30/06/25

La luce non viene dal faro

 

Lisa Alemanni, laureata in Lettere classiche in crisi esistenziale, vive a Senigallia, dove possiede un vecchio faro in disuso. Qui ospita nei fine settimana James Lisert, uno psicologo alla ricerca di se stesso. Con lui inizia un percorso di psicoterapia basato sull’introspezione e l’interpretazione dei sogni. Lisa riuscirà ad acquisire fiducia in se stessa e deciderà di adibire il faro a B&B. James, terminato il suo ruolo, tornerà a Roma. Ma il forte legame che si è stabilito tra loro li porterà a ritrovarsi al faro, tre anni dopo.

Ecco cosa ci ha raccontato la sua autrice Valeria Villahermosa: 

"Ho scritto questo libro alcuni anni fa, quando ancora meno di oggi, e con più reticenza, si parlava di salute mentale e psicoterapia.

In quel periodo mi ero appassionata alla psicologia analitica di Jung e quasi naturalmente aveva iniziato a emergere questa storia, che pian piano prese forma. Volevo raccontare una forma di terapia che fosse accessibile e che non partisse da una diagnosi precisa, né da un “caso clinico”. Per me era importante restituire l’idea che la psicoterapia potesse essere utile a chiunque sentisse il bisogno di comprendere meglio sé stesso o superare particolari periodi difficili.

Lisa, la protagonista, infatti, non ha una patologia dichiarata, ma vive un malessere esistenziale profondo, paralizzante, che chiunque può aver sentito, anche solo in parte. Più che spiegare o etichettare, mi interessava far sentire: il peso delle giornate che si somigliano tutte, l'incomunicabilità con gli altri, la paura di scegliere, il dolore muto per un lutto mai superato, i problemi di autostima, il tentativo di cambiare e fallire, e poi riprovare.

Tutto cambia per Lisa quando, quasi per caso, incontra James, uno psicoterapeuta in pausa da sé stesso, arrivato al faro per ritrovare un po’ di silenzio. Da quel momento, due solitudini iniziano a dialogare.

Nel costruire questa storia, inoltre, sono partita da un bisogno personale. Io leggo da sempre per cercare comprensione e conforto. Nei libri ho trovato spesso quel tipo di empatia che a volte nella vita reale sembrava mancare. Con questo romanzo ho sperato, nel mio piccolo, di poter restituire a chi legge uno spazio in cui sentirsi accolti, non giudicati e, mi auguro, compresi.

Proprio per questo, le atmosfere del romanzo sono costruite volutamente in modo raccolto, intimo. Amo i luoghi narrativi dove anche gli oggetti sembrano avere un’anima gentile. Nonostante i disagi profondi della protagonista, ho voluto che il contesto – la casa, gli animali, le abitudini, la lentezza – agisse come un personaggio buono, protettivo, quasi curativo.

L’intera vicenda si svolge lungo la costa marchigiana a Senigallia, in una cittadina di mare e all’interno di un vecchio faro ormai dismesso decisione nata da questo desiderio, dal creare uno spazio particolare e significativo ma anche paradossale perché nel mio romanzo, la luce non viene dal faro, ma dai personaggi stessi. Dalla loro fragilità, dalle relazioni, dal tentativo di guarire e di cercare una via, anche senza certezze.

Perché la luce, a volte, arriva dai luoghi più impensati.

E forse è proprio lì che vale la pena cercarla.


Valeria Villahermosa



Valeria Villahermosa nata il 21/08/1991 a Senigallia (AN), dove attualmente risiede. Laureata alla Sapienza in Editoria e scrittura, svolge la professione di impiegata e si occupa di progettazione con i fondi europei.


27/06/25

Iris

 

Iris è un’elefantina nata con la pelle multicolore e per questo emarginata e rifiutata dagli altri elefanti. Crescendo, scopre di poter colorare a suo piacimento ciò che la circonda, una “maledizione” che sarà la causa della sua cacciata definitiva dalla mandria degli elefanti. 

Seguendo le indicazioni di Vanessa, una intraprendente e misteriosa farfalla, l’elefantina viaggia fino alla selva nella speranza di trovare una soluzione al suo problema. Dopo vari incontri e avventure, tuttavia, il potere speciale di Iris da “maledizione” diventerà “talento” e le consentirà di trovare la fiducia e la stima in sé stessa.

