, assicurando così la vittoria cristiana.
Alle squallide ripe di Acheronte,
Sciolta dal corpo più fredda che ghiaccio,
Bestemmiando fuggì l’alma sdegnosa.
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa.(XLVI 140)
Così finisce Rodomonte, e finisce il poema.


Bianca Degli Espositi
Bianca Degli Esposti è nata nel 1952 ha conseguito la laurea in Filosofia a Bologna, ha insegnato per nove anni letteratura italiana nei licei internazionali in Francia e in Marocco e ha collaborato con l’Istituto di Cultura Italiano a Rabat. Ora è in pensione e vive a Mentone. Insieme ad Annamaria Zucconi forma il duo delle signore in giallo de Il Ciliegio. Hanno pubblicato L’appartamentode Place Garibaldì (2016); questo mese di marzo 2017 è stato pubblicato il secondo romanzo L’immobiliaredei fratelli Morin.




L'immobiliare dei fratelli Morin



















L'appartamento di Place Garibaldì

31/01/17

I cavalieri dell'Orlando furioso

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori…
Delle donne abbiamo detto, è il turno dei cavalieri.

I cavalieri
di
Bianca Degli Espositi



Nel poema di Ariosto, i cavalieri sono più che mai erranti: girovagano in cerca di tornei, cedono alla seduzione delle maghe, si smarriscono e smarriscono di tutto.
Anche i cavalli. Non a caso, il primo a comparire è un cavallier che a pié venia (1 10). È Rinaldo che ha perso il suo Baiardo. Lo segue Ferraù, lui il cavallo ce l’ha, ma mentre beve gli cade l’elmo in un ruscello. Si imbattono entrambi nella fuggitiva  Angelica bella  e subito si sfidano  per averla.  Ci mettono un po’ ad accorgesi che intanto lei galoppa via.

I due valorosi allora rimandando saggiamente la tenzone a quando l’avranno presa.  Eran rivali, eran di fé diversa  (I 22) ma partono sullo stesso cavallo per raggiungerla… Oh gran bontà de’cavallieri antiqui! (I 22) commenta ironico il poeta. Naturalmente non ritrovano né Baiardo, né l’elmo, né Angelica.
La trova invece Sacripante e subito s’apparecchia al dolce assalto (I 58), ma lo sfida un paladino in bianca armatura. Sacripante è sbalzato di sella e resta immobilizzato sotto al cavallo. Angelica è salvata da un vero eroe, che si è battuto per una buona causa, in sella e armato come si conviene. È Bradamante, una donna!
D’altra parte il cavaliere più celebre, il valorosissimo paladino Orlando, è furioso già nel titolo. Sappiamo subito che per amor venne in furore e matto, d’uom che si saggio era stimato prima. (I 2)
Prima: per ventidue canti cerca Angelica e intanto compie imprese audacissime. Protegge Olimpia dalla malvagità degli uomini e dalla gola dell’Orca divoratrice di fanciulle, libera la dolce Isabella dalle brame dei briganti, salva dalla forca il suo innamorato Zerbino, combatte con Ferraù (c’è ancora di mezzo un elmo) e sgomina da solo due squadre di nemici. È il più forte e il più innamorato di tutti quindi, quando ha la prova del matrimonio di Angelica con Medoro, la sua forza diventa terrificante, il suo amore follia. Va in giro nudo sterminando animali e uomini, rade al suolo boschi e villaggi, va in Africa a nuoto (è lo stretto di Gibilterra) e solo qui, finalmente, recupera il senno.
Glielo rende Astolfo che l’ha trovato sulla luna (c’è andato col carro d’Elia insieme a San Giovanni!), chiuso in un vaso.
Questo cavaliere inglese è un paladino sui generis, non solo non s’innamora, ma usa il buon senso più della spada. La fata Logistilla deve ritenerlo il più affidabile se gli consegna un libro e un corno fatati con cui lui sconfiggerà Arpie, schiere di Amazzoni e mostri invulnerabili. È anche il solo a saper governare l’Ippogrifo, il che lo facilita molto  negli spostamenti.
Di peggior indole è Rodomonte crudel, il brutto Saracin, l’uom bestial (XXIX 8,13,25) capace di mettere da solo Parigi a ferro e fuoco. Alla fine sarà ucciso da Ruggiero, ma noi lo ritroveremo prima, innamorato anche lui e commovente nella sua follia.
Perché la storia continua, con le donne, i cavallier, l’arme, gli amori…

Bianca Degli Esposti è nata nel 1952 ha conseguito la laurea in Filosofia a Bologna, ha insegnato per nove anni letteratura italiana nei licei internazionali in Francia e in Marocco e ha collaborato con l’Istituto di Cultura Italiano a Rabat. Ora è in pensione e vive a Mentone. Insieme ad Annamaria Zucconi forma il duo delle signore in giallo de Il Ciliegio. Hanno pubblicato L’appartamentode Place Garibaldì (2016); nel mese di marzo 2017 pubblicheranno il secondo romanzo L’immobiliare dei fratelli Morin.


