28/02/25

Il drago mangiariso

 

Articolo a cura di Sandra Dema, autrice del libro


OSIR, un piccolo drago, goloso di riso, viene allontanato dalla famiglia perché troppo diverso: non sputa fuoco e ha la pelle bianca, pertanto non è degno di rimanere nel gruppo dei dragoni.

Inizia il viaggio finché giunge in un luogo molto attraente, costellato da immense risaie; decide di fermarsi e trovare una tana in cui vivere.  Ha portato con sé il suo amato gioco, un aquilone regalatogli dal nonno, e si diverte a trascorrere il tempo in sua compagnia. Si ciba di riso che raccoglie solo la notte, quando nessuno lo può vedere.  

Una serie di spari lo spaventano e nella fuga perde il gioco. Il fortuito incontro con un gregge, gli fa scoprire chi si è appropriato dell’aquilone, così decide di andare ad affrontare la ladra: una tartaruga gigante che vive nei pressi della muraglia. Bianco drago supera le prove a cui viene sottoposto e si riappropria del gioco. 

Tutto sembra procedere per il meglio ma un mattino, insieme al capo gregge, si accorge che la risaia sembra bruciata, non esiste più nulla e la gente si dispera. Bianco drago decide di tornare dalla tartaruga per chiedere il suo aiuto. Dal quel momento il loro rapporto cambia e i due, così diversi per età e per specie, stringono un leale patto di amicizia

OSIR scopre di avere un potere magico: le sue lacrime, lasciate cadere sul terreno, si trasformano in piantine di riso. Questa bella novità rallegra la tartaruga ma attira anche un essere disgustoso che organizza il rapimento di bianco drago. L’improvvisa disavventura è l'avvio di un’ intensa collaborazione tra tutti. Per salvare OSIR, vengono chiamati anche i fratelli e la mamma drago affinché mettano in atto le loro armi segrete.

La preziosa e subitanea risposta dei quattro porta in salvo bianco drago. Tornata la calma, OSIR e la tartaruga procedono con la loro missione speciale: ridare alla gente la possibilità di lavorare in una nuova risaia senza l’uso di sostanze chimiche. OSIR piange e piange per inondare il terreno di lacrime.

Un giorno, mentre si riposa nella tana, sente un pianto disperato. Accanto a una grande pietra una bambina piange il suo aquilone, volato via con un colpo di vento. La spontaneità della piccola che, senza alcun indugio, inizia a parlare con bianco drago, lo spinge a meditare una magnifica sorpresa. In occasione della festa inaugurale della risaia, OSIR regala alla bambina il suo prezioso aquilone affinché possa proteggerla per sempre

Numerose sono le tematiche che attraversano il racconto:

la diversità e l’allontanamento

l’amicizia e la disponibilità

il cambiamento e la collaborazione

l’aiuto incondizionato

l’amore 

il dono

la scoperta dei talenti

la paura

l’inquinamento

Com'è nata la storia? 

L'idea della storia nacque alcuni anni fa nel ricordo di un laboratorio interculturale sul cibo che progettai e condussi in una scuola primaria a forte presenza di bambin* stranier* (molti dei quali appena arrivati nel nostro paese senza conoscere la lingua). Con un gioco di parole, il gruppo di bambin* coinvolt*, ne scelse alcune, tra cui riso, tartaruga (che chiamarono TART IVEN), drago, vespa. 

Così, quando iniziai a immaginare un nuovo racconto che racchiudesse le tematiche a me care quali diversità, aiuto reciproco, cambiamento, scoperta, inquinamento, natura, dono, cura...  quel RISO, quella VESPA e quella TARTARUGA TART IVEN trovarono subito spazio nella mente e iniziarono a lanciarmi suggestioni e idee. Le raccolsi lentamente e diedi vita alla storia fantasiosa  e, con i piedi per terra, mi alzai in volo sul dorso di OSIR in compagnia degli altri protagonisti spargendo qua e là lacrime miracolose come i chicchi di riso. 


Sandra Dema


Sandra Dema vive in una città della cintura torinese, è autrice di oltre quaranta testi per l’infanzia e di alcuni per adulti pubblicati da diverse case editrici italiane e una francese, si occupa inoltre di promozione alla lettura nelle scuole, biblioteche e librerie, progettazione di attività educative e formazione per insegnanti e genitori. Le sue ultime pubblicazioni sono: Un pennello e un secchio e Il tesoro della collina (Voglino), Piccolo Bra (Gallucci), Una storia così così (Le Brumaie), Giallo il Palo (Gruppo Abele). Per Il Ciliegio ha scritto: PIM, Bianco e le storie in ombra, Strategie per (non) fare i compiti e altri libri.

Antonio Forina, illustratore del libro, vive e lavora a Milano. Illustratore di fumetti, vignette e quant’altro si possa disegnare su un foglio di carta, reale o virtuale che sia. Si occupa anche videogame, app, siti web, video animazioni e altro.



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