Leggiamo cosa ci ha raccontato Gabriele Bovi, autore di questa dolcissima storia:

"Il ragionier Bianchi, che viaggiava molto per lavoro, quando era lontano da casa, tutte le sere alle nove in punto chiamava al telefono la sua figliola e le raccontava una favola della buonanotte. Era il suo modo per starle vicino, colmando la distanza con le parole che davano forma alla sua fantasia, e farle sentire quanto fosse importante per lui. Queste fiabe, narrate da Gianni Rodari nel suo libro "Favole al telefono", hanno accompagnato la mia infanzia e mi hanno fatto appassionare alla lettura, che inevitabilmente apre la mente e stimola la creatività. Come lo stesso Rodari suggeriva in "Tante storie per giocare", proponendo tre finali diversi per ogni storia e invitando poi i bambini come me allora a inventarne di nuovi.

Molti anni dopo, durante la quarantena impostaci dalla pandemia del 2020, mi sono ritrovato mio malgrado nei panni del ragionier Bianchi, lontano da mia figlia, che era ancora molto piccola. Al di là delle videochiamate, come accorciare le distanze e lasciarle un segno che fosse qualcosa di speciale per lei? È nato così "Iris", da un’idea spuntata inaspettatamente tra una piantina di pomodoro innaffiata e una di cetriolo piantata; una storia che è poi cresciuta in modo imprevedibile, con illustrazioni ispirate a un grande artista che a sua volta mi era molto familiare quando ero bambino: Quentin Blake.

Iris, un'elefantina che già nel nome (viene dallo spagnolo, “arcoíris”, ovvero “arcobaleno”) era predestinata al suo talento eccezionale, quello di poter dare colore alle cose a suo piacimento. Peccato che appena nata, essendo lei stessa multicolore, non viene accettata dalla mandria di elefanti e ne viene infine cacciata. Ma come a volte succede anche nella vita reale (se ci pensate bene, vi sarà capitato di sicuro), quando ci si trova in un frangente complicato e sembra che ogni speranza sia persa, arriva un aiuto inaspettato a cambiare la situazione. 

Nel caso di Iris è Vanessa, una variopinta e intraprendente farfalla che riesce a infondere nell'elefantina una nuova fiducia in sé stessa, e la guida lungo un percorso che la porta a scoprire l'amicizia e l'altruismo. È infatti solo grazie all'aiuto di Iris e dei suoi nuovi amici Calma, il bradipo che invano cerca di fare ritorno alla sua terra lontana, e Coral, il serpente corallo che fa paura a tutti, che gli animali della Città riusciranno a combattere la misteriosa malattia che minaccia l'umanità.

In attesa che mia figlia crescesse abbastanza per poter leggere da sola "Iris", altre persone hanno letto questa storia e l'hanno apprezzata, tanto che adesso – e un po’ mi stupisce perché non l'avevo allora previsto – è diventato un libro che potrà stimolare la fantasia di tanti altri bambini, e chissà, forse anche di noi grandi, che troppo spesso ci dimentichiamo delle cose più semplici, che sono anche quelle più importanti.

Gabriele Bovi

Gabriele Bovi, comasco, ha vissuto molti anni in Amazzonia, dove hanno preso vita i libri Pucallpa, la città della terra colorata. Immagini e racconti dall'Amazzonia del Perù (2014) e Ombre nere su terra rossa (2024). Due volte vincitore del premio "Esperienze in giallo", ha esordito nella narrativa per l'infanzia con Tutta colpa delle gelatine alla frutta (2005).

26/06/25

La vecchia cassapanca

 

Ispirato ad una storia vera, il romanzo presenta una saga familiare in cui le protagoniste sono essenzialmente donne, veri fulcri dei nuclei familiari, che lottano nella quotidianità della loro vita, affrontando duro lavoro, miseria, gioie, sofferenze e guerre. Ognuna, con uno sguardo rivolto al futuro, cerca di mantenere unito l’affetto della famiglia e migliorare le condizioni delle successive generazioni. Uno spaccato di storia italiana vissuta da gente comune che attraversa quasi due secoli.


Ecco cosa ci ha raccontato la sua autrice Simona Zanetti:

"Ringrazio mia nonna per avermi raccontato tante volte la storia della nostra famiglia. 

I suoi preziosi ricordi mi hanno restituito immagini vive di un passato attraversato dal dolore e dal coraggio: la Prima Guerra Mondiale, l’influenza spagnola, la parentesi del Ventennio Fascista, la devastazione delle bombe nel Secondo Conflitto; ma anche i ritmi ancestrali della cultura contadina, con i suoi riti, le gioie e i dolori di una vita semplice, dedita al lavoro e alla famiglia.

L’idea di scrivere questo libro è nata in piena pandemia, quando ho avuto modo di fermarmi a riflettere su come, in passato, uomini e donne con risorse ben più limitate delle nostre fossero riusciti a superare drammi epocali. 