L'immobiliare dei fratelli Morin
Prossima uscita marzo 2017
L'appartamento de Place Garibaldì

20/12/16

500 anni di Orlando Furioso: Le donne.

Cinquecento anni fa, alla corte degli Estensi di Ferrara, veniva pubblicato per la prima volta il più noto dei poemi cavallereschi della tradizione letteraria italiana: Orlando furioso.
Ludovico Ariosto volle continuare l’opera del Boiardo che aveva scritto l'Orlando innamorato e curò la prima edizione del suo poema con grande meticolosità, conscio che con l’avvento dei caratteri mobili l’Orlando furioso avrebbe valicato i confini della penisola.
La ricorrenza dei cinquecento anni della prima pubblicazione del poema cavalleresco è celebrata a Palazzo dei diamanti di Ferrara con una mostra imperdibile che avrebbe dovuto chiudersi l'8 gennaio 2017, ma che per fortuna è stata prorogata fino al 29.
Anche Il Ciliegio, nonostante lo scadere dell’anno, nel suo piccolo vuole celebrare l’Orlando furioso. Lo fa attraverso l’autrice Bianca Degli Espositi che inaugura oggi un approfondimento dell’opera più famosa di Ariosto. I suoi interventi saranno ospitati sul blog mensilmente.

Orlando furioso 500 anni

Cinquecento anni fa, Ludovico Ariosto pubblicava la prima stesura de l'Orlando furioso. Questo il primo verso:

Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,

dunque, se vogliamo addentrarci in questo meraviglioso poema, cominciamo da capo:

LE DONNE

Troviamo nella prima strofa la più importante, invocata perché doni l'ispirazione e la tranquillità necessarie alla creazione poetica. Non è una dea, o la solita musa, Ariosto non ne dice il nome, ma si riferisce ad Alessandra Benucci: sua moglie.
Grazie a lei può cominciare la storia, ed è una donna a condurne l'intreccio: Angelica, la più bella, tutti i paladini, cristiani e pagani, ne sono innamorati.
La poveretta, per almeno una ventina di canti, è vittima di un vero stalking di gruppo. Tutti i cavalieri la rincorrono, lei un po' fugge, un po' li prende in giro e un po' ne sfrutta la protezione. Qualcuno mira apertamente a coglierne la verginità Corrò la fresca e mattutina rosa, che, tardando, stagion perder potr ia (I 58), altri sono meno espliciti, ma ugualmente motivati.
Dietro a lei le strade si intrecciano, chi trova un elmo, chi perde l'armatura, chi salva donzelle, chi parte su un cavallo alato, chi si impegola nelle magie, tutti compiono audaci imprese, ma nessuno l'acchiappa. Così la storia ci tiene incantati, un'ottava dopo l'altra.
Finché, al XIX canto, Angelica incontra un Moro, d'oscura stirpe nato in Tolomitta, è bello, d'animo nobile e ferito, si chiama Medoro. Lei lo cura, lo sposa e se lo porta via.  Orlando impazzisce, gli altri pretendenti si danno pace, la narrazione continua.
Inoltre, per dar lustro alla corte in cui lavora, gli Este di Ferrara, Ariosto li fa discendere da Ruggiero, cavaliere eroico, e decisamente propenso a cacciarsi nei guai.
Va detto che è pagano, ma ne l'Orlando furioso vige la par condicio e questo è un problema facilmente superabile per una donna innamorata come Bradamante, la cristiana dall'armatura candida.
La bella guerriera, i biondi capelli raccolti nell'elmo, dovrebbe dare man forte a Carlo contro i Mori, invece rincorre Ruggiero lungo tutto il poema. Lo tira fuori da un castello incantato e dalle braccia sensuali della maga Alcina, lo contende a Marfisa, simpaticissima eroina pagana ben decisa a tenerselo stretto. Alla fine lui si converte, Bradamante lo sposa e gli Estensi hanno la loro nobilissima origine.
Infilate nei canti le donne di Ariosto sono molte. Quasi tutte belle, quasi tutte buone e tutte molto innamorate. Mai fino al punto da venire in furore e matte, sanno mettersi in salvo (dagli uomini e dai maghi), sfruttare abilmente le situazioni e raggiungere i loro obiettivi. Il poeta le guarda con ironia affettuosa, scrive che forse l'invidia, o il non saper degli scrittori, ascosi han loro debiti onori (XX 3).
Isabella, Fiordiligi, Olimpia c'è anche la vecchia rompiscatole Gabrina, vale la pena di conoscerle tutte.
Il libro porta benissimo i suoi cinquecento anni. Dunque cominciamo:
Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori

Bianca Degli Espositi
Bianca Degli Esposti è nata nel 1952 ha conseguito la laurea in Filosofia a Bologna, ha insegnato per nove anni letteratura italiana nei licei internazionali in Francia e in Marocco e ha collaborato con l’Istituto di Cultura Italiano a Rabat. Ora è in pensione e vive a Mentone. Insieme ad Annamaria Zucconi forma il duo delle signore in giallo de Il Ciliegio. Hanno pubblicato L’appartamentode Place Garibaldì (2016); pubblicheranno nel 2017  il secondo romanzo L’immobiliare dei fratelli Morin.