Ho voluto così riportare alla luce le vicende della mia famiglia, che ha le sue radici in Lomellina. Il filo conduttore è un’antica cassapanca che viene tramandata di generazione in generazione: una sorta di testimone silenziosa, custode di memorie personali che si intrecciano ai fatti della Storia. 

Fin da giovanissima ho coltivato il desiderio di dare voce a quelle persone umili che, pur restando sullo sfondo dei grandi eventi, hanno contribuito — giorno dopo giorno — a costruire le basi dell’Italia di oggi, da cui hanno potuto svilupparsi e prosperare le generazioni attuali. Le quali, spesso, lo ignorano. 

Perché credo profondamente che, per capire dove vogliamo andare, dobbiamo prima ricordarci da dove veniamo. Questa è la loro storia..."

Simona Zanetti nata nel 1965 a Vigevano, dove vive in una casa in campagna insieme al marito, ai figli e agli amati cani. La sua formazione umanistica l’ha portata a coltivare la passione per la letteratura e per la scrittura, fino all’esordio con i primi racconti per bambini. Nel 2024 al Salone del libro di Torino ha vinto il primo premio con il racconto sulla auto-reclusione “Come un fiore tra le spine”, per il concorso “Adotta l’Orso”. È stato però il forte legame con la sua terra d’origine, la Lomellina, a ispirarle il desiderio di raccontare le storie di vita ascoltate dalla voce della nonna centenaria. È a questi racconti ricchi di umanità che attinge il suo primo romanzo, “La vecchia cassapanca”, edito da Il Ciliegio Edizioni.

25/06/25

Le prime indagini del commissario Lehman

 

Manfred Lehman è il commissario del Nucleo Investigativo della Polizia di Laiano. Elegante, con modi educati, caparbio ma mai sopra le righe, ripone molta fiducia nel suo intuito. Grazie alla fortuna, che sembra assisterlo, e al suo amico e collega, il vice commissario Aldo Mariani, riesce a risolvere casi complessi e apparentemente inspiegabili applicando ai pochi indizi l’uso della logica e del ragionamento.


Ecco cosa ci ha raccontato il suo autore Giuseppe Spiotta: "In un'epoca in cui molti gialli tendono all'eccesso e alla violenza, ho voluto dare vita a un personaggio che si distinguesse per le sue qualità uniche: il Commissario Lehmann. L'ho immaginato come una figura quasi anomala nel panorama spesso ruvido delle forze dell'ordine nella narrativa gialla, caratterizzato da eleganza, gentilezza ed educazione.

La sua raffinatezza, unita a una testardaggine mai eccessiva, lo rende incredibilmente credibile e umano. Lehmann non è un supereroe, ma un investigatore che si affida a una profonda e ostinata fiducia nel proprio intuito.

Nel mio romanzo poliziesco, ho scelto di coinvolgere il lettore passo dopo passo. L'assenza di colpi di scena eclatanti permette di sentirsi parte integrante dell'indagine, seguendo il filo del ragionamento di Lehmann e scoprendo la verità insieme a lui."

Giuseppe Spiotta, cultore di varie forme di espressione artistica, risiede nella verde Brianza dove scrive e dipinge. Attualmente in pensione, è stato direttore commerciale di importanti multinazionali. Ha pubblicato diversi libri e ha all’attivo numerosissimi riconoscimenti in premi letterari nazionali e internazionali. Molti suoi lavori sono stati inseriti in antologie e pubblicati su riviste. Alcuni suoi racconti sono stati inseriti in testi scolastici delle scuole medie. Con Il Ciliegio ha pubblicato: Le streghe del lago, La leggenda dei Corni di Canzo e La Brianza, San Giorgio e il drago, Il tesoro di Colle Brianza e Il pastore che tesseva le nuvole.



19/06/25

Santamarta


SANTAMARTA, IL FANTASY DELLA FAMIGLIA


Una bambina rapita. Tre giovani fratelli decisi a salvarla. Una guerra imminente e una tomba vuota nel cuore della selva di Santamarta, laddove ciò che è, è sempre diverso da ciò che appare…

Un crescendo di avventura, emozioni e colpi di scena in una terra incantata dove la vita e la morte si intrecciano tenendoci con il fiato sospeso, strappandoci lacrime e risate, regalandoci momenti speciali. Momenti che non dimenticheremo.

L’autrice Giorgia Cozza condivide con noi uno sguardo su questa storia fantasy, per bambini dai 10-11 anni di età e per adulti di ogni età che amano le belle storie.

 “Correva l’anno 1235, secondo l’era degli uomini, nella Terra di Altrove.

Qualcosa di importante stava per accadere...

Era un giorno come tanti altri, quello in cui Thias ricevette una lettera dai suoi cugini di Città del Lago. Poche righe vergate in fretta e furia a giudicare dalla calligrafia quasi illeggibile di Teo. Poche righe destinate a cambiare per sempre la vita di molte persone.

Santamarta è la storia di un viaggio. Un viaggio lungo i sentieri della Terra di Altrove e lungo i sentieri dell’anima. Un viaggio che, come tutti i viaggi, ha cambiato la vita di quanti l’hanno compiuto.

È una storia fantastica che si svolge in una terra fantastica, ma non è lontana da noi, dalle storie che abbiamo vissuto e che, forse, ci troveremo a vivere.

Ci sono gli elfi, ma non sono i ‘soliti’ elfi, non hanno orecchie a punta e migliaia di anni sulle spalle. Ci sono i nani, gli gnomi, i marlentini, gli uomini. E gli uomini sì, sono i soliti uomini, perché Santamarta non è una storia di eroi, ma è una storia di persone normali che, qualche volta, si comportano in modo eroico.

Composta da due volumi, Gli eredi della Terra di Altrove e Battaglia per la Terra di Altrove, questa dilogia fantasy tocca temi importanti – la paura, il sacrificio, l’eterna lotta tra il bene e il male, il coraggio -  ma è soprattutto il fantasy della famiglia. I protagonisti principali sono, infatti, fratelli, cugini, genitori, figli.

Santamarta è la storia della saggezza degli anziani che hanno preparato la via, e poi hanno lasciato che fossero i giovani a percorrerla.

È la storia del coraggio dei giovani che, cercando la loro strada, hanno trovato se stessi.

È la storia della forza dei piccoli che, considerati vittime vulnerabili, si rivelano temibili avversari.

Ed è la storia delle loro madri, perché nessuno è pronto a sacrificare la vita come una madre per il proprio figlio. Perché alla fine è l’amore che salverà tutti.

L’amore è la risposta, nella Terra di Altrove e in qualunque terra Voi siate”.

 Un aneddoto legato a questa storia?

 Ve ne racconto tre.

Il primo è che la dilogia è nata come un’unica storia, lunghissima. Così lunga che è stato necessario dividerla in due volumi per la pubblicazione. Ho dedicato molti anni alla stesura di questo storia, scrivevo di notte quando i miei bambini dormivano. È stato un periodo molto felice della mia vita. In quegli anni, con l’aiuto di un’amica, avevo creato anche il sito www.terradialtrove.it (che potete visitare!) e un forum intitolato La locanda della Terra di Altrove, in cui lettori appassionati di fantasy (e più in generale di lettura), si consigliavano e recensivano libri.

Il secondo aneddoto è che per questa storia ho costruito un mondo - la Terra di Altrove -  immaginando e mettendo a punto tutti i suoi aspetti. Ho scritto pagine e pagine di storia, geografia, tradizioni degli elfi, dei nani, degli umani e degli gnomi. Ogni creatura fantastica (unicorni, marlentini, pucek, luporsi, ecc.) è descritta nei minimi dettagli. Avevo fatto anche dei disegni. Ho creato una mappa della Terra di Altrove che grazie a un’amica artista è diventata un quadro di un metro e quaranta per un metro e da anni è appeso nella mia cucina. E a proposito di cucina, per ogni piatto citato, ho scritto la ricetta. Nel libro tutto questo non c’è, in fondo al volume trovate solo una breve appendice con alcune informazioni essenziali. Però era necessario che tutto questo ci fosse nella mia testa, per dare un’ambientazione coerente a tutta la storia.

Ultima curiosità, finora a leggere questa storia sono state in larga parte mamme, poco o nulla appassionate del genere fantasy, che conoscevano i miei libri per bambini. Un bel segno di fiducia che ho apprezzato davvero tanto.

Giorgia Cozza è nata a Como, è una mamma-giornalista che scrive saggi per genitori e fiabe per bambini. I suoi manuali (Bebè a costo zero, Benvenuto fratellino, I giochi più stimolanti e creativi e altri) sono diventati un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero. Con Il Ciliegio ha pubblicato Ruffo cambia casa, Un fratellino o una sorellina per Tommi, Avventura tra i ghiacci, Santamarta, Quando la mamma va al lavoro, Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale e Il pane alle noci di Lupone.

Su giorgiacozza.blogspot.it sono presenti tutti i suoi titoli.

 


18/06/25

Mimmo il domatore di...

 

Mimmo è un domatore di animali un po’ speciale. Questo divertente ed eccentrico personaggio creato da Cinzia Praticelli non si occupa di animali feroci, infatti è allergico alla saliva dei leoni, se vede un orso dormire si addormenta a sua volta e non può occuparsi degli ippopotami, dato il loro modo del tutto particolare di fare la cacca! Ma allora Mimmo è un domatore di…? Sul finire del racconto i lettori scopriranno che il simpatico Mimmo doma tante api, intente a raccogliere nettare nel suo bel giardino e a volare esibendosi per lui in meravigliose coreografie.

Cinzia Praticelli, autrice e illustratrice del libro, ci ha raccontato che...

Come è nato questo albo?

Eh eh, da una storia che avevo in mente taaanti anni fa e che poi avevo condiviso con una amica scrittrice che stimo tanto. La storia all'epoca non ebbe il riscontro desiderato e a me, dico la verità, bruciava un pochino, perché... credevo molto nel messaggio di quella storia e ci credo ancora ovviamente!

Passarono gli anni, la mia amica scrittrice ormai era diventata bravissima e con infiniti impegni... e così ho deciso di riprendere il messaggio del mio vecchio progetto e scrivere una storia tutta mia! (Non preoccupatevi, l'ho scritta tutta da capo, non c'è nulla che somigli alla vecchia storia, se non appunto il messaggio che volevo con ardore comunicare).

Ci ho messo dentro un po' di tutto...

Un personaggio maturo e apparentemente forte

Un kilo e mezzo di animali, che adoro!

Una dozzina di Api, che amo alla follia e ritengo svolgano un ruolo importantissimo per tutta la Terra insieme a molti altri insetti impollinatori...

Un simpatico scoiattolo per amico e compagno di avventura... e ovviamente IL MESSAGGIO NASCOSTO!

Adesso mi sa che è proprio arrivato il momento di raccontarvi qual è questo messaggio... mmmmm... mmmm... sono un po' indecisa... e va bene ve lo scrivo...

Oooh mamma, mi chiamano al telefono... devo scappare... vi abbraccio.. a prestissimo!!! :)

(P.s. non odiatemi!)

Cinzia Praticelli diplomata all’Accademia di belle Arti di Venezia. È stata guida didattica per la Fondazione Peggy Guggenheim e tiene corsi di pittura e disegno. Per Edizioni il Ciliegio ha illustrato diversi testi tra cui: I Tre Pasticcioni, La mia Supernonna, Aròmia e le saponette magiche e Ohibò! Prima o poi ce la faròSegnale, via libera! Di Batti le mani e gioca con me è anche autrice. Ha ideato e disegnato per CreativaMente il gioco di carte Poop Poop.

09/06/25

La banda delle galline ovaiole


 La banda delle galline ovaiole: intervista a due voci!

Articolo a cura di Giorgia Cozza e Romina Scarpanti

Da quando in Paese è arrivato l'antipatico signor Pelata con il suo allevamento intensivo di galline, nessuno compra più le uova del signor Franco. Ma come fa quel prepotente a tenere i prezzi così bassi? E da dove arriva quella gallina così mal ridotta che Michelino ha trovato nel parco?

Teo e Betty sono decisi a scoprirlo. Nasce così la banda delle galline ovaiole. Con l'aiuto di una brava veterinaria e di un vigile innamorato, riusciranno i due amici a svelare il mistero e salvare tante povere galline?

L’autrice Giorgia Cozza e l’illustratrice Romina Scarpanti, ci parlano di questa storia di amicizia che, tra colpi di scena e trovate divertenti, ci ricorda che ognuno di noi può fare la sua piccola, grande parte per migliorare il mondo.


Questo è il primo libro nato dalla vostra collaborazione. Come è stato lavorare insieme per la prima volta?

Giorgia: È stato molto bello. C’è stata subito una grandissima sintonia. Romina riesce a dare forma ai personaggi delle mie storie proprio come li ho immaginati nella mia mente. È successo con tutti i protagonisti di questo primo libro e con i protagonisti dei libri successivi. Romina è un po’ magica!

Romina: Una sorpresa incredibile! È stato come se ci conoscessimo da sempre. L’affinità è stata immediata e così ho potuto esprimere al cento per cento me stessa trasformando le meravigliose idee di Giorgia in illustrazioni.

 

Questo primo libro è stato l’inizio di…

Giorgia: Una collaborazione proficua che ci ha portato a sette libri pubblicati insieme e due in uscita a breve. Ma è stato anche l’inizio di un rapporto che va al di là della collaborazione professionale, negli anni per me Romina è diventata un’amica.

Romina: Un’avventura straordinaria, nel mondo dei libri per bambini. Ma anche l’inizio di una splendida amicizia e una collaborazione professionale con Giorgia.


Parliamo della storia. Cosa ami di questo libro?

Giorgia: L’argomento trattato. Tutti i personaggi umani e animali. La leggerezza del testo, a livello stilistico, ma anche di grafica, di impaginazione. Le illustrazioni. Sì, insomma, si capisce che lo amo proprio tanto? :)

Romina: Mi piace il messaggio di profondo amore nei confronti degli animali e del rispetto della natura.


Tre aggettivi per descrivere questo libro.

Giorgia: Avventuroso. Profondo. Divertente.

Romina: Avvincente, educativo, allegro.


 La tua illustrazione preferita?

Giorgia: Posso dire con assoluta sincerità che le amo tutte. Se proprio devo scegliere dico l’illustrazione in cui Teo, Betty e Michelino cercano tracce guidati dal cane Ciuffo e l’immagine finale con le galline felici nella fattoria del signor Franco, con Maialon che fa l’occhiolino al lettore.

Romina: La copertina: ho adorato creare per i protagonisti un look in stile “ovaiolo”. È stato davvero spassoso!


La tua citazione preferita?

Giorgia: Il signor Franco fece un lungo sospiro e si tirò i baffoni grigi, senza sapere cosa rispondere. Non si aspettava che le galline fossero tenute così male. E ora non sapeva proprio come fare per consolare i bambini. «Mi dispiace molto che abbiate dovuto vedere una cosa così triste» disse infine. «Oh, io sono contenta di avere visto» intervenne Betty. «Cioè, non sono contenta di quello che ho visto, è chiaro. Ma è giusto saperlo».

Romina: L’antico proverbio cinese citato verso la fine del libro così potente e ricco di significato: “Molte piccole cose, fatte da molta piccola gente, in molti piccoli luoghi, possono cambiare la faccia della terra”.


Un aneddoto/retroscena dietro al testo o alle illustrazioni?

Giorgia: Per quanto riguarda il testo, questa storia nasce dal profondo dispiacere e dal senso di ingiustizia che ho sperimentato quando ho scoperto le condizioni in cui vivevano le galline negli allevamenti intensivi.

Per le illustrazioni… Quando finiva un’illustrazione Romina me la mandava in anteprima. Ecco, quando arrivava una sua email era una festa! Venivano sempre a guardare anche i miei bambini. I suoi disegni ci piacevano tantissimo. Ho un ricordo molto bello di quel periodo.

Romina: Non lo avrei mai creduto possibile, ma ho adorato disegnare… le galline! Prima di imbattermi nella storia di Giorgia, la gallina come soggetto da riprodurre graficamente mi era abbastanza indifferente. E invece… è stato fantastico cimentarmi nel disegno di questi personaggi piumati. Super divertente!

 

Il tuo personaggio preferito della storia?

Giorgia: Anche qui, i miei preferiti sono tanti. I tre protagonisti ma anche la veterinaria Irene, il vigile Roberto, il signor Franco della fattoria... Dico Michelino, dai. Per la sua allegria e il suo incrollabile ottimismo.

Romina: Il vigile, perché nonostante la sua irrefrenabile timidezza riesce ad affrontare con coraggio il cattivo della storia e ad aiutare i giovani protagonisti. E poi, da inguaribile “romanticona” quale sono, sin da subito ho fatto il tifo per lui, affinché potesse conquistare la veterinaria di cui è segretamente innamorato.


Il cane Ciuffo dal fiuto infallibile, Maialon il maiale poliglotta, Fortunata la gallina che è fuggita dal capannone del signor Pelata, Amedeo il gatto (vecchissimo) della bisnonna Evelina… Qual è il tuo animale preferito?

Giorgia: Stavo per scegliere Maialon, il maiale che dà sempre buoni consigli, per la sua saggezza e la sua simpatia. Ma dirò le compagne di Fortunata, le galline che vivono nel capannone del signor Pelata, quelle che Teo e Betty descrivono così: “Tutte ammassate, una addosso all’altra. Un baccano. Un odore… Le galline non solo non escono, ma non vedono neppure il sole e poi ci sono delle lampadine. Lampadine accese dappertutto...”

Romina: Ne scelgo due: indubbiamente Ciuffo, detective insuperabile, e Fortunata, la gallina scampata all’allevamento intensivo. Ho adorato disegnare Ciuffo, un cagnolone pelosissimo e tarchiatissimo, soprattutto nell’illustrazione che lo ritrae mentre trascina il povero Teo.

Fortunata invece è stata una vera sfida. Era necessario rimarcare la sua condizione “malaticcia”, senza strafare, per non urtare la sensibilità dei più piccoli. E quindi ho cercato comunque di darle un aspetto buffo e simpatico, nonostante la magrezza e la mancanza di piumaggio. Spero che il risultato sia apprezzato! :)

Secondo te la questione degli allevamenti intensivi oggi è abbastanza conosciuta?

Giorgia: Rispetto a qualche anno fa, la consapevolezza (e anche la sensibilità!) nei riguardi di questa realtà è sicuramente aumentata. E questa è una notizia incoraggiante. C’è ancora un po’ di strada da fare, e possiamo farla tutti insieme, ad esempio premiando con l’acquisto gli allevatori che si impegnano realmente per garantire condizioni di vita adeguate agli animali.

Romina: Penso che la questione ormai sia nota, ma c’è ancora tanta, tantissima strada da fare. Ne va della salute di noi consumatori e soprattutto delle povere galline maltrattate. Ma rendere consapevoli i più piccoli di una realtà come questa, trovo che possa essere utile per gettare le basi per un futuro ricco di iniziative più vantaggiose per tutti, uomini e animali al tempo stesso.


La mamma di Teo ha accettato di partecipare al progetto dei bambini e ha collaborato creando il volantino per l’open day delle fattorie. Non è scontato che gli adulti diano ascolto e fiducia ai bambini e siano pronti a sostenerli. Tu lo avresti fatto?

Giorgia: Spero proprio di sì.

Romina: Ipoteticamente se mi fossi trovata al suo posto e se avessi potuto davvero fare anche una minima cosa, non mi sarei tirata indietro. Amo questo aspetto del libro in cui gli adulti incoraggiano con autenticità i bambini e appoggiano le loro idee, perché nella realtà, ahimè, non è così ovvio. È giusto che i più giovani, anche se carenti di esperienza, riescano a esprimere le loro posizioni con coraggio, senza che l’adulto smorzi il loro entusiasmo così fresco e genuino.

Anche i bambini possono avere una perspicacia profonda che a volte spiazza ma che fa riflettere. È quindi giusto dare loro l’attenzione e lo spazio che meritano.


Descrivi il signor Pelata, l’allevatore senza scrupoli che fa vivere le galline tutte ammassate in un capannone.

Giorgia: Prepotente, senza scrupoli, maleducato. Con una pessima gestione della rabbia. È veramente odioso!

Romina: È un antagonista ben costruito, a cui io ho contribuito graficamente, affibbiandogli  un aspetto odioso e tracotante.

Questa sua avidità che va a discapito della salute dell’allevamento è utile senz’altro ai fini della storia perché il piccolo lettore lo detesterà a tal punto da desiderare per lui una meritatissima sconfitta. (che, SPOILER, avrà!)

Punti di forza di questo libro?

Giorgia: L’amicizia, il coraggio, il desiderio di lottare per quello in cui si crede, per quello che è giusto. Le informazioni presenti nel testo per non acquistare uova di galline mal-allevate in gabbia e/o a terra. Il testo divertente e le illustrazioni spettacolari. 

Romina: Il messaggio che ognuno, nel suo piccolo, può fare la sua parte e l’educazione al rispetto degli animali.


Ti piacerebbe avere delle galline?

Giorgia: Sì! Le galline mi sono simpatiche e poter mangiare uova fresche sarebbe bello. Magari quando sarà anziana!

Romina: Hai detto gatti?!? :)


Consiglia questo libro a un genitore e/o a un insegnante.

Giorgia: Ai genitori vorrei dire che questa è una storia che dà coraggio, una storia che racconta che non siamo costretti a essere spettatori passivi, che non siamo necessariamente impotenti di fronte alle “storture”. È importante che i bambini sappiano che tutti possiamo fare qualcosa per migliorare il nostro pezzetto di mondo.

Il libro è adatto per bambini dai 6 agli 11-12 anni circa. Con mamma e papà si può leggere, magari un capitolo alla volta, già dai 5 anni circa.

Letto in classe offre l’opportunità per confrontarsi a proposito di tematiche importanti. Insegnanti che lo hanno proposto ai loro alunni hanno trovato il testo particolarmente ricco di spunti e adatto per stimolare il confronto e lo scambio tra bambini.

Romina: Il libro nella sua semplicità racchiude messaggi preziosi: come la scelta alimentare consapevole (da che tipo di allevamento arrivano le uova?) che offre ottimi spunti di riflessione su ciò che vendono nei nostri supermercati e la capacità di promuovere valori positivi come la collaborazione, l’empatia ma soprattutto l’amore incondizionato per gli animali.

 

Consiglia questo libro ai bambini.

Giorgia: Unisciti alla Banda delle Galline Ovaiole! Teo, Betty e Michelino ti aspettano per raccontarti le loro avventure. E ci sono tanti animali simpaticissimi da conoscere!

Romina: I piccoli lettori si possono immedesimare immediatamente nei giovani protagonisti  vivendo con loro una vera e propria avventura all’insegna dell’allegria, dell’amicizia e della giustizia. Sono certa che alla fine vorranno anche loro aggregarsi alla mitica “Banda”, diventandone membri onorari.

Non mancano poi coloratissime immagini studiate con uno stile accattivante, per accompagnare una storia già avvincente di per sé.


Giorgia Cozza

Nata a Como, è una mamma-giornalista che scrive saggi per genitori e fiabe per bambini. I suoi manuali (Bebè a costo zero, Benvenuto fratellino, I giochi più stimolanti e creativi e altri) sono diventati un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero. Con Il Ciliegio ha pubblicato Ruffo cambia casa, Un fratellino o una sorellina per Tommi, Avventura tra i ghiacci, Santamarta, Quando la mamma va al lavoro, Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale e Il pane alle noci di Lupone.

Su giorgiacozza.blogspot.it sono presenti tutti i suoi titoli.


Romina Scarpanti

Vive a Pizzighettone (Cremona) dove illustra e scrive libri per bambini. In veste di autrice ha pubblicato Piccolo ghiro non ha sonno (Ouverture), Pietro e la valigia del nonno (Rusconi Libri) e con il Ciliegio: La balena Gluglù - una nuova amica, Zuccotto - Il re di Halloween, Fogliolino e Fogliolina, Zuccotto - La vera storia di Halloween, Non è Pasqua senza uova, Che rumore fa il Natale? e Zuccotto e il pentolone incantato. Per Il Ciliegio ha inoltre illustrato: Gino Capriccino e i calma-trucchi, La banda delle galline ovaiole, L’uomo nero a colori, La coperta di Natale, Il pane alle noci di Lupone e Buonanotte sole.

02/06/25

Ruggero e Luis, Avventura e coraggio

Articolo a cura di Chiara Taormina, autrice del libro


Era il 2017 quando il mio sogno di conoscere il mio scrittore preferito si realizzò: Luis Sepúlveda accettò persino di scrivere una prefazione per me. Fu così che, in quell'anno, venne pubblicato Ruggero e la macchina del tempo, rendendomi la persona più felice del mondo.

Non ho mai pensato, né desiderato, che tutto questo mi portasse fama o successo. Il mio unico obiettivo era custodire e trasmettere i messaggi che Luis, da sempre, mi aveva donato attraverso le sue storie. Volevo, nel mio piccolo, proseguire la sua missione. L'ho sempre stimato per la sua profonda umanità, la sua gentilezza e quella rara capacità di offrire il proprio aiuto quando qualcosa gli stava a cuore. Era una persona unica.

Il 30 maggio è uscito Ruggero e Luis. Avventura e coraggio, un omaggio al grande autore che tanto ho amato. Stavolta la prefazione è stata scritta da sua figlia, Paulina Sepúlveda, per ricordare e onorare il padre amatissimo.

Questo nuovo capitolo del coniglietto Ruggero era stato scritto diversi anni fa, addirittura prima che conoscessi Luis. Già allora il libro era pensato come un tributo al suo grande amore per la natura e gli animali - non a caso il bambino protagonista si chiama Luis. Forse era un destino già scritto, un incontro che ha arricchito la mia anima e donato nuova profondità alla mia scrittura.

Il libro affronta tematiche che sono sempre state care a entrambi: il rispetto per gli animali, l’amore per la natura, la solidarietà e l’amicizia che supera ogni diversità. Valori che oggi, più che mai, sento il dovere di condividere con i lettori più piccoli e con chi, come me, crede che le storie possano davvero cambiare il mondo. E ringrazio  di cuore Chiara Civati per le splendide illustrazioni  che impreziosiscono il testo. 


Chiara Taormina

Nata a Palermo, dove risiede. Appassionata di arte e cultura orientale, si diletta anche nella composizione di haiku. Ha ottenuto premi e menzioni in diversi concorsi letterari, nazionali e internazionali. Con Il Ciliegio ha pubblicato Cammy e il tempio del sole (2013), Zeus e la sua magica avventura (2014), Cammy e i pirati dell’ovest (2016), Ruggero e la macchina del tempo, con la speciale prefazione di Luis Sepúlveda (2017), Samson, il cavallo aborigeno (2020), Il tesoro scomparso di Federico II (2021), Il segreto di Raffaello e Margherita, Pellegrino e il drago (2023), Le fate di Ruven (2024) e Ruggero e Luis - Avventura e coraggio (2